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ARRESTI IN SANITA’: “L’ASSESSORE FACCIA UN PASSO INDIETRO.

A un anno dall’insediamento del centrodestra in Regione Piemonte riesplode la questione morale nella sanità piemontese.
Dopo 5 anni di buongoverno del centrosinistra, con una sanità rimasta lontana dalle cronache giudiziarie, si torna a quel clima che il Piemonte aveva conosciuto con lo scandalo Odasso, sotto la Giunta Ghigo.
Naturalmente toccherà alla magistratura accertare le responsabilità penali.
Ma sette arresti tra nomi importanti della sanità piemontese, tra cui il principale collaboratore dell’assessore regionale alla sanità e un commissario straordinario di recente nomina, rappresentano un fatto politico di enorme rilievo.
Anche per questo chiediamo che l’assessore alla sanità, raggiunto da un avviso di garanzia, faccia un passo indietro.
Abbiamo avanzato al presidente del Consiglio regionale una richiesta ufficiale di una comunicazione del
presidente Cota, martedì prossimo in aula.
Questo nuovo scandalo é ancora più insopportabile perché arriva in una sanità piemontese colpita da tagli dei servizi e delle prestazioni. Subito
abbiamo denunciato il fatto che il centrodestra, nonostante le nostre richieste, non ha mai voluto discutere pubblicamente e con trasparenza della
sanità regionale.
DICHIARAZIONE DEL CAPOGRUPPO REGIONALE PD ALDO RESCHIGNA
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

RILANCIARE LE AREE INDUSTRIALI IN CRISI E’ POSSIBILE

Aldo Reschigna

Gli strumenti per contrastare la deindustrializzazione nei territori piemontesi in zone come il VCO ci sono. La Giunta regionale si impegni per attivarli.
Per questo abbiamo chiesto un Consiglio regionale straordinario sull’utilizzo degli accordi di programma per le aree di crisi. Intese, cioè, che prevedono un’attività integrata e coordinata di Regione, enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con la confluenza di risorse finanziarie anche statali e comunitarie.
Un decreto ministeriale del marzo 2010 prevede infatti che la Regione possa proporre al Governo di attivare accordi di programma nelle aree da lei individuate.  Già altre Regioni si sono mosse in questa direzione e in almeno un caso, quello della Toscana, l’accordo di programma è ormai giunto alle fasi finali, alla vigilia della sua formalizzazione. Dalla Giunta piemontese, invece, nulla si muove.
Eppure il Piemonte è la regione italiana più colpita dal processo di deindustrializzazione, e Il VCO è una delle zone in condizioni più gravi dell’intera regione.

Per questo non basta affidarsi al mercato, cercando di sostenere le imprese con incentivi di entità insufficiente, vista la crisi del bilancio regionale. Occorre intervenire mobilitando tutte le risorse disponibili, a partire da quelle che si possono ottenere dal governo centrale e dall’Unione europea utilizzando le numerose normative in vigore.
Per questo é necessario che la Giunta Cota esca dal suo torpore.  Con la nostra mozione, che sarà votata al termine del Consiglio regionale straordinario, chiediamo che la Giunta regionale avvii presso il Governo le pratiche burocratiche necessarie per arrivare all’accordo di programma.

Che entro un mese vengano individuate le aree del territorio regionale che, per le loro caratteristiche socioeconomiche e la condizione di crisi, possono godere dell’intesa e dei contributi statali ed europei.
Si tratta di un’occasione importante per il Piemonte e per il VCO, che non intendiamo perdere. Solo nel quadro di un accordo di programma che metta insieme istituzioni locali e nazionali, realtà produttive e sociali, organizzazioni sindacali, è immaginabile individuare adeguate strategie per sfruttare al meglio le risorse statali e comunitarie che possono contribuire in modo rilevante al rilancio economico della nostra provincia e dell’intero territorio regionale.
COMUNICATO STAMPA
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Al Presidente del
Consiglio regionale
del Piemonte
MOZIONE
ai sensi dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto e
dell’articolo 102 del Regolamento interno
trattazione in Aula 
trattazione in Commissione
OGGETTO: Cogliere le opportunità per rilanciare il Piemonte.
Il Consiglio regionale del Piemonte,
Premesso che
 l’articolo 2 della Legge 23 luglio 2009, n. 99, al fine di assicurare
l’effi cacia e la tempestività delle iniziative di reindustrializzazione nelle
aree o distretti in situazione di crisi industriale e nei casi di situazioni
complesse, nonché con impatto significativo sulla politica industriale
nazionale, rende possibile la stipula di accordi di programma, il cui
finanziamento è sostenuto anche con fondi statali;
 tali accordi prevedono un’attività integrata e coordinata di Regioni, Enti
Locali ed altri soggetti pubblici e privati, la confluenza di risorse
finanziarie e l’armonizzazione dei procedimenti amministrativi;
 il Decreto Ministeriale del 24 marzo 2010 “Individuazione delle aree di
crisi industriale. Riforma del sistema degli interventi di
reindustrializzazione nelle aree e nei distretti in situazione di crisi
industriale e di crisi industriale complessa, in adempimento a quanto
disposto dall’articolo 2, comma 7, della legge 23 luglio 2009, n. 99” ed,
in particolare, gli articoli 3 e 4 definiscono i criteri e la procedura per
l’individuazione delle aree o dei distretti in situazione di crisi industriale
complessa;
 l’articolo 4 del Decreto sopra richiamato stabilisce, nello specifico, che
l’individuazione delle aree su cui attivare i suddetti accordi di
programma possa conseguire, oltre che da un’analisi autonoma degli
uffi ci ministeriali, anche da specifica istanza avanzata dalla Regione nel
cui territorio ricade l’area o il distretto in crisi industriale, fermo
restando l’accertamento delle condizioni previste dalla L. n. 99/2009 e
previa consultazione con gli Enti e le Istituzioni interessate e le
organizzazioni datoriali e sindacali;
Rilevato che
 alcune Regioni italiane, a fronte del quadro normativo sopra delineato,
hanno già deliberato istanze al Ministero dello sviluppo economico per
l’attivazione del procedimento di individuazione ed accertamento delle
aree o distretti in situazione di crisi industriale complessa, nonché con
impatto significativo sulla politica industriale nazionale;
 almeno in un caso, quello della Regione Toscana, l’attivazione del
suddetto procedimento sta portando, in queste settimane, alla
definizione dell’accordo di programma, ai sensi dell’articolo 2 della
succitata L. n. 99/2009;
Considerato che
 il Piemonte è la regione, all’interno dell’Italia Settentrionale, con il più
consistente processo di deindustrializzazione;
 nella nostra Regione, sono presenti aree e distretti caratterizzati da
perduranti fenomeni di crisi industriale particolarmente gravi e
complessi, resi ancora più gravi dall’evoluzione del quadro economico
piemontese e dalla crisi, i cui effetti si fanno tuttora pesantemente
sentire anche sul piano occupazionale;
 nell’attuale situazione di scarsità di risorse, è d’obbligo che le Istituzioni
perseguano con impegno ogni opportunità che possa favorire il rilancio
dell’economia piemontese;
IMPEGNA
la Giunta regionale
 a presentare, quanto prima, formale istanza al Ministero dello sviluppo
economico per l’accertamento, ai sensi dell’articolo 4 del Decreto
Ministeriale del 24 marzo 2010, della presenza sul territorio piemontese
di situazioni di crisi industriale complessa, nonché con impatto
significativo sulla politica industriale nazionale, al fine di fornire una
rilevante e concreta risposta alle esigenze delle nostre realtà produttive
in forte diffi coltà;
 a presentare, entro 30 giorni, alla Commissione consiliare competente,
la proposta di individuazione delle aree o distretti in situazione di crisi
industriale complessa all’interno del territorio regionale;
 ad individuare adeguate strategie per sfruttare al meglio le risorse
statali e comunitarie che possono contribuire in modo rilevante al
rilancio economico del territorio piemontese.
Torino, 24 maggio 2011
PRIMO FIRMATARIO Wilmer RONZANI
Altre firme

Il Dea di Domodossola ancora a rischio

Nuovo intervento del gruppo regionale del partito democratico sulla riforma del sistema dell’emergenza intrapresa dalla giunta Cota. Nell’ultima conferenza stampa, tenutasi presso la sede del PD del VCO a Verbania, il capogruppo regionale Aldo Reschigna ha delineato le linee che vanno dalla riclassificazione di DEA e Pronto soccorso fino al ridisegno del 118. [download id=”54″] ora è il ripristino della tabella di riclassificazione di DEA e Pronto soccorso, quella che prevedeva il ridimensionamento a Pronto soccorso di DEA come quello del San Biagio di Domodossola e di altre realtà sanitarie piemontesi.
«Per questa Giunta é più facile vendere promesse che regalare verità. Ma queste vengono sempre a galla. In questi due mesi ha raccontato su questo tema tutto e il contrario di tutto”, spiega Aldo Reschigna, nel ripercorrere l’intero iter del provvedimento. Dalla bozza della delibera cosiddetta “addendum”, che conteneva la tabella di revisione dei DEA che, pubblicata, aveva creato proteste tra i cittadini, i sindaci, i medici e gli infermieri. Tanto che la giunta aveva negato di volerla applicare sminuendone la valenza definendola un esempio e non l’aveva inserita nell’addendum. Ma una delibera varata alla fine di aprile pubblica la prima tabella di revisione, proprio quella sconfessata dal governo regionale. Il motivo del ripensamento è scritto nella delibera stessa: il tavolo nazionale ministeriale ha chiesto all’esecutivo regionale il rispetto degli impegni sottoscritti nel piano di rientro dal debito.
«La Giunta è stata costretta dal ministero a ripresentare quello che voleva tenere nascosto; ora, per esempio, a Domodossola il San Biagio è di nuovo Pronto soccorso», commenta Reschigna. «Il potere della Regione sul ministero è ridotto a zero, la giunta tende a ingannare i piemontesi sulla riorganizzazione della sanità, una realtà sempre più a rischio». Lo dimostra anche la riorganizzazione del sistema del 118, approvato la scorsa settimana e sulla quale si è abbattuta la dura contestazione della Fimmg, la principale organizzazione dei medici di base Taglia le ambulanze con a bordo il medico da 62 a 25. Vengono affiancate da 30 auto con a bordo un medico e un infermiere che, si ipotizza, potrebbero essere utilizzate anche per trasportare il paziente in caso di necessità.
«Il risparmio, in questo caso, è davvero minimo. Meglio sarebbe stato risparmiare sulla istituzione della nuova struttura di maxiemergenza che dovrebbe intervenire nei grandi eventi, come le alluvioni, oppure sulla struttura complessa sovraziendale» continua il consigliere Reschigna.
Altra notizia che ha il sapore di spot elettorale è l’apertura di una emodinamica a Chivasso, solo due giorni alla settimana e con convenzione con il privato, in contraddizione, ancora una volta, con la stessa delibera di giunta che giustifica le emodinamiche solo se aperte sette giorni alla settimana. Mentre per l’emodinamica, garantita dallo stesso presidente Cota a Domodossola, emaneremo un comunicato di scomparsa!

Eremo di Miazzina: una situazione preoccupante

Le notizie della situazione dell’Eremo di Miazzina con la minaccia di una forte riduzione del personale

Aldo Reschigna

e le continue preoccupazioni sulla sanità pubblica nel VCO ripropongono con forza la necessità che ci si fermi un momento e che si cominci a discutere di sanità in modo più serio di quanto si stia facendo in queste settimane nel VCO.
Non passa giorno che non venga espressa forte preoccupazione ed incertezza sulla situazione della sanità con le difficoltà nel portare avanti i servizi e con le continue notizie sulla riduzione del personale.

Tutto ciò sta avvenendo mentre dalla direzione della ASL 14  nulla viene detto su come si intende affrontare l’emergenza attuale e quale prospettiva si vuole dare alla sanità pubblica e privata nel VCO.
E ora che si svelino le carte  che siano rese pubbliche  che vengano resi noti i programmi e le scelte e che su queste si apra un serio confronto pubblico.
Aldo Reschigna
Capogruppo PD in consiglio regionale
PD Ufficio stampa

Difendiamo il VCO!

La CISL del V.C.O. organizza per lunedì 18 aprile alle ore 20.30 presso la sala Rosmini all’Hotel “Il Chiostro” – Famiglia Studenti in via F.lli Cervi 14  aIntra, una tavola rotonda sul tema DIFENDIAMO IL VCO!
Al centro della discussione la  scelta di INAIL di declassare la sede provinciale e il trasferimento delle competenze della sede di Domodossola a Novara, la decisione di Poste Italiane di riorganizzare la propria presenza penalizzando gli uffici montani e chiudendo lo sportello di Suna, il probabile trasferimento della direzione di Enel Green Power, la
riorganizzazione della Sanità Pubblica e lo stato dei Servizi sul territorio non sempre adeguato, che rischiano di impoverire la nostra realtà provinciale.
Parteciperanno i parlamentari ed i consiglieri regionali del VCO (tra cui il capogruppo PD Aldo Reschigna) ed il presidente della provincia Massimo Nobili
Moderatore CARLO BOLOGNA, giornalista La Stampa Responsabile edizioni Vco e Novara

Una vertenza territoriale per il VCO

Aldo Reschigna

Dopo che a Milano il ministro Tremonti ha lanciato l’ipotesi di una zona di sgravi fiscali per il capoluogo lombardo, sul modello irlandese, il silenzio degli amministratori locali sulla vertenza territoriale del VCO non solo non ha alcuna ragione d’essere, ma rappresenta una colpevole rimozione di un problema che non si può più rinviare.
Se infatti non sfugge la valenza elettorale della proposta Tremonti, giunta proprio alla immediata vigilia della elezioni comunali, il fatto che sia lo stesso ministro dell’economia a proporre per il rilancio lo strumento dello sgravio fiscale, anche se limitato al capoluogo lombardo, apre una strada su cui il VCO non può non avviarsi.
Il Piemonte è la regione italiana che più ha patito il processo di deindustrializzazione dovuto alla crisi internazionale. Al suo interno, il VCO è sicuramente la provincia più duramente colpita. Ad aggravare la nostra situazione c’è poi l’attuazione del progetto svizzero Copernico, che ha già attratto risorse e imprese in un territorio immediatamente adiacente al nostro. E la defiscalizzazione é il cuore di quel progetto.
Per questo é necessario rilanciare al più presto la vertenza territoriale nei confronti del governo nazionale e chiedere a quello regionale il sostegno necessario perché si apra un tavolo su cui discutere di strumenti e risorse per il rilancio della nostra provincia. Aspettare ancora sarebbe doppiamente colpevole.
Non si tratta di una posizione strumentale nei confronti di un governo di centrodestra, ma di una chiara necessità cui la politica deve dare una risposta. Il piano strategico elaborato dalla amministrazione provinciale, pur con i suoi aspetti positivi, non appare infatti da solo in grado di affrontare con efficacia i nostri problemi.
E la presa d’atto del piano da parte della Regione Piemonte non ha alcuna conseguenza concreta, né porta con sé un impegno legislativo o di risorse in grado di dare attuazione al piano stesso.
E’ una semplice presa d’atto che non sposta alcunché e lascia il tempo che trova. Per questo occorre che dal VCO giunga un chiaro segnale al Governo nazionale e a quello regionale. Non possiamo stare a guardare in un quadro economico in continuo peggioramento. Solo strumenti specifici, che una vertenza territoriale è in grado di proporre e sollecitare, possono rappresentare quella svolta necessaria per dare un futuro al VCO.
Aldo Reschigna
Capogruppo Regione Piemonte Partito Democratico