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Frontalieri: se ne discute a Cannobio sabato 2 aprile

frontalieri-frecciaIl PD organizza un incontro pubblico sul tema “verso l’accordo fiscale tra Italia e Svizzera: quali conseguenze per il frontalierato” per sabato 2 aprile 2016 dalle ore 09.30 presso il Nuovo teatro a Cannobio.
A questo link è scaricabile il volantino Incontro pubblico frontalieri 2 aprile 2016 cannobio.
Interverranno l’on. Enrico Borghi  capogruppo PD commissione ambiente territorio e lavori pubblici e Mirko Dolzadelli
segretario nazionale frontalieri Cisl, del Comitato Generale Italiani all’Estero del MAE.
Saranno presenti Stefano Costa presidente provincia del VCO,
Aldo Reschigna vicepresidente regione Piemonte,  Antonella Trapani segretario provinciale PD.
Presiede Domenico Mugnano, segretario circolo PD Alto Verbano.
Un incontro per affrontare nel merito i problemi concreti derivanti dall’accordo tra Italia e Svizzera sul futuro del frontalierato.
Sarà illustrata la mozione votata alla Camera dei Deputati lo scorso febbraio sul tema, primo firmatario l’on. Enrico Borghi.
Sono invitati i rappresentanti dei lavoratori frontalieri, gli amministratori locali, le categorie economiche, sociali, sindacali e tutti i cittadini interessati.

Partito Democratico
Circolo Alto Verbano
Coordinamento Provinciale VCO

TROVIAMO UNA SOLUZIONE PER I CONTI DEI LAVORATORI FRONTALIERI

frontalieri-frecciaIl vicepresidente della Regione Aldo Reschigna ha scritto al direttore nazionale e a quello regionale dell’Agenzia delle entrate, chiedendo di trovare una soluzione per i conti correnti e le pensioni dei lavoratori e dei pensionati transfrontalieri, in modo che non vengano ingiustamente trattati come evasori fiscali.
“Il problema”, scrive Reschigna, “riguarda soprattutto i frontalieri e gli ex frontalieri ora pensionati, e la mancata dichiarazione dei redditi maturati sui conti esteri; gli ex frontalieri ora pensionati e la mancata compilazione del quadro RW quando percepiscono la pensione sul conto estero”.
il vicepresidente Reschigna ricorda come i frontalieri ignoravano nel primo caso di dover dichiarare i redditi maturati, “normalmente di modesta entità, nella maggior parte dei casi solo interessi dei conti correnti o simili”.
Reschigna propone la fissazione di un tetto forfettario “sotto il quale nulla deve essere dichiarato”. Nel caso di somme maggiori, si potrebbero definire procedure semplificate sia nella dichiarazione che nel controllo.
Per quanto riguarda poi gli ex frontalieri pensionati e la mancata compilazione del quadro RW, il vicepresidente propone nella lettera di permettere la non compilazione, assimilandoli ai frontalieri, o di utilizzare procedure simili a quelle utilizzate in occasione dello scudo fiscale in presenza della “non volontà di mettere in essere comportamenti illeciti”.
Reschigna nella lettera ricorda gli alti costi che comporterebbe per i pensionati ex frontalieri una procedura non semplificata. “Mi pare sbagliato”, spiega Reschigna, “anche perché si tratta di lavoratori che percepiscono pensioni per cui sono stati pagati contributi all’estero, non certo di evasori”.

LA GIUNTA REGIONALE APPROVA IL DDL RIORDINO DELLE PROVINCE

La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge di riordino delle Province.Provincia Verbano Cusio Ossola Stemma
Il testo arriva dopo un lungo confronto con le organizzazioni sindacali e l’Osservatorio sugli enti locali, “che hanno entrambi espresso apprezzamento per il lavoro svolto”, ricorda il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna.
“Il disegno di legge regionale non fa riferimento solo alla Del Rio, ma anche alla riforma del titolo V della Costituzione, in discussione in Parlamento, di cui anticipa i soggetti di area vasta; stiamo di fatto operando una riorganizzazione complessiva della amministrazione
pubblica in Piemonte”, ha commentato Reschigna.
Le Province piemontesi sono state infatti accorpate in tre quadranti, uno che comprende il cuneese, l’altro l’astigiano e l’alessandrino, il terzo le restanti Province del nord Piemonte, che gestiranno le funzioni delegate dalla Regione in convenzione tra di loro, all’interno delle tre aree vaste che, insieme con la Città metropolitana, costituiscono lo scenario di fondo entro cui si colloca il disegno di legge.
Il provvedimento riconosce anche il ruolo forte della Città metropolitana, lasciandole la delega alla formazione professionale, delega che nel caso delle altre Province torna in capo alla Regione. “Se il ruolo della Città metropolitana è anche quello rigovernare i
sistemi economici, la formazione professionale è uno strumento importante per quel governo”, sottolinea Reschigna. Il ddl assegna alla Città metropolitana anche il ruolo di soggetto gestore delle zone di protezione speciale e dei SIC.
Oltre alla formazione professionale, torna in capo alla Regione anche la delega sull’agricoltura, come per altro richiesto anche dalle organizzazioni di settore, “per evitare la frammentazione e agevolare la gestione del nuovo Psr”, aggiunge il vicepresidente.
La specificità montana viene riconosciuta nel provvedimento al VCO, che vede sostanziare così il titolo di Provincia Montana che divide con le Province di Sondrio e Belluno per le caratteristiche del territorio e l’essere confinante con un altro paese.
Le deleghe che derivano da questo titolo sono quelle sulla forestazione, gli usi civici, l’energia su biomasse e le attività estrattive. “Il VCO parteciperà anche alla programmazione regionale della formazione professionale per la sua natura transfrontaliera e la necessità di formare il personale che lavora nel Canton Ticino e nel Canton Vallese, attualmente 6500 cittadini della Provincia”, ha spiegato Reschigna. Verranno gestite invece in convenzione con le altre Province dell’area vasta le altre funzioni decentrate dalla Regione.
Restano aperte due questioni, che attendono la conversione in legge del DL sugli enti locali per poter essere definite: Il futuro dei centri per l’impiego e la polizia provinciale.
Saranno chiariti nella discussione in Consiglio regionale.
Un capitolo importante riguarda il personale, che passerà alla Regione in ruolo separato, come prevede la legge Del Rio, per poter essere messo a disposizione con convenzione alle Province e alla Città metropolitana.
Al momento dell’entrata in vigore della legge Del Rio lavoravano per le Province piemontesi 4150 dipendenti, con un costo di 162 milioni di euro.
Attraverso la mobilità agli altri enti locali e la dichiarazione di eccedenza, da risolvere con il pensionamento con le norme pre-Fornero, la previsione è di arrivare a 3819 dipendenti entro il 2016, per un costo di 146 milioni.
“Occorre però rilanciare la mobilità e l’utilizzo della pre-Fornero”, sostiene Reschigna, “Se non si vuole che i costi del personale sottraggano troppe risorse alle politiche sia in Regione, sia nelle Province e nella Città metropolitana. E’ possibile ipotizzare che con
questi strumenti si possa arrivare a 3500 dipendenti, in modo da non incidere troppo sui costi.”
Le intese con le singole Province per i contingenti numerici saranno assunti entro settembre. Il rientro in Regione di circa 1300 dipendenti (289 solo in agricoltura) inciderà profondamente sulla organizzazione dell’ente.
Per quanto riguarda le risorse, per il 2015 la Regione metterà a disposizione delle Province 51 milioni di euro, in linea con i livelli delle Giunte Ghigo e Bresso, “progressivamente calate, fino ad arrivare ai 9 milioni iscritti a bilancio nel 2014 dalla Giunta Cota, e da noi portati con l’assestamento a 25. Lo sforzo che facciamo questo anno è notevole, con l’assestamento dovremo trovare altri 11 milioni per giungere a quota 51”, conclude Reschigna.
Torino, 20 luglio 2015

VCO Formazione: arrivati i soldi dalla Regione

corsodiformazioneDopo l’appello lanciato dal presidente di VCO Formazione Vitaliano Moroni, il vicepresidente Aldo Reschigna risponde sottolineando l’attenzione della Giunta nei confronti di un settore così importante come la formazione professionale.
“Voglio rassicurare il presidente Moroni sull’impegno della Regione Piemonte nei confronti della formazione professionale”, spiega Reschigna. “Non si tratta solo di parole, che lasciano il tempo che trovano, ma di atti concreti.
Proprio in questi giorni sono in pagamento alla Provincia del VCO mandati per complessivi 1,477 milioni di euro destinati ai piani formativi d’area. Sono il risultato di un grande sforzo, la Giunta si è fatta carico di situazioni arretrate che mettono a forte rischio i’intero settore formativo. Nonostante le grandissime difficoltà di bilancio, stiamo provvedendo a innestare risorse fresche che dovrebbero dare l’ossigeno necessario agli enti”.

Palazzetto di Gravellona: la regione stanzia 1,7 milioni di euro per il completamento

palazzettoLa Giunta regionale ha approvato due delibere, proposte dall’assessore al bilancio Aldo Reschigna, che stanziano le risorse necessarie al completamento del palazzetto di Gravellona Toce.
La prima delibera stanzia 500 mila euro per il 2015. La seconda 800 mila euro sul 2016 e 411 mila euro sul 2017.
“Con le due delibere diamo sostanza all’impegno assunto con una precedente delibera regionale di inizio anno e alla richiesta dell’amministrazione comunale di concludere i lavori di una opera nata come intervento di accompagnamento alle olimpiadi del 2006 e mai completata.
Ormai era solo uno scheletro di cemento armato abbandonato a se stesso”, commenta Aldo Reschigna. Le vicissitudini del palazzetto di Gravellona Toce cominciano a ridosso delle olimpiadi invernali, con l’avvio dei lavori. La amministrazione comunale successiva non ritiene però l’opera necessaria e ne blocca la costruzione, arrivando alla rescissione del contratto con la società costruttrice.
L’attuale amministrazione decide di riprendere in mano il progetto del palazzetto. Ora, con lo stanziamento regionale, sarà possibile riaprire la pratica e concludere la costruzione dell’opera.
Torino, 6 luglio 2015

Le critiche di Cattaneo fuori luogo

Aldo Reschigna
Aldo Reschigna

L’ex presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo saluta l’anniversario della entrata in carica della Giunta Chiamparino dipingendo un bilancio fortemente negativo.
E’ comprensibile che un uomo del centrodestra, che durante la Giunta Cota ha ricoperto un incarico particolarmente prestigioso, polemizzi con il governo di centrosinistra succedutogli.
Altrettanto comprensibile, ma fuorviante, è che, nel fare queste valutazioni, dimentichi completamente lo stato dei conti in cui la Giunta Cota e Valerio Cattaneo hanno lasciato il Piemonte. Non è questione di poco conto.
Nella passata legislatura avevamo attaccato dall’opposizione i bilanci presentati dal centrodestra, che già allora ci sembravano poco credibili e irrealistici nei numeri.
Ma non ci aspettavamo certo il disastro cui ci siamo trovati di fronte.
Alcuni dati lo dimostrano chiaramente. Il consuntivo del 2013, che la maggioranza di Cattaneo aveva chiuso con un passivo di 364 milioni di euro, è stato parificato dalla Corte dei Conti (non dalla Giunta Chiamparino) con un passivo di 2,655 miliardi di euro. In pratica 2,3 miliardi in più di quanto denunciato dalla Giunta Cota.
Ci siamo anche trovati circa 900 milioni di spese sanitarie messe in perenzione nel 2013, cioè cancellate dal bilancio, ma rimaste da pagare; 700 milioni di fondi da reimpostare; la necessità di cancellare residui attivi per oltre 1,3 miliardi di euro.
Sono cifre da far tremare i polsi, cifre che negli anni sono rimaste nelle pieghe dei bilanci e che noi abbiamo portato alla luce in nome della trasparenza dei bilanci.
Di fronte a un debito così pesante, che rendeva impossibile ogni spesa sul fronte delle politiche sociali, della cultura, dell’istruzione e via dicendo, siamo riusciti a trovare le risorse per andare avanti, anche attraverso la ristrutturazione del debito con la Cassa Depositi e Prestiti. Dopo una lunga e difficile trattativa con il governo, abbiamo anche reperito risorse per 1,8 miliardi di euro attraverso il DL 35, in modo da pagare fornitori sanitari e non che aspettavano da anni che i loro crediti venissero saldati.
Abbiamo cioè risolto problemi annosi e reimmesso liquidità in una
economia piemontese in grande difficoltà.
Naturalmente tutto questo ha avuto un prezzo. Il governo ci ha imposto di aumentare le tasse. Lo abbiamo fatto in modo equilibrato e socialmente equo, a differenza di altre Regioni e della Giunta che ci ha preceduto. Non abbiamo toccato l’Irap proprio per non pesare sulle imprese in un periodo di crisi. L’addizionale Irpef
non è stata aumentata per i 3/4 dei contribuenti, 2 milioni su 2,6 milioni. Abbiamo cioè cercato di tenere in massimo conto le difficoltà dei cittadini e delle imprese.
Considerino Cattaneo e i cittadini che il nostro aumento dell’addizionale Irpef vale 70 milioni di euro, quello della Giunta Cota valeva 200 milioni di euro, e pagati da tutti i contribuenti, senza alcuna esenzione.
Lo stesso è avvenuto in sanità, dove – ricordo – siamo ancora governati dal piano di rientro concordato con il governo. Nonostante questo, siamo riusciti a riaprire le assunzioni: 600 persone tra personale medico e paramedico nei prossimi due anni.
Per quanto riguarda il Dea, la discussione su dove collocarlo è ancora aperta, e la faremo dopo l’estate con i sindaci e i cittadini dei territori coinvolti.
Anche l’Arpa è rientrata nel piano di razionalizzazione della spesa che ha coinvolto gli uffici regionali. Si sono ridotte le sedi e i laboratori, ma senza alcuna riduzione della qualità del servizio.
L’autonomia del VCO, poi. Dopo tanti anni passati in parole, in pochi mesi abbiamo varato un disegno legge e lo abbiamo approvato. Ora l’autonomia del VCO è una realtà di fatto e, nonostante le grandi difficoltà di bilancio, troveremo le risorse per
renderla attuale.
I rimbrotti di chi ci ha lasciato in questa situazione di tracollo finanziario e non ha fatto che parole sull’autonomia, lasciano il tempo che trovano.
Si ricordi Cattaneo che la Provincia del VCO ha ancora oggi iscritti a bilancio crediti dalla Regione per 12 milioni di euro proprio per l’autonomia del VCO, soldi che nel bilancio della Regione non compaiono. Un “pasticcio” che risale a quando la Provincia e la Regione erano governati dal centrodestra.
In conclusione: in questo anno abbiamo affrontato una situazione di grandissima difficoltà e abbiamo impedito il default della Regione Piemonte, mettendo le basi per il suo rilancio.
Non mi pare poco.

Vicepresidente regionale Aldo Reschigna