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No al vitalizio ai repubblichini di Salò: no alla proposta dell’On. Zacchera

image “Il disegno di legge presentato alla Camera che prevede di assegnare, indistintamente, un vitalizio di 200 euro a partigiani, deportati, militari a tutti coloro che facevano parte delle formazioni che facevano riferimento alla RSI va molto al di là del revisionismo che, in questi ultimi anni, è andato diffondendosi nel nostro Paese” affermano i Consiglieri regionali del Partito Democratico, Marco Travaglini ed Aldo Reschigna, commentando la proposta di legge presentata da esponenti della Maggioranza di centro-destra, tra i quali l’on Marco Zacchera, che vorrebbe istituire l’Ordine del Tricolore, con un assegno vitalizio assegnato sia ai partigiani, sia “ai combattenti che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente e aderirono a Salò” .
“Desideriamo manifestare il nostro appoggio – continuano Reschigna e Travaglini – al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte che sta preparando una massiccia campagna contro questa proposta di legge, prevedendo una raccolta di firme contro questo provvedimento, un ordine del giorno del Consiglio regionale e di tutte le Assemblee elettive del Piemonte, ma soprattutto l’avvio di una campagna di comunicazione mirata a far conoscere ai giovani la storia italiana del Novecento e la differenza fra coloro che combatterono a favore di libertà e democrazia e chi, invece, a favore di un regime dittatoriale”.

“Una simile proposta – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – va ben al di là delle richieste di accomunare i morti di entrambe le parti e di sviluppare un progetto coerente con la cultura della pace della nuova Italia, significa legittimare coloro che si schierarono contro lo Stato Italiano, significa tentare di riscrivere la nostra storia”.

Barbara Castellaro – Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico

La nuova legge forestale: convegno a Domodossola

image Giovedì 19 marzo alle ore 21 presso la Sala Fondazione Rosmini in via Canuto a Domodossola, si svolgerà un Incontro sul tema "La nuova legge forestale del Piemonte", organizzato dal Partito Democratico. Per scaricare l’invito cliccare qui.
L’incontro sarà presieduto da Aldo Reschigna,coordinatore provinciale PD VCO.
Parteciperanno Diego Caretti Assessore alla Montagna Provincia del VCO, Marco Travaglini consigliere regionale e Paolo Ravaioli presidente della provincia del Vco.
Conclude Marco Bellion, Presidente III Commissione Montagna e Foreste, Consiglio Regionale del Piemonte.
Il Consiglio regionale, nella seduta del 29 gennaio 2009, ha approvato la nuova legge sulla gestione e promozione economica delle foreste.
Da più di vent’anni era atteso questo importante provvedimento che prevede il riordino della materia forestale nel suo complesso e la semplificazione delle procedure tecnico-amministrative.
Uno degli obiettivi primari sarà quello di sviluppare una gestione attiva delle superfici forestali e di aumentare la produzione del legno in Piemonte.
La nuova legge si prefigge, innanzitutto, le finalità di rendere unica la definizione di bosco.
Al fine di facilitare il recupero delle colture agrarie su terreni da poco abbandonati, è stato stabilito in 10 anni il termine oltre il quale riconoscere effettivo l’insediamento del bosco.

INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE PER I FRONTALIERI ITALIANI IN SVIZZERA

image I Consiglieri regionali Aldo Reschigna e Marco Travaglini hanno presentato un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale ad intervenire sul Governo nazionale affinché valuti l’opportunità di utilizzare i fondi inviati dalla Svizzera all’INPS esclusivamente per il finanziamento della Legge 147/1997 “Norme in materia di trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro”.
“l’attuale situazione di crisi economica ed occupazionale – affermano Aldo Reschigna e Marco Travaglini – che sta investendo molti Paesi rischia di coinvolgere non soltanto i lavoratori delle aziende italiane, ma anche un gran numero di posti di lavoro dei <<frontalieri>>, cittadini italiani che si recano a lavorare nei cantoni svizzeri confinanti con l’Italia. Il 1° giugno 2009, in ottemperanza agli accordi bilaterali sottoscritti con l’Unione Europea, la Svizzera cesserà la parziale retrocessione all’Italia dei contributi per la disoccupazione, prelevati dagli stipendi dei lavoratori frontalieri italiani, impegno che era stato recepito dalla legge n. 147 del 1997”. (segue)“Si sta verificando, pertanto, – continuano Reschigna e Travaglini – una paradossale situazione che vede, da una parte, aumentare i lavoratori frontalieri disoccupati per effetto della crisi, mentre, dall’altra, un’ingente somma è immobilizzata presso l’INPS senza una precisa destinazione, situazione che deve essere sbloccata e risolta dal momento che il lavoro frontaliero ha da sempre costituito un alleggerimento dell’occupazione italiana lungo le zone di frontiera piemontese, coincidente con la Provincia del VCO”.

“Ribadendo che i fondi in questione non costituiscono un onere per lo Stato italiano, risultando essi un prelievo sulle retribuzioni dei nostri connazionali in Svizzera  – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – chiediamo alla Giunta regionale un impegno ad intervenire sul Governo affinché adotti le necessarie azioni legislative al fine di permettere l’utilizzo dei fondi per l’erogazione dei trattamenti speciali di disoccupazione a favore dei frontalieri italiani in Svizzera”.

 Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico 

LA NUOVA LEGGE REGIONALE QUADRO SULLO SCI: dibattito a Domodossola

image Si discuterà in un incontro pubblico giovedì 5 febbraio alle ore 21, presso il salone della Fondazione “Rosmini” in via Canuto a Domodossola, di sicurezza sulle piste, sostegno alle stazioni sciistiche, risorse per l’innevamento, ovvero dei contenuti presenti nella nuova legge regionale sullo sci, approvata a Torino il 14 gennaio scorso.
Potete scaricare il Il PDF dell’invito (cliccando qui) e il testo della legge regionale (cliccando qui).
Partecipano all’incontro Aldo RESCHIGNA e Marco TRAVAGLINI Consiglieri regionali, Paolo RAVAIOLI Presidente provincia VCO, Giuseppe GRIECO Assessore provinciale allo sport e Diego CARETTI Assessore provinciale montagna e turismo.
Sono invitati gli amministratori pubblici, gli operatori economici e del settore, le associazioni sportive, le organizzazioni sociali, tutti i cittadini.
L’incontro è organizzato dal Gruppo del consiglio regionale e dal Coordinamento Provinciale Vco del Partito Democratico. (segue)Le norme della nuova legge sullo sci sono state approvate dal Consiglio regionale del Piemonte il 14 gennaio. Tra le principali novità introdotte dalle legge, che per il 2009 stanzia 8 milioni di euro, ci sono: l’assicurazione obbligatoria per i gestori degli impianti per gli infortuni provocati dagli sciatori, il divieto di circolazione per le motoslitte, l’obbligo per chi fa fuori pista di avere con se gli strumenti per essere facilmente individuati in caso di incidente, i contributi per le piccole stazioni, per la messa in sicurezza delle aree in cui si scia e per l’innevamento artificiale. Verrà promossa la creazione di un elenco regionale delle piste e la classificazione delle aree sciabili fatta da una apposita Commissione di cui faranno parte i rappresentanti di tutto il comparto sciistico. Ci sono precisi obblighi (sanzionabili) per gestori e sciatori nel rispettare le norme di sicurezza ed il divieto di circolazione per le motoslitte (salvo i mezzi di servizio) . I trasgressori dovranno pagare forti multe ed il mezzo sarà messo sotto sequestro. Per fare in modo che tutti siano informati sulle nuove regole, la legge prevede anche corsi di aggiornamento per i gestori delle piste, per gli operatori del primo soccorso e per gli sciatori (soprattutto giovani). La nuova legge si occupa anche dello sviluppo delle attività turistiche sulle piste da sci nei mesi estivi: in questo caso, si disciplina l’uso delle mountain-bike, assimilandolo a quello degli sci, con l’applicazione delle stesse norme comportamentali e istituisce apposite aree riservate (i bikepark).  Per l’attuazione della legge, a favore dello sviluppo economico di questo importante comparto del turismo invernale, lo stanziamento del 2009 sarà così ripartito: 5 milioni sono destinati agli interventi di riqualificazione e 3 milioni per le piccole stazioni invernali e la sicurezza delle aree sciabili, che comprendono anche l’innevamento artificiale (per cui sono previsti contributi fino ad un terzo delle spese e rigorose norme di tutela ambientale con il divieto dell’uso di additivi chimici). In Piemonte le stazioni sciistiche sono 53, di cui cinque di grandi dimensioni e le altre piccole o piccolissime, dotate di circa 300 impianti di risalita, collegati con 1.600 km di piste da discesa. I centri del fondo sono una trentina con uno sviluppo di oltre 650 km tracciati per lo sci nordico. È un settore, quello dello sci, dove lavorano – come dipendenti-  duemila persone, ai quali aggiungere i tanti che hanno un lavoro precario, e  che  produce 50 milioni di fatturato diretto  che,considerato l’indotto, arrivano più o meno a 600 milioni di euro. È evidente che il "Piemonte bianco" attendeva con ansia una legge che garantisce l’incremento dei livelli di sicurezza delle aree sciabili, il miglioramento qualitativo degli impianti e delle relative attrezzature, i servizi di soccorso sanitario per gli utenti, gli interventi di manutenzione estiva delle piste e, infine, la riqualificazione ambientale dei complessi sciistici esistenti, agevolando l’utilizzo dell’innevamento programmato. Un attesa forte anche nelle realtà del VCO come Domobianca, Formazza, Macugnaga, San Domenico, la Valle Vigezzo ed il Mottarone: tutte realtà che, da questa legge, non potranno che trarre utili benefici.

Marco Travaglini, consigliere regionale Pd

 

Unione industriali: dichiarazioni ingenerose.

image Ho letto con molta attenzione le dichiarazioni rese ieri dal Presidente dell’Unione Industriali del VCO agli organi di stampa.
Per il rispetto, accompagnato al riconoscimento del ruolo degli industriali nel VCO, non intendo liquidare con una battuta un ragionamento a volte ingeneroso.
Ingeneroso nell’accusare sempre qualcun altro delle ragioni di una crisi e nell’individuare sempre in qualcun altro il colpevole di una condizione difficile.
Lo ha fatto due anni fa in un’assemblea annuale dell’Unione Industriali del Vco accusando la pletora delle Comunità Montane presenti all’interno del nostro territorio, salvo poi non riconoscere il lavoro fatto dall’Amministrazione Regionale nell’assunzione di una responsabilità concretizzatasi in una forte riduzione delle stesse.
Lo fa oggi nell’individuare nel numero eccessivo dei Comuni la ragione delle nostre difficoltà, senza riconoscere o conoscere che questa Amministrazione Regionale si sta impegnando nel sostenere, incentivare, spingere i Comuni perché sviluppino forme associative tra di loro più forti al fine di recuperare efficienza ed efficacia nella loro azione. Lo fa oggi nell’accusare un’Amministrazione regionale nell’avere disseminato reti ed elettrodotti che impediscono lo sviluppo e negano opportunità insediative nel Vco: ma quale Amministrazione regionale? l’attuale ? Che nulla ha fatto in tal senso.
Lo fa oggi nell’esaltazione dell’intervento della regione Lombardia nella crisi economica, dimenticando che la Regione Piemonte ha concordato in un tavolo di crisi, nel quale siede assieme a tutte le Organizzazioni datoriali in modo autorevole Confindustria Piemonte, tutto il pacchetto per il sostegno produttivo e per il rilancio di un’economia industriale fondata su ricerca, innovazione e sviluppo delle energie rinnovabili.
E dimenticando che in una condizione di grave e difficile crisi non c’è chi sta meglio e chi sta peggio: sarebbe sufficiente esaminare a pagina tre del Sole 24 ore di lunedì scorso i dati sui fallimenti delle aziende per rendersi conto che la tanta esaltata Lombardia ha avuto un incremento dei fallimenti nella provincia di Milano del 47%, nella Provincia di Varese del 105% mentre la Provincia del VCO ha avuto una diminuzione del 29%.
Sia ben chiaro non ho nessuna intenzione di dimostrare che noi stiamo bene; sono mesi che invito a riflettere su un’economia provinciale in grave difficoltà.
Ma il punto è un altro.
La regione Piemonte ha fatto delle scelte nel nostro territorio sulla base d’indicazioni emerse nel nostro territorio e sono scelte che tendono a sostenere il sistema della energia come ragione di un nuovo sviluppo assieme alla considerazione del ruolo che DOMO Due può assumere nel sostenere una nuova stagione di sviluppo economico per il nostro territorio.
Sono scelte che si concretizzano per quanto riguarda Domo Due nell’inserimento dello scalo tra i quattro punti centrali del sistema della logistica regionale.
Sono scelte per quanto riguarda il sistema della energia nel finanziare il polo formativo nel Vco sul tema, nel finanziare un Piano Integrato territoriale tutto costruito su questa scelta, nel finanziare il Polo innovativo nel Parco tecnologico.
Sono scelte che saranno ulteriormente oggetto d’iniziative concrete che nelle prossime settimane la Presidente Bresso e l’assessore Barati presenteranno pubblicamente nel VCO.
Una regione che sta intervenendo sul tema dell’accesso al credito da parte delle piccole imprese con l’intervento dei Consorzi di Garanzia Fidi fino all’ottanta per cento.
Perché la realtà, caro Presidente Parodi, è che molte imprese artigiane ed industriali oggi soffrono di una stretta creditizia che è in atto.
Non intendo rivolgere accuse a nessuno e meno che meno all’istituto bancario del nostro territorio perché ognuno sta vivendo le proprie difficoltà ed ogni giorno con le stesse si deve confrontare e misurare.
Allora sarebbe utile che su questi temi e su queste scelte non solo si potesse conoscere l’opinione dell’Unione Industriali ma anche sapere come l’Unione Industriali vuole esercitare un ruolo da protagonista certo con le proprie idee e con le proprie proposte.
Questa assenza pesa.
Ogni giorno ricevo le sollecitazioni, le proposte ed anche le critiche da parte delle Organizzazioni datoriali dell’artigianato, dell’agricoltura, del turismo, del terziario.
Ogni giorno percepisco una voglia di lottare e di ricercare soluzioni.
Il Verbano – Cusio – Ossola, che sta vivendo una nuova stagione di difficoltà e di fatica, forse ha bisogno che ciascuno faccia la sua parte da protagonista e non da giudice.
Con stima e disponibilità al confronto.

Aldo Reschigna
Coordinatore PD VCO

PD Ufficio Stampa

LA REGIONE SALVA LA DOMOSSOLA ISELLE

image Borioli: “Pagheremo il servizio di tasca nostra”
La Regione Piemonte pagherà i servizi sulla linea ferrovia Domodossola-Iselle. Lo annuncia l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Daniele Borioli, a seguito dell’annuncio, da parte di Trenitalia, della volontà di dismettere il servizio, perché non inserito nel contratto di servizio: “Quando nel 1998 furono trasferite le deleghe alle Regioni sul trasporto ferroviario regionale e si fece il conto dei chilometri da assegnare al Piemonte, quelli della Domodossola-Iselle furono dimenticati e quindi non furono assegnate al Piemonte la risorse per pagare quei servizi. Oggi la situazione non è cambiata –spiega Borioli – ma, visto lo stato non ci ha ancora assegnato i finanziamenti aggiuntivi, abbiamo deciso di garantire comunque le cinque coppie di treni che svolgono attualmente il servizio con risorse che la Regione Piemonte ha individuato all’interno dei suoi bilanci”. “A prescindere dal mio giudizio su chi allora fece i conteggi – prosegue Borioli – mi pare un atto di grande responsabilità da parte della Regione. Per il 2009 abbiamo stanziato 10 milioni di euro per il potenziamento e il miglioramento del servizio ferroviario regionale: una parte di quei soldi servirà per salvare una linea, la Domodossola-Iselle, che seppur minore, garantisce ogni giorno la mobilità di centinaia di pendolari transfrontalieri”.

"La scelta della Giunta Regionale di intervenire economicamente per il mantenimento dei collegamenti ferroviari sulla Domodossola – Iselle, è ancora una volta un fatto positivo per il VCO". È quanto affermano i consigleri regionali Marco Travaglini e Aldo Reschigna.
" Nel passato, al momento del passaggio del trasporto ferroviario locale, tutti si sono dimenticati della linea e la scelta della ferrovie di interrompere il servizio rischiava di creare difficoltà pesanti soprattutto per i pendolari.
La scelta responsabile dell’assessore Borioli, scelta che abbiamo sollecitato, è segno di attenzione nei confronti del nostro territorio.
Il fatto che poi il 30 di gennaio con l’asssessore Borioli e la Comunità Montana Valle Ossola ci troveremo a discutere sui molti altri temi del trasporto ferroviario è testimonianza della attenzione con cui l’amministrazione regionale segue, sia pur in un momento di ristrettezza per il proprio bilancio, questi temi".