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Iniziativa PD sul federalismo: buona riuscita e buon confronto

Aldo Reschigna

Venerdì 10 febbraio al Forum di Omegna Reschigna (vedi qui il link al servizio Televisivo) ha parlato ad una vasta platea della proposta di legge regionale sulla “disciplina dell’esercizio associato di funzioni comunali”. Il consigliere regionale del Pd è tornato sul discusso  articolo 16 della legge 14 del settembre 2011 e sulle dispute avute con l’assessore leghista Elena Maccanti.
Reschigna ha sottolineato come «fino ad agosto con l’assessore Maccanti c’è stato un confronto chiaro e onesto. Su diversi punti c’era convergenza, poi di punto in bianco tutto è cambiato».  Ma prima di tutto l’ex sindaco di Verbania ha sottolineato come «grazie all’intervento di due rappresentanti del Pd, Lovelli e Fiorio, è stata introdotta una norma che sterilizza per nove mesi l’entrata in vigore dell’articolo 16.
Questo spostamento in avanti consentirà al parlamento di valutare il problema sulla base della carta delle autonomie».
Reschigna è stato chiaro in merito alla questione: «Il sistema va riformato perché il Paese non ha più soldi.
La Regione è ricca di esperienze associative ma la nostra proposta è quella di partire dall’esistente e migliorare la
situazione. La proposta che viene dalla Lega nord è di ripartire da zero, buttando a mare tutto quello che c’è». Reschigna è entra più ancora nel dettaglio: «Il nostro progetto prevede di mantenere l’omogeneità degli ambiti territoriali e creare ambiti di popolazione di 60/70.000
abitanti con l’eccezione delle zone montane». «La proposta del Pd – ha concluso Reschigna – è tesa a suddividere la Regione in quattro aree: Torino e Asti, Cuneo, Alessandria e Verbania, Novara, Biella e Vercelli».

Articolo di Eco Risveglio del 15.02.2012

PD VCO: I CDA dei parchi vanno azzerati

«I consigli di amministrazione delle aree protette del Piemonte vanno azzerati perché le comunità locali sono state estromesse dalla loro gestione. La politica faccia un passo indietro per permettere di rafforzare il ruolo delle comunità, delle associazioni e degli operatori nella gestione delle aree naturali. E’ quanto chiederemo mercoledì nel consiglio straordinario che il Pd ha fatto convocare in Regione».
Aldo Reschigna, capogruppo regionale del Partito democratico,  va all’attacco delle modalità di nomina dei presidenti delle aree protette piemontesi. Nomine, secondo Reschigna e il Pd, «guidate nel 60 per cento dei casi dall’assessore regionale ai parchi William Casoni», colpevole di aver applicato uno «spoils system selvaggio» che ha tagliato fuori candidature di alto profilo a favore di persone che hanno sempre dimostrato scarso interesse per i parchi e altre che sino a ieri erano addirittura contrarie alle aree protette.
L’accusa arriva dalla conferenza stampa svolta da Reschigna con il responsabile ambiente PD VCO Sauro Zani e il consigliere provinciale Stefano Costa, nella sede del Partito democratico a Domodossola sabato 11 febbraio.
«Con la nomina dei presidenti delle aree protette – denuncia il capogruppo regionale – si è persa una grande occasione, minando le prerogative di salvaguardia delle aree».
Il Partito democratico dice di aver raccolto una corposa documentazione che presenterà in una conferenza stampa mercoledì a Torino. Denuncia che «Casoni, il Pdl e la Lega Nord hanno oltrepassato ogni limite della decenza nella nomina dei presidenti delle aree protette. Casoni ha scavalcato le comunità locali, imponendo suoi candidati. Le intese locali sono state ignorate e sono stai imposti candidati che i sindaci non volevano».
Un esempio? Il Verbano Cusio Ossola. «Il parco Veglia Devero Antrona aveva diverse persone di alto profilo: si è preferito un presidente che non ha alcuna competenza specifica» dice il consigliere provinciale del Vco, Stefano Costa facendo riferimento alla nomina di Graziano Uttini di Baceno, ritenuto «uomo» del senatore Pdl, Valter Zanetta.
Alle accuse, l’assessore regionale ai Parchi e alle aree protette, William Casoni, non si scompone: «Giudicate più avanti il lavoro di commissari e presidenti, che già mi sembra stiano lavorando bene richiamando investimenti sui territori». E il criterio delle nomine? «Le persone sono state condivise dal territorio. Sono stati vagliati dalla maggioranza dei sindaci. Le procedure si sono svolte con larghissima maggioranza, in modo democratico. Scelte condivise, ci sono i verbali che confermano che la Regione fa le sue proposte ma che tutti i sindaci danno il loro parere. Questo per evitare ci fossero decisioni non condivise».
Tratto da La Stampa dell’11 febbraio

Referendum sulla caccia: il Tar obbliga Cota ad indire il referendum. Ennesima brutta figura del presidente Leghista

La Regione è obbligata ad indire il referendum sulla caccia: in caso contrario il presidente Roberto Cota verrà sostituito per i compiti referendari dal Prefetto di Torino, Alberto Di Pace, inoltre deve accollarsi tutte le spese del ricorso presentato dalle associazioni promotrici a cui si aggiungeranno quelle che, nell’ipotesi del “commissariamento” prefettizio, l’ufficio territoriale del Governo dovrà farsi carico. È questa la sentenza emessa dal Tar del Piemonte.
In questi mesi la maggioranza che governa la nostra Regione anche su questo tema – afferma il capogruppo del PD in regione Aldo Reschigna – si è dimostrata incapace di affrontare la situazione e di trovare una soluzione politica alle domande poste dai sostenitori del referendum e alle diverse sensibilità che su questo tema sono presenti in Piemonte. Nella discussione in Commissione, l’assessore Sacchetto non è stato capace di fare altro che modificare l’attuale legge non nel senso delle richieste dei promotori del referendum e degli emendamenti da noi proposti, ma in senso completamente opposto, aumentando le specie cacciabili e deregolamentando tutta la materia.
Un comportamento irresponsabile – continua Reschigna – che lo ha portato a bocciare tutte le nostre proposte che tendevano a trovare una soluzione che legasse la caccia alle condizioni ambientali e reali in cui si trova la fauna piemontese e definisse nuove regole in grado da una parte di tutelarne l’esistenza, e dall’altra di limitarne il sovrannumero là dove avviene.
Sacchetto e Cota hanno scelto di dare voce alle frange più oltranziste dei cacciatori – conclude Reschigna – nascondendo la testo sotto la sabbia di fronte alle diverse sentenze che imponevano il referendum. Il risultato non poteva che essere questo.

PD VCO
Ufficio Stampa

Enti locali: le proposte del PD in un incontro pubblico venerdì 10 febbraio ad Omegna

Confronto con le forze del territorio, amministratori, categorie economich e sociali, sulla proposta di disegno di legge regionale presentato dal gruppo consigliare del Partito Democratico in materia di enti locali. Venerdì 10 febbraio 2012 alle ore 20.45 presso il Forum ad Omegna verranno presentate le proposte di riforma del Partito Democratico piemontese.  Cliccando qui potete leggere la [download id=”92″]
Ad illustrarle sarà Aldo Reschigna Capogruppo Consigliare del PD in regione Piemonte; partecipano Antonella Trapani Segretario provinciale del  PD, Enrico Borghi vicepresidente nazionale ANCI, Maria Adelaide Mellano candidata sindaco di Omegna.

Lo scontro nel Pdl paralizza il governo regionale, ma Cota resta indifferente

Roberto Cota uguale a Jean Claude (per sorridere.. si può?)

Nei giorno scorsi il gruppo di 7 consiglieri regionali del PDL, Progett’Azione, ha staccato la spina annunciando la formazione di un gruppo autonomo dallo steso Pdl, con “mani libere” su alleanze e programmi.
Il presidente della regione, il leghista Cota, afferma di “non vede rischi per la sua maggioranza“. Non é la prima volta che si dice tranquillo, quasi che le tensioni interne al Pdl e l’incapacità di governo possano rappresentare un alibi per le sue scelte future. Non si spiega altrimenti il suo totale disinteresse per le gravi inefficienze nel governo regionale e il suo voltarsi dall’altra parte di fronte alla paralisi della maggioranza.
In verità l’elenco dei temi su cui il gruppo di Progetto/azione ha dichiarato la propria insoddisfazione e su cui minaccia il non appoggio alla Giunta regionale rappresenta il cuore dei nodi irrisolti dell’azione di governo condotta da Cota.
Se finora la paralisi interna al Pdl ha permesso a Cota di fare il bello e il cattivo tempo, ora è condizione di grande debolezza e precarietà per un governo regionale privo di coesione sul programma e di chiarezza sugli obiettivi.
D’altra parte da cinque mesi il Consiglio regionale non approva nulla per le divisione interne alla maggioranza, il bilancio 2012 a febbraio é ancora in alto mare.
Tutto ciò conferma la nostra forte preoccupazione per il prezzo che il centrodestra sta facendo pagare alla comunità piemontese.

Aldo Reschigna, capogruppo PD in regione
Gianfranco Morgando, segretario regionale PD

Abbandono della commemorazione di Scalfaro da parte della Lega Nord in consiglio regionale: una vergogna

Oscar Luigi ScalfaroE’ stata una vergogna, e l’ho detto anche chiaramente in aula – dichiara il capogruppo regionale Pd Aldo Reschignal’abbandono da parte dei consiglieri della Lega Nord (assenti anche almeno metà dei consiglieri Pdl) della commemorazione in Consiglio regionale di Oscar Luigi Scalfaro.
Non si trattava di dare o meno adesioni politiche, ma di rendere omaggio al un padre della Repubblica, un uomo delle istituzioni che sui valori costituzionali ha fondato il suo agire politico. Un esempio di coerenza e un modello che, quello di Scalfaro,  comprendiamo sia inaccettabile per coloro che sul populismo e sull’incoerenza hanno costruito la loro politica.
Un esempio di incoerenza – conclude Reschigna come quello del presidente Cota che a Novara partecipa alle esequie di Scalfaro e a Torino permette ai suoi uomini, in qualità di presidente della Giunta regionale e di Segretario della Lega nord, un comportamento contrario e oltraggioso.

Pd VCO
Ufficio Stampa