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Montagna e dintorni – 15 giorni di manifestazioni

image Dal 4 al 21 novembre, nel borgo medioevale e al castello di Vogogna, “Montagna & dintorni” propone eventi per incontrare gli uomini e le montagne del mondo e offre un viaggio nel passato e nel futuro delle Alpi. Giunta alla quinta edizione, la manifestazione propone molti eventi in dodici giorni. Tutto il programma lo trovate su www.montagnaedintorni.net
Il tema generale 2010 è quello del cambiamento. Le “montagne che cambiano” sono interessate da due fenomeni di lunga durata: i cambiamenti naturali (il ritiro dei ghiacciai, l’aumento delle temperature, gli eventi catastrofici) e i cambiamenti sociali (la crisi di identità, lo spaesamento, le nuove professioni, la crisi irreversibile dell’economia tradizionale). E’ un cambiamento epocale che interessa globalmente (e localmente) quel segmento di società (le “terre alte”) che, proprio per la terza dimensione della verticalità, rappresenta un’antenna sensibile di cambiamenti di più vasta portata.  Le Alpi sono oggi alla ricerca di una nuova identità che permetta a uomini e donne di continuare a vivere sulle montagne. Quelle montagne che per migliaia di anni hanno offerto rifugio, risorse per vivere, miraggi di felicità. E sono state anche luoghi di libertà.
Per due settimane a Vogogna si discuterà di cambiamenti. I ricercatori (Luca Mercalli, Annibale Salsa, Teresio Valsesia, Michela Zucca) e le immagini della cinematografia alpina contemporanea avanzeranno qualche idea sulle “terre alte” di domani. Senza certezze, ma con l’umiltà e la serietà di chi crede nel futuro delle nostre montagne.
Organizzano Comune di Vogogna – Parco Nazionale Val Grande – Regione Piemonte – Provincia del Verbano Cusio Ossola.

Giovedì 4 novembre
Castello visconteo, ore 17,00
Cerimonia di inaugurazione di “Montagna & dintorni 2010”

Intervengono:

Sen. Walter Zanetta
(vicepresidente Gruppo Parlamentare “Amici della Montagna”)
Valerio Cattaneo
(presidente Consiglio Regionale Piemonte)
Michele Marinello
(consigliere regionale Regione Piemonte)
Aldo Reschigna
(consigliere regionale Regione Piemonte)
Massimo Nobili
(presidente della Provincia del VCO)
Enrico Borghi
(sindaco di Vogogna e presidente nazionale UNCEM)
Pierleonardo Zaccheo
(presidente Parco Nazionale Val Grande)
Antonio Longo Dorni
(presidente Distretto Turistico dei Laghi)
Giovanni Francini
(presidente Comunità Montana Valli dell’Ossola)

Giovedì 4 novembre
Vogogna – Castello visconteo, ore 21,00
Concerto inaugurale

DEVECCHI – SEMINARA DUO
Paolo Devecchi e Salvatore Seminara
Chitarre
“Ravvicinate lontananze”
Musiche di Vivaldi, Sor, Devecchi, Seminara

Paolo Devecchi e Salvatore Seminara hanno iniziato a suonare insieme a metà degli anni ’90, sul finire della loro formazione accademica. Il loro sodalizio artistico li ha portati ad esibirsi in centinaia di concerti nell’ambito di importanti festival musicali europei. Il progetto di Duo, nato inizialmente dall’idea di esplorare le più significative pagine del nutrito repertorio, è cresciuto orientandosi via via nella composizione musicale, attitudine da sempre coltivata dai due interpreti. Il programma proposto descrive bene il percorso di questo eclettico Duo. Una Sonata di Vivaldi appositamente rivisitata e un’opera originale di Sor ne rappresentano la retrospettiva, uno sguardo al passato che rimanda agli anni della formazione. L’inventiva compositiva del Duo si esprime, invece, nell’esecuzione di musiche di loro produzione che, se pur saldamente ancorate ad un trattamento tradizionale dello strumento, traggono spunto da diverse matrici stilistiche per esprimersi in un variegato cocktail sonoro. Un programma musicale che coniuga la tradizione con la modernità.

Venerdì 5 novembre
Castello visconteo, ore 17,30
Tavola rotonda

l’ACCOMPAGNATORE NATURALISTICO
Come sta cambiando una “nuova” professione della montagna

Nel 1888 il CAI costituisce il “Consorzio Intersezionale” per l’arruolamento di guide e portatori nella Alpi Occidentali. Nel 1890 Lorenzo Marani di Antronapiana diventa la prima guida alpina dell’Ossola. Nasce una nuova professione in montagna ed è riconoscimento che le Alpi stanno assumendo un nuovo ruolo sociale ricreativo.
Un secolo dopo viene istituita, con un corso di formazione organizzato da Formont nell’allora sede di Druogno in Val Vigezzo, la figura dell’accompagnatore naturalistico (oggi anche guida ambientale escursionistica). Non una figura “minore” rispetto alla più blasonata guida alpina, ma uno specialista nella promozione e gestione dell’educazione e del turismo ambientale. Una nuova professione di montagna per una montagna che stava profondamente cambiando. Oggi, a vent’anni di distanza da quella prima esperienza, pionieristica la figura professionale dell’accompagnatore naturalistico è diversa da quella originaria e sta ulteriormente evolvendosi. Questo per il comparire di forme nuove di pratica dell’ambiente naturale (il nordic walking, le frequentazione invernale con le ciaspole, l’escursionismo notturno, …), il consolidarsi dei ruoli istituzionali dei parchi (l’istituzione delle Guide Ufficiali del Parco Nazionale Val Grande, il nuovo quadro legislativo del settore delle aree protette, …) e i cambiamenti in atto nella scuola (dalla pionieristica esperienza del “Saltabric” ai nuovi modi di educare alla natura).

Ne discutono Renato Bavagnoli, Tiziano Maioli, Paolo Pirocchi, Mariano Zedda.
Introduce Paolo Crosa Lenz.

Le immagini della montagna
TrentoFilmfestival 2010
Venerdì 5 novembre
Castello visconteo, ore 21,00

ALONE ON THE WALL
di Peter Mortimer e Nick Rosen 24′ USA 2009
Premio Club Alpino Italiano – Miglior film di alpinismo 2010

Alex Honnold è uno dei più forti e versatili climber americani dell’ultima generazione. Il film segue il giovane Alex in un’impresa che lo iscrive di diritto nell’albo dei grandi: la salita in free solo, ovvero senza corda, di una delle più imponenti formazioni rocciose del Nord America. Partendo dal deserto d’arenaria dello Utah, le immagini ci accompagnano fino alla base della parete nord-ovest dell’Half Dome, un colosso granitico di 2700 metri nello Yosemite National Park, dove il ventitreenne Alex, con perseveranza e grande tecnica, corona il suo sogno e fa salire ad un nuovo livello l’arrampicata su roccia.

GIUSTO GERVASUTTI, IL SOLITARIO SIGNORE DELLE PARETI
di Giorgio Gregorio 46′ Italia 2009

Giusto Gervasutti è stato una delle figure più importanti dell’alpinismo italiano tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, una personalità che ha lasciato importanti segni nella storia alpinistica mondiale, tra cui la via sulla est delle Grandes Jorasses. Girato principalmente sulle Dolomiti e nel gruppo del Monte Bianco, il film, realizzato in occasione del centenario della nascita, vuole ricordarne la personalità e le grandi scalate, ripercorrendo attraverso le immagini alcune delle sue vie più famose e unendo i racconti dei testimoni che lo hanno conosciuto e studiato. Lo scopo è quello di restituire il profilo di un alpinista dall’indole solitaria e tormentata, alla ricerca di “una felicità irraggiungibile, sempre vicina e sempre sfuggente”, sconosciuta a valle, lontano dalle sue montagne.

PARETI NASCOSTE
di Lino Guazzo 27′ Italia 2010

Il film ricorda un grande alpinista trentino dei primi del Novecento, Bruno Detassis, attraverso le vie da lui aperte nelle Dolomiti di Brenta. Il progetto è nato dalla volontà delle guide alpine Franco Nicolini e Omar Oprandi che, nell’estate 2009, hanno ripercorso, su invito del Trentofilmfestival, molte delle vie aperte da Detassis. Il film diventa anche un pretesto per parlare di come si andava in montagna a quei tempi e, allo stesso tempo, di dove sta andando l’alpinismo oggi, alternando immagini storiche con riprese delle ripetizioni fatte dai protagonisti.

Sabato 6 novembre
Castello visconteo, ore 17,30
Conferenza

Teresio Valsesia
Giornalista e scrittore

IL LAGO EFFIMERO FIGLIO DEL NUOVO CLIMA

All’inizio degli anni Duemila il ghiacciaio del Belvedere impazzisce. A differenza degli altri ghiacciai alpini, in costante regresso, avanza fin contro la morena del Belvedere innalzando un’alta muraglia di ghiaccio. Ma questo non è ancora niente. Nel giugno 2002 viene scoperto, ai piedi del Canalone Marinelli, un grande lago epiglaciale che potrebbe tracimare inondando Macugnaga e l’alta Valle Anzasca. Il lago, per la sua variabilità, viene chiamato “Effimero”. Scatta una pionieristica operazione di protezione civile. Un macchina operativa si mette in moto sia per il monitoraggio che per il contenimento della crescita del lago. Il ghiacciaio di Macugnaga e la parete est del Monte Rosa costituiscono l’esempio più eclatante degli effetti di cambiamenti climatici registrati in alta montagna, come pure la breve vita del lago Effimero, che da oltre 3 milioni di metri cubi si è ridotto a un modestissimo bacino. A causa delle sue importanti dinamiche, tuttora in corso, questo settore è tra i più monitorati delle Alpi anche per le grandi frane sviluppatesi negli ultimi anni.

Sabato 6 novembre
Castello visconteo, ore 21
Conferenza

Michela Zucca
Antropologa del Centro di Ecologia Alpina di Trento

LE ALPI E LA SUA GENTE
Paesi che vivono, paesi che scompaiono
tra crisi demografica e speranza in uno sviluppo diverso

Le Alpi stanno vivendo una delle crisi più gravi dell’ultimo millennio: gran parte del territorio ha
perso popolazione, i giovani e le donne se ne vanno, l’economia tradizionale è in via di estinzione, sembra che i valori fondanti di una cultura millenaria adesso non valgano più niente. I flussi di produzione e riproduzione di capitali marginalizzano le zone rurali, considerate improduttive e utilizzabili soltanto come campo da gioco per turisti. Ma è proprio vero? I montanari si debbono
rassegnare a fare da “indiani delle riserve” per la gioia di visitatori metropolitani? Secondo noi la speranza in un mondo diverso viene proprio dalle montagne.

Proiezione del film

LA NEVE E LA VEGLIA
di Marco Tessaro 22’ Italia 2010

Capanne di Marcarolo, Piemonte. Vecchi contadini raccontano di grandi nevicate (“La neve di dicembre è diversa da quella di marzo”), di lavori invernali, di povertà. Una povertà grande per cui, quando nevicava molto, i cammelli dei re Magi non potevano arrivare a portare doni ai bambini. Accadeva spesso, nevicava tanto. I vecchi raccontano e le facce dei contadini di montagna sono uguali dappertutto. Raccontano nelle case silenziose circondate dalla neve. Dietro di loro, la cinepresa riprende la pigna della legna tra la lavatrice e la cucina americana.

Vivere la montagna
Domenica 7 novembre
Castello Visconteo, ore 14 – 17,00

ARRAMPICARE SULLA TORRE DEL CASTELLO
Parco-avventura per adulti e bambini con la sicurezza delle guide alpine.

Giornata dedicata ai bambini a “Montagna&dintorni 2010”. Mentre i genitori possono visitare il castello e la mostra e nella sala conferenze vengono proiettati video sulle nostre montagne, i bambini possono arrampicare, assistiti con la sicurezza delle guide alpine. Il castello visconteo, costruito nella seconda metà del XIV secolo a difesa della capitale dell’Ossola Inferiore e come baluardo a controllo della valle del Toce, diventa, a 700 anni di distanza, un terreno di gioco al centro di un’ampia cerchia di montagne.
l’austera torre del castello diventa una grande parete alpina da scalare.
E… le scalinate e i viottoli del centro storico diventano sentieri di montagna.

Castello visconteo, ore 17,00
TEATRO PER I BAMBINI

STORIE A PEDALE
Compagnia “La Furattola” – Verbania
di e con Paolo De Piccoli e Viviana Obertini
Voce narrante Roberto Aielli con la collaborazione di Carla Dalla Savina
Suoni e registrazione Diego De Piccoli

Protagonista della vicenda è il signor Arista, vigile ciclista, che combatte tutti i giorni con il traffico della città e il suo nemico giurato, il signor Gradassi Torquato, automobilista maleducato.
Una storia allegra e giocosa per proporre una riflessione sulla qualità delle nostre abituali modalità di spostamento basate essenzialmente sull’uso dell’automobile: caos, fretta, rumori, pericolo, inquinamento e soprattutto la rinuncia ad usare il proprio corpo, a camminare, pedalare, spostarsi in armonia con la natura. Lo spettacolo è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Bicincittà di Verbania, nell’ambito del più vasto progetto “CO2zero” per la promozione e l’educazione ad una “mobilità sostenibile” in ambito urbano.

Montagna e natura
Giovedì 11 novembre
Vogogna – Castello visconteo, ore 21,00
Proiezione del film

VAL GRANDE
di Nicola Piovesan 50’ Italia 2010

Il film testimonia il fascino del silenzio che regna sovrano passeggiando per i sentieri desolati della Val Grande. Un luogo che sembra isolato dal mondo civilizzato, pur essendo a pochi chilometri dalle più importanti città del Nord Italia. Dovunque alpeggi abbandonati da decenni, sepolti nella vegetazione e riemersi dalle storie di chi li viveva, come resti di un’antica civiltà perduta. Attraverso le testimonianze degli abitanti dei paesi limitrofi che mezzo secolo fa popolavano gli alpeggi, e di chi oggi li frequenta abitualmente, il documentario approfondisce le sensazioni che il silenzio e l’abbandono di queste terre comunicano, giungendo, infine, a sondarne gli aspetti spirituali, lasciando spazio alla suggestione delle immagini e dei racconti.

In collaborazione con Parco Nazionale Val Grande

Storie di montagna
Venerdì 12 novembre
Castello visconteo, ore 21,00
Conferenza

Luca Mercalli
Società Meteorologica Italiana – RAI3 “Che tempo che fa” – RAI2 TGR Montagne

CAMBIA IL CLIMA, CAMBIA LA MONTAGNA

L’ambiente montano e quello alpino in particolare sono estremamente sensibili ai cambiamenti climatici. Le variazioni della temperatura con la quota, la presenza di neve e ghiacciai, la variabilità delle precipitazioni, rispondono rapidamente e amplificano i mutamenti – anche modesti – che avvengono a scala continentale. In alcuni casi, come per il recente e drastico ritiro dei ghiacciai, il cambiamento climatico si avverte anche con il solo confronto visivo, in altri sono i dati provenienti da innumerevoli ricerche – dalla distribuzione della vegetazione all’evoluzione geomorfologica – a fornirne la chiave di lettura. Le Alpi in questo contesto hanno un ruolo importante sia per la ricerca scientifica, sia per l’elaborazione di nuovi modelli di sviluppo più rispettosi dell’ambiente. Sono un grande laboratorio a cielo aperto.

Libri in cammino
Sabato 13 novembre
Piazza del Municipio, ore 9.00
Escursione guidata gratuita

VOGOGNA, IL RESPIRO DELLA STORIA
di Paolo Crosa Lenz

La passeggiata, facile e adatta a tutti, è un’escursione letteraria lungo il Sentiero Natura del Parco Nazionale Val Grande nell’ambito del programma “Libri in cammino” giunto quest’anno alla quinta edizione. Accompagnati dalle Guide Ufficiali del Parco e dall’autore, la passeggiata percorrerà le vie del borgo medioevale, visiterà il Castello Visconteo, salirà al villaggio di pietra di Genestredo e raggiungerà la Rocca. Per cinque secoli il borgo di Vogogna, “armonioso mosaico di nobili edifici”, fu il centro commerciale, politico e civile dell’Ossola Inferiore. Il borgo conserva l’impianto urbanistico medievale con edifici (XII – XIX secolo) arricchiti da portali in pietra decorati, balconi in legno o lastre di sasso, ringhiere in ferro battuto, portici con arcate. Il borgo, posto sulla “grande ansa” del Toce, fu centro politico e amministrativo dal XIV al XIX secolo. Assunse questo ruolo dopo la distruzione di Vergonte (1250) e di Pietrasanta (1328) ad opera delle alluvioni dei torrenti Marmazza e Anza. Fu sede della giurisdizione civile e rivestì un importante ruolo militare di controllo della strada che da Milano portava a Domodossola e in Svizzera. Nel XIV secolo, durante le lotte di fazione che divisero l’Ossola, la famiglia vogognese dei Ferrari fu a capo della parte ghibellina, appoggiata ai Visconti di Milano. In questo periodo per due volte (1356 e 1375) il borgo fu invaso e saccheggiato. Fra il XIV e il XVI secolo Vogogna visse il periodo di massimo splendore come residenza dei Borromeo e baluardo settentrionale del Ducato di Milano.

Montagna e natura
Sabato 13 novembre
Castello Visconteo, ore 9, 00
Workshop

I PIPISTRELLI
Un esempio di tutela faunistica

Tra i mammiferi i pipistrelli sono probabilmente i meno studiati e nell’immaginario troppo spesso sono oggetto di leggende e luoghi comuni nella maggioranza dei casi infondati. Le politiche ambientali a tutela della biodiversità inseriscono tutti i Chirotteri negli elenchi delle specie vulnerabili o minacciate meritevoli di particolari misure di conservazione. Il Piemonte, e soprattutto la provincia del Verbano Cusio Ossola, si sono distinte recentemente nello studio di questi animali con indagini svolte in alcune aree protette, tra cui il Parco Nazionale Val Grande. Il workshop offre un’occasione di comunicazione per illustrare metodologie e risultati delle ricerche, nonché permette di condividere strategie di conservazione comuni.

Interverranno i ricercatori Roberto Toffoli e Paola Culasso, Paolo Agnelli del Museo di Scienze Naturali dell’Università di Firenze e personale del Corpo Forestale dello Stato esperto di Chirotteri.

a cura del Parco Nazionale Val Grande
in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato
e i Coordinamenti Territoriali per l’Ambiente di molti parchi nazionali e le aree protette del VCO

Storie di montagna
Sabato 13 novembre
Castello Visconteo, ore 17,30
Conferenza

CAPPELLE DEVOZIONALI LUNGO I SENTIERI DELL’OSSOLA

immagini e commento di Giancarlo Martini
introduce Gianni Pizzigoni, direttore del Museo del Paesaggio

Le cappelle devozionali costellano le montagne dell’Ossola. Da quelle antiche “a capanna”, ai piloni e alle edicole hanno sempre svolto un ruolo importante nella socialità delle comunità alpine. Agli incroci dei sentieri, una “possa” permetteva alle pastore di raccomandare alla Madonna di Re mariti lontani e figli emigrati. Un dialogo muto tra donne. Giancarlo Martini ha compiuto, sulla base del censimento messo a punto dal ricercatore Giulio Tonelli, una vasta ricerca fotografica, realizzando una lettura del territorio attraverso la devozione popolare. La conferenza racconta la “rete di sacralizzazione” che segna il paesaggio rurale dell’Ossola, il rapporto tra religiosità popolare e fede cristiana (non sono sempre la stessa cosa!). “O tu che passi per questa via … fermati e dì un’Ave Maria” è scritto su una delle tante cappelle ossolane. Un invito pubblico al colloquio offerto dal committente a “chi passa”. Oggi, vengono edificate cappelle interne a proprietà private e visibili solo di lontano. Anche qui, una montagna che cambia!

In collaborazione con Museo del Paesaggio – Verbania

Le immagini della montagna
TrentoFilmfestival 2010
Sabato 13 novembre
Castello visconteo, ore 21,00

UN ANGELO TRA LE NUVOLE
di Emanuele Angiuli 30′ Italia 2008

Nel corso della sua carriera agonistica ai vertici internazionali del volo sportivo, Angelo d’Arrigo ha avuto modo di conoscere il mondo. Durante i suoi viaggi ha sorvolato mari, deserti, vulcani e catene montuose, insieme ad aquile e uccelli di ogni specie. Ad un certo punto però, ha deciso di lasciare le competizioni, per dedicarsi all’emulazione del movimento dei rapaci, e ricercare un significato più profondo nel volo, una relazione simbiotica con l’aria. Il documentario lo segue nei due passaggi del suo “Progetto Metamorfosi”: il primo, un volo lungo le rotte dei rapaci migratori, che ogni primavera partono dal Sahara e attraversano il Mediterraneo fino a raggiungere l’Europa settentrionale; il secondo, la reintroduzione in natura di un gruppo di gru siberiane nate in cattività, con un viaggio attraverso la Siberia.

IN UN ALTRO MONDO
di Joseph Péaquin 75′ Italia 2009

Dario Favre è un guardiaparco. Seguendolo giorno dopo giorno, accompagnandolo nell’osservazione degli animali, nel salvataggio di stambecchi o camosci feriti o semplicemente standogli accanto, in silenzio, nelle lunghe camminate, la natura del Parco del Gran Paradiso acquista una profondità che la cartolina più bella non sa raccontare. Per capire quali storie si nascondono dietro la divisa di chi ha scelto di vivere la montagna, basta guardare negli occhi Dario: occhi rivolti verso l’alto, verso il cielo, o verso la casa dove sua figlia lo attende. l’ambiente è degno delle migliori cartoline postali; tuttavia il paesaggio incantato fatica a nascondere la severità della vita in montagna, fatta anche di silenzi e solitudine che bisogna essere capaci di affrontare ed accettare. Con il rischio di non farcela.

Vivere la montagna
Sabato 13 e domenica 14 novembre
Vogogna, Genestredo

FESTA DI SAN MARTINO
Due giorni di sagra nell’antico borgo di pietra. Gastronomia e animazione.

Genestredo è un borgo di pietra sui monti sovrastanti Vogogna. Lo si raggiunge lungo una ripida stradina asfaltata oppure lungo la bella mulattiera che sale dal Castello visconteo. Genestredo oggi non è più abitato stabilmente ma, siccome è raggiungibile in venti minuti a piedi, è vissuto quotidianamente dai vogognesi che vi hanno gli orti e curano il bosco. Un villaggio che ha conservato l’antica impronta rurale della montagna ossolana e che ha trovato un suo percorso per non morire. Un volto da conoscere della montagna di oggi.
Per due giorni, in occasione della festa di San Martino a cui è dedicato l’oratorio del villaggio, il borgo torna a vivere intensamente ed è l’occasione per chiudere, non più come un tempo solo l’annata agraria, ma anche un anno di vita in montagna. Tempo di bilanci e di progetti. Un incontro tra amici con i sapori della sagra campestre e i profumi dell’autunno.

Le immagini della montagna
Domenica 14 novembre
Castello Visconteo, ore 16,30
IL TARLO
di Andrea Balossi Restelli 16’ Italia 2010

Alla fine degli anni Cinquanta si diffuse nell’alpinismo la moda delle scalate direttissime “a goccia d’acqua”. Solo facendo largo uso di staffe, chiodi, moschettoni, cunei di legno, corde, cordini e forando la roccia con il bulino, si potevano realizzare vie nuove tanto difficili quanto assurde. Perché quasi sempre non ci si spostava dalla linea ideale che avrebbe, appunto, segnato una goccia d’acqua cadendo dalla vetta. Erano scalate artificiali al limite del possibile, quasi sempre troppo dure per essere “normalmente” ripetute oggi in arrampicata libera. Tra queste, il capolavoro dei capolavori: la “via dei Francesi” alla Ovest di Lavaredo, nelle Dolomiti. A tracciarla nel 1959, in sei giorni di arrampicata con cinque bivacchi, furono i francesi René Desmaison e Pierre Mazeaud dedicandola al connazionale Jean Couzy. Su strapiombi paurosi i due fuoriclasse eseguirono pesanti opere di “muratura”, usando 300 normali chiodi più 15 a pressione. Una sfida ostinata e, per molti, insensata. Affidare il proprio peso a certe lamette sottili piantate per metà nella roccia fa ancora oggi venire i brividi. Armando Aste, alpinista accademico e socio onorario del CAI, ha ripetuto per primo l’itinerario in solitaria nel 1960 scrivendo una grande pagina di alpinismo. Pur tormentato dai dubbi, attaccò la parete in solitaria il 3 settembre del 1960 e ne uscì vittorioso dopo tre bivacchi. Cinquant’anni dopo il grande alpinista accademico di Rovereto, socio onorario del CAI, racconta come questa sua “affascinante follia” è diventata realtà.
Presentato al Cervino CineMountain Festival 2010 a Valtournanche (Aosta) e prodotto dalla Lomar sas, il film rievoca anche con immagini originali questa straordinaria impresa solitaria su una via entrata nella storia come “la più difficile scalata in artificiale delle Dolomiti”. Le musiche originali sono del Trio di Massimo Vescovi con Lorenzo Serafin e Michele Saltarello.

Le immagini della montagna
Domenica 14 novembre
Castello Visconteo, ore 17,00

IL MEGLIO DI MALESCORTO

ZOO di Raffaella Traniello, 4′ Italia
Premio cortometraggio con tema ecologico realizzato dalle scuole
Per sollecitare la creatività dei bambini di fronte alla realtà circostante.

OPERAI DI CARTA NELLA FABBRICA DI SCATOLE DI CARTONE di Stefano Stoto, 27′ Italy
Premio documentazione del territorio

Vicenda di grande attualità per l’economia mondiale che si riflette in quella locale, dove l’imprenditoria deve individuare strategie produttive che spesso contrastano con le esigenze delle classi operaie del territorio. Un’autentica lotta per la sopravvivenza che spesso registra vittime nella parte più debole della società.

HABIBI di Davide Del Degan, 20′ Italy
Premio fiction tema libero


Il tema delle sofferenze e disumanità della guerra affrontato senza retorica e filtrato dai sogni di felicità di due ragazzini.

IL SOFFIO DELLA TERRA di Stefano Russo, 15′ Italy
Premio fiction tema ecologico

Il diritto di decidere sulla propria qualità della vita analizzato attraverso una vicenda umana, di fronte alla quale riflettere.

CAT AND MOUSE di Bijan Zamanpira, 26′ Iran
Premio documentario a tema libero

Il film illustra una triste e drammatica realtà dei paesi poveri dove la fantasia dell’imprenditoria locale arriva a fare della raccolta di pane vecchio un business per sopravvivere. Un pane che rilavorato, tornerà sulle tavole del mondo occidentale.

GAMBA TRISTA di Francesco Filippi, 8′ Italy
Premio animazione tema libero

La volontà di un ragazzo gli permette di superare in modo straordinario il suo handicap e vivere ugualmente felice insieme agli altri.

In collaborazione con Malescorto e Comune di Malesco

Montagna e natura
Giovedì 18 novembre
Castello visconteo, ore 21,00
Conferenza e immagini

Introduce Massimo Solderini
LIPU Lombardia

Giuseppe Bogliani
Dipartimento di Biologia Animale Università di Pavia

IL SIGNIFICATO DELLA BIODIVERSITà E L’IMPORTANZA DELLA SUA TUTELA

In modo semplice e coinvolgente verrà raccontata la biodiversità e il suo stato di conservazione in Italia, un capitale naturale che può contribuire al benessere degli uomini in un mondo che cambia.

Lucia Pompilio
Società di Scienze Naturali del VCO

LE AREE IMPORTANTI PER LA BIODIVERSITà NELLA PROVINCIA DEL VCO

Nell’ambito di un progetto denominato "Parchi in rete" promosso dalla Lipu, grazie ad un cofinanziamento della Fondazione Cariplo, è stata indagata la ricchezza di specie animali e vegetali della nostra provincia alla ricerca delle zone più importanti per la conservazione della biodiversità.

Proiezione del film

ANIMA MUNDI
un film di Godfrey Reggio 28’ Italia-USA 1991

Questo mondo è in effetti un essere vivente dotato di anima e di intelligenza … una singola entità vivente contenente tutte le altre entità viventi, che con essa sono in relazione in virtù della loro stessa natura… (Platone Timeo 29/30; IV secolo a.C.)
Il film riprende il concetto filosofico che attribuisce un respiro cosmico alla Natura e ad ogni forma di vita che essa contiene: l’ Anima del Mondo. Ispirato al valore della diversità biologica il film celebra la diversità nella natura e la riconduce ad un tutto che appartiene e accomuna ogni specie.
Riprese originali, immagini naturalistiche di repertorio, musiche originali di Philip Glass e suoni che appartengono a diverse tradizioni etniche: il film è il frutto di una composizione emozionante di elementi diversi costruito per riproporre al pubblico un’esperienza di rapporto con la natura e spingerlo a ritrovare una prossimità e una familiarità con ogni specie e ogni forma di vita.

2010 – Anno internazionale della biodiversità
In collaborazione con Parco Nazionale Val Grande e LIPU

Le immagini della montagna
TrentoFilmfestival 2010
Venerdì 19 novembre
Castello visconteo, ore 21,00

DOVE OSANO LE MUCCHE
di Marco Landini e Cristina Donno 13′ Italia 2010

Il cortometraggio racconta la vita quotidiana di un alpeggio a 1900 m sui monti del Canton Ticino. A gestirlo è una coppia di giovani, Marianna, la casara, e Quinto, il pastore. La giornata inizia presto: Quinto cerca e raduna le mucche per eseguire la prima mungitura. Prima delle 8 il latte arriva in caseificio e Marianna può cominciare la lavorazione, trasformandolo, come per magia, in formaggio. Poesia e cambiamenti del mestiere più antico delle Alpi.

GENTE D’ALPE
di Giovanna Poldi Allai, Filippo Lilloni, Sandro Nardi 42′ Italia 2010
Premio Speciale "Città di Imola" 58° TrentoFilmfestival 2010

l’Alpe è un mondo che lascia pieni di meraviglia per la bellezza dei luoghi, la straordinarietà delle persone, lo splendore degli animali. Ispira dolore per l’abbandono che attraversa e fiducia e speranza nella forza vitale che segretamente nutre. La “gente d’alpe” ci ricorda, con le scelte, le parole e i gesti, poche verità fondamentali: gli uomini nascono liberi e integri; le leggi naturali favoriscono la vita e perdurano nel tempo, mentre quelle degli uomini spesso sbagliano e sono soggette a mutevolezza; gli animali vivono da sempre con gli uomini, sono indispensabili e ci ricordano qual è il nostro posto sulla Terra. Anche in circostanze non favorevoli, la “gente d’alpe” s’ingegna, si adatta, sopravvive senza garanzie ai margini della Storia. Un inno ad un mondo che sta cambiando e che sta morendo.

FAME D’ERBA
di Valentina De Marchi 33′ Italia 2010

I pastori transumanti sono allevatori di ovini che ricorrono, ancora oggi, alla mobilità delle greggi come sistema di sostentamento e produzione. La loro transumanza, protratta per tre stagioni e condotta ancora per intero a piedi (oltre 400 km l’anno), è una peculiarità del Triveneto che non ha eguali in Italia. I transumanti sfruttano esclusivamente le risorse naturali e marginali reperibili sul territorio, senza che gli animali ricevano integrazione alimentare. Molti pastori sono giovani, hanno il piglio degli imprenditori, si destreggiano nel traffico o alla guida di grossi pick-up, eppure continuano a praticare un mestiere antichissimo, seguendo spesso la tradizione di famiglia. Un film su come questo mestiere sia cambiato e sia, allo stesso tempo, rimasto lo stesso di sempre.

Vivere la montagna
Sabato 20 novembre
Castello visconteo, ore 17,30

IL PROGETTO “PROALPI”
Come cambia l’agricoltura in montagna oggi. Idee e degustazioni.

Giuseppe Paltani
Tecnologo alimentare della Provincia del Verbano Cusio Ossola

Il percorso del progetto PROALPI

Giuseppe Carlo Lozzia
Direttore del GeSDiMont – Universita degli studi di Milano

Finalità e primi risultati del progetto nella filiera del formaggio caprino

Progetto Interreg “PROALPI – Valorizzazione di alcune filiere tradizionali e dei relativi prodotti tipici del Verbano Cusio Ossola e del Cantone Ticino” vede coinvolti: Provincia VCO (in qualità di capofila), Università degli Studi di Milano – Centro Interdipartimentale per la Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna” (GeSDiMont); Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare (VSA), Parco Nazionale Val Grande, A.S.L. V.C.O, Laboratorio Cantonale di Bellinzona, Bioethica Food Safety Engeneering di Lugano (capofila svizzero). Obiettivo primario del Progetto la valorizzazione di quattro filiere produttive tradizionali: carne e salumi, miele ed erbe officinali e latte e formaggi di capra. Proprio su quest’ultima verrà posta attenzione durante la serata con la presentazione dei primi risultati e la partecipazione di alcuni produttori locali.

Seguirà una degustazione guidata di formaggi caprini a cura dei produttori aderenti al progetto

In collaborazione con Parco Nazionale Val Grande
e Provincia del Verbano Cusio Ossola, Assessorato all’Agricoltura.

Storie di montagna
Sabato 20 novembre
Castello Visconteo, ore 21,00
Conferenza

Annibale Salsa
Antropologo e past president nazionale del Club Alpino Italiano

LA MONTAGNA AL BIVIO
FRA MARGINALITà E RIAPPROPRIAZIONE IDENTITARIA

Annibale Salsa dialoga con Enrico Borghi (sindaco di Vogogna e presidente nazionale UNCEM). Introduce Paolo Crosa Lenz

La società moderna, tra il XVII e il XX secolo, ha emarginato la montagna rendendola periferia dei nascenti Stati-Nazione. Oggi, con la crisi dei dogmi della modernità, si avverte apertamente il pericolo di dover ricorrere all’elaborazione del lutto della perdita di montanità attraverso la creazione di stereotipi e pregiudizi. Occorre promuovere la consapevolezza degli abitanti e dei decisori politici che la marginalità della montagna non è conseguenza di un handicap geografico. La cultura della resa e della rassegnazione è frutto di una rappresentazione storicamente datata di una montagna subalterna alla pianura sulla base della dicotomia centro-periferia. L’antidoto alla condizione di orfani della montagna, che si avverte oggi diffusamente, non può essere la folclorizzazione della vita sociale nei momenti ricreativi e ludici, ma la sfida e la determinazione a superare il dualismo "fordista" montagna-città, terre alte-terre basse. Rivisitando la storia fondativa delle società alpine si possono raccogliere spunti di riflessione e modelli di buone pratiche riproponibili, mutatis mutandis, ancora ai nostri giorni.

Storie di montagna
Domenica 21 novembre
Castello Visconteo, ore 17,00

Conferenza

Pier Francesco Donzelli
Corpo Forestale dello Stato, CTA Parco Nazionale Val Grande

ATTACCO AL CASTAGNO

Perché i nostri castagni sono in pericolo? Chi li minaccia? Ed in che modo ? Una panoramica sull’origine, biologia ed ecologia del cinipede galligeno e sulle strategie da adottare per contrastarlo.

Proiezione del film

WILDERNESS E BIODIVERSITà
di Marco Tessaro, 20’ Italia 2006

Il film presenta i risultati del progetto “Concetto di paesaggio transfrontaliero protetto da promuovere e da valorizzare” che ha indagato la biodiversità in relazione all’evoluzione storica, sociale ed economica della Val Grande. In questo ambito il sottoprogetto 3B “Castagneti da frutto” coordinato dall’Università di Torino, ha indagato la castanicoltura tradizionale e individuato cultivar peculiari.

A seguire degustazione di dolci e birra di castagne

2010 – Anno internazionale della biodiversità
in collaborazione con Parco Nazionale Val Grande

Storie di montagna
Domenica 21 novembre
Palazzo Pretorio, ore 21,00

LA MONTAGNA FUORI, LA MONTAGNA DENTRO
Conversazioni d’Alta Quota, con le diversità dell’alpinismo.

E’ possibile includere il proprio limite, per esempio la vista, per accedere ad una visione più ampia? E’ possibile pacificarsi con la propria diversità, per condividere una diversa ricchezza della montagna sociale?

Conversazioni con:

Angelo Petrulli
Presidente GSH Sempione 82

Oliviero Bellinzani,
Alpinista con all’attivo la scalata di centinaia di montagne

Mauro Rossi
Guida escursionistica e accompagnatore naturalistico

Alberto Carganico
Presidente del Gruppo Verbanese Sciatori Ciechi

Maria Grazia Monacelli
Psicologa presso il Centro di Salute Mentale ASL VCO

Giorgio Scroffernecher
Supporto del GSH Sempione 82 per progetti, comunicazione, relazioni

In collaborazione con Club Alpino Italiano – Sezione Verbano Intra

Le mostre al Castello di Vogogna
Castello visconteo, 4 – 21 novembre
l’HABITAT DEL CASTAGNO – LUOGO DI BIODIVERSITà

Il castagneto, quale habitat prioritario identificato a livello europeo dal codice 9260, costituisce un sistema agroforestale che concorre a formare il più complesso articolarsi di habitat ed ecosistemi che qualificano l’identità del Parco Nazionale della Val Grande quale Sito di Interesse Comunitario (IT 1140011). La mostra intende presentare in maniera integrata il significato naturalistico ed il valore culturale di un patrimonio che impronta ampi territori ed ambienti del parco nazionale. La prerogativa e la specificità di tale habitat infatti, consente di leggere come il connubio tra natura e coltura abbia concorso, e concorra, alla ricchezza della biodiversità. Al fine di valorizzare il bagaglio storico-culturale, oltre che naturalistico, che i castagneti da frutto della Val Grande rappresentano quale ponte tra coltura e cultura, nell’Anno Internazionale della Biodiversità il Parco Nazionale ha deciso quindi di dedicare una parte delle proprie attività a tale approfondimento e rappresentazione per il pubblico.

2010 – Anno internazionale della biodiversità
in collaborazione con Parco Nazionale Val Grande

“Montagna & dintorni 2010” per le scuole

Dal 5 al 20 novembre la mostra sarà visitabile per le scuole che ne faranno richiesta. E’ prevista un’attività didattica della durata di due ore. Costo 90 € per gruppo classe (max 25 alunni); comprende: ingresso al castello, visita guidata, attività didattica condotta da un operatore specializzato, materiale informativo. Organizzazione tecnica e prenotazioni: Cooperativa “InCastro” tel. 331 1243827

Credits
Progetto culturale: Paolo Crosa Lenz
Coordinamento: Marco Gagliardini (Assessore alla Cultura, Comune di Vogogna)
Comitato di programma: Marco Gagliardini, Paolo Crosa Lenz, Cristina Movalli, Giancarlo Parazzoli, Marianna Rampini.
Webmaster: Giancarlo Parazzoli

www.montagnaedintorni.net

Massimo Nobili e gli acari

«Sono allergico agli acari, non potevo lavorare in un ufficio con la moquette». Il presidente della Provincia Massimo Nobili ha risposto così in consiglio provinciale alla consigliera del Pd Liliana Graziobelli che ha chiesto il perché della decisione di cambiare la pavimentazione del suo studio al Tecnoparco. «Una decisione presa per motivi di salute, che è costata 4000 euro. Più o meno la stessa cifra è stata spesa per acquistare nuove sedie e mobili» ha detto Nobili. (cioè 8 mila euro..)
(testuale dalla Stampa del 20 luglio 2010) .

LA GIUNTA REGIONALE DI COTA BLOCCA LE ASSUNZIONI NEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

image Pubblichiamo il comunicato della Funzione Pubblica di CGIL CISL e UIL
Nel corso dell’incontro di giovedì 29 aprile, urgentemente convocato il giorno precedente, l’Assessore Regionale alla Sanità Ferrrero, ha comunicato che la Giunta avrebbe assunto, venerdì 30, un provvedimento con il quale tutte le assunzioni nel Servizio Sanitario Regionale saranno bloccate; viene poi bloccata la proroga e/o il rinnovo dei contratti atipici. La motivazione della decisione andrebbe ricondotta all’andamento finanziario del bilancio delle aziende e alla necessità di adottare il piano di rientro richiesto dal patto per la salute.
FP CGIL CISL FP UIL FPL hanno espresso netta e forte contrarietà a questa misura che, per quanto sia presentata come “eccezionale e temporanea”, avrà effetti gravi peggiorando le condizioni di lavoro degli addetti e pregiudicando la qualità dell’assistenza e l’offerta di servizi all’utenza. Si tratta infatti di un blocco generalizzato, che incide su tutte le figure professionali presenti nelle aziende, ivi compresi i precari. Viene impedita l’assunzione degli infermieri, degli operatori socio-sanitari e dei tecnici sanitari, cioè delle figure direttamente impegnate nell’assistenza. In quanto indifferenziato, il blocco, inoltre, non distingue le Aziende vicine al pareggio di bilancio, cioè virtuose, da quelle finanziariamente in crisi.
Il provvedimento, poi, mette in forse l’effettiva esigibilità dell’accordo sulle risorse aggiuntive relativo all’art. 10 del CCNL del 31.7.2009 (0.8% del monte salari 2007). Le OO. SS hanno chiesto nel corso della riunione un incontro specifico su tale aspetto.
FP CGIL CISL FP UIL FPL rilevano che la decisione è stata assunta senza che, almeno per ora, vengano intraprese iniziative di razionalizzazione: è assai discutibile che dal blocco totale delle assunzioni e del turn over possano derivare vantaggi strutturali per il sistema della sanità pubblica del Piemonte, oltre ad un immediato risparmio di cassa, che peraltro sarà pagato dai lavoratori e dagli utenti.
FP CGIL CISL FP UIL FPL esprimono forte dissenso nei confronti di queste scelte che penalizzano in modo grave la sanità pubblica, ma sono, altresì, disponibili, ad affrontare il tema della razionalizzazione del sistema ma a partire dalle questioni di fondo che da tempo segnalano, quali la riorganizzazione della rete ospedaliera e dell’organizzazione delle strutture e del lavoro nei presidi, oltre che dalla verifica dello stato di attuazione del PSSR.
FP CGIL CISL FP UIL FPL PIEMONTE
Torino, 3 maggio 2010

PD: TORNA LA POLITICA, SI RIPARTE DAL TERRITORIO

imageNell’assemblea nazionale del Pd di sabato scorso, l’ossolano Enrico Borghi è stato chiamato a far parte della Direzione Nazionale con una decisione che è anche un segno di tangibile risposta agli amministratori e ai militanti del Verbano Cusio Ossola che in questi anni si sono spesi con entusiasmo e determinazione per far valere le istanze dei nostri territori.
Ecco le prime riflessioni di Enrico Borghi all’indomani dell’assemblea:
"L’assemblea nazionale del Pd riunita sabato 7 novembre a Roma ha lasciato una chiara impronta di come intende impostarsi il partito uscito dalle primarie con Bersani segretario.
Un partito di alternativa, anziché di opposizione sterile ed urlante.
Un partito di concretezza, anziché di intellettualismi salottieri.
Un partito di territorio, anziché di talk show televisivi.
Emblematica la prima iniziativa annunciata da Bersani: un’assemblea di mille amministratori per dimostrare che "sul federalismo e sul tema del territorio la Lega racconta solo favole, e noi non staremo zitti". Dopo gli anni delle rincorse mediatiche e del pensiero debole (come scordare gli errori dell’abolizione Ici, delle misure demagogiche sui costi della politica, della messa all’indice dei propri amministratori locali da parte dei dirigenti nazionali di partito?) finalmente il segnale che si vuole costruire una propria proposta. Seria e alternativa!
È un incipit nel solco di un’impostazione che il duo Bersani-Letta (auguri al nuovo vicesegretario!) sta dando al partito: contenuti, idee e lavoro a fondo per costruire l’alternativa alla destra, nella consapevolezza che Berlusconi lo si manda a casa non urlando nelle piazze o concionando sulla sua vita privata, ma facendo capire al paese che c’è un’altra idea dell’Italia in grado di farci ripartire realmente. (segue)
 Il passaggio che più ho apprezzato sabato in Bersani è stato il suo "Torna la politica". Vorrei riportarlo integralmente: "Torna la politica. "Oggi è stata introdotta una novità forse antica: torna la politica, bisogna che torni la politica e la discussione politica. Ne abbiamo avuto traccia e ne avremo anche di più. La discussione politica è tutta salute in un partito popolare. Le amicizie si rompono quando non si discute. Non ho dubbi che devo costruire un partito in cui ci sono diverse identità. Ma fra dieci anni ci immaginiamo ancora cosi? Mi accuseranno di fare inciuci, no, io raffigurerò le culture. Ma ci si aiuti a mettere in campo nuove generazioni e questi problemi non ci sono più, in questo congresso ci siamo convinti di essere una forza. Adesso bisogna che questa forza viva largamente e visibilmente nel paese, nelle battaglie sociali e civili che vogliamo fare. La nostra identita’ dobbiamo cercarla fuori di qui. Bisogna che la nostra storia abbia come riferimento una grande canzone popolare".
Dentro questo "ritorno alla politica" c’è anche la volontà di ritornare al territorio, e leggo la indicazione del sottoscritto a far parte della Direzione Nazionale come un chiaro segnale di tornare a riappropriarsi di un luogo e di un concetto -il territorio, appunto- che sta nel dna delle migliori pagine delle tradizioni politiche popolari italiane e soprattutto sta alla base di una nuova politica del futuro.
Ci sarà molto da lavorare, ma come ho detto a Pierluigi sabato a Roma: "c’è tanto da pedalare, ma noi siamo pronti".
Un’ultima riflessione sulla "vicenda Rutelli": quando in un partito qualcuno sceglie di andarsene non è mai bello, e non si saluta mai un abbandono con un giubilo. Ma certo non appalteremo a nessuno lo sforzo di rappresentanza delle istanze più moderate o dei temi dell’ innovazione e della modernizzazione. Al contrario, lavoreremo con ancora più rinnovata determinazione per far si che il Pd possa parlare in maniera plurale alla società, per saperne rappresentare la complessità culturale e l’articolazione sociale. I partiti non sono taxi o alberghi a ore: e nel "ritorno alla politica" c’è anche la consapevolezza che si deve tornare ad una dimensione in cui l’impegno e il servizio in una formazione politica deve tornare ad una forte connessione con le motivazioni ideali e la volontà di rappresentare lasciando sullo sfondo destini personali e ambizioni individuali che per troppi anni hanno condizionato -inquinandola- la dinamica del centro sinistra italiano."
Enrico Borghi

Sanità: una campagna elettorale iniziata male.

image Riceviamo e pubblichiamo dal comitato salute del VCO.
La campagna elettorale per le elezioni regionali del 2010 è già cominciata, ma nel modo peggiore; e se ne vedono le avvisaglie. l’esponente locale più rappresentativo dell’opposizione in Consiglio regionale ha sparato le prime bordate e, se il buongiorno si vede dal mattino, questo giorno si preannuncia tempestoso. Come cittadini ci danno fastidio non tanto le polemiche sui problemi, quanto gli attacchi personali ai quali purtroppo anche la politica (?) nazionale ci ha ormai abituato.
Nella sua ultima uscita mediatica, il nostro autorevole esponente si è buttato sul potenziamento di Radioterapia al Castelli e nella foga di dimostrare che il suo Partito, se vincerà le elezioni, saprà fare meglio, è come al solito scivolato sulla classica buccia di banana. Il nostro Comitato, si occupa da sempre di sanità locale e non lo fa solo in chiave elettorale, come fa di solito questo signore; siamo costretti, quindi e nostro malgrado, a intervenire per ristabilire un minimo di verità storica.
1- Se oggi si ritiene tanto importante il secondo acceleratore di Radioterapia, come mai nel 2002 al momento di stanziare i fondi necessari la “giunta Ghigo”, come amabilmente la chiama sempre questo signore, non lo ha fatto? E’ poi stato finanziato in ritardo un solo acceleratore, eppure tutti sapevano che il progetto ne prevedeva DUE.
2- Dal 2002 al 2005 la famosa “giunta Ghigo” non è riuscita a realizzare questo progetto, cosa che invece ha fatto nei primi tre anni di governo la “giunta Bresso”. Il tempo a disposizione c’era pure allora, ma abbiamo perso tre preziosi anni.
3- E’ sicuramente vero che la precedente giunta provinciale ha vinto le elezioni sulla promessa del potenziamento degli ospedali; ma, se l’acquisto delle apparecchiature per la Risonanza magnetica, la nuova ala al S.Biagio e la Radioterapia a Verbania non sono un potenziamento, cosa sono allora? Forse, la “giunta Ghigo” era troppo occupata a sponsorizzare lo sciagurato progetto dell’ospedale unico a Piedimulera, che i cittadini hanno sonoramente bocciato in un referendum, che la stessa “giunta Ghigo” non ha mai voluto. Progetto (è meglio ricordarlo una volta di più) che ha fatto litigare inutilmente tutti per anni.
Queste pretestuose polemiche non aiutano la sanità locale a migliorare. Stornare dei soldi dal recupero dell’ospedale di Premosello, rinunciando quindi a centralizzare i laboratori analisi (progetto, peraltro, da noi sempre avversato per la sua inutilità e antieconomicità) per destinarli al potenziamento di Radioterapia, non può che far bene al territorio. Il bene comune deve prevalere.
Forse ci si dimentica, ma la tanto celebrata “giunta Ghigo” ci ha lasciato una sanità locale in stato comatoso, dal quale si sta faticosamente risollevando, frenata (come tutti sappiamo) dalla scarsità di risorse. Ci vorranno ancora diversi anni di lavoro, ma la strada è questa e i primi risultati si vedono.
Riscontriamo piuttosto, per esempio, una pericolosa lentezza nell’esecuzione dei lavori di riqualificazione del Castelli a Verbania; in casi come questo, sì che la mobilitazione del mondo politico locale potrebbe aiutare a raggiungere molto più rapidamente gli obbiettivi, con grande soddisfazione dei cittadini; non solo, sarebbe anche bene che fosse una mobilitazione univoca e convinta, la sola che può dare garanzie al nostro territorio. Ci vuole concretezza, non sterili polemiche pre-elettorali.

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Comitatosalutevco@libero.it
Verbania 8 ottobre 2009

Lagostina: interrogazione del PD in Parlamento

image Pubblichiamo l’interrogazione in merito al caso Lagostina, firmata da autorevoli parlamentari del Partito Democratico, a partire da Cesare Damiano, Piero Fassino, Enrico Letta e molti altri.
Un interrogazione tesa a smuovere il ministero del lavoro per assumere iniziative urgenti al fine di convocare un tavolo di confronto tra la direzione SEB e le organizzazioni sindacali, allo scopo di favorire un accordo che consenta di rilanciare il marchio Lagostina e fare in modo che l’azienda presenti un piano industriale, che consenta di salvaguardare le condizioni occupazionali dei lavoratori dell’azienda medesima. Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
– Per sapere – premesso che: nel dicembre 2005 la Lagostina spa, azienda specializzata nella produzione di articoli casalinghi in acciaio inossidabile e posaterie, veniva rilevata dalla multinazionale SEB, proprietaria anche dei marchi
Rowenta, Tefal, Moulinex, Krups, la quale presentava un piano industriale mirante al rilancio dell’azienda medesima;
il piano industriale prevedeva un esubero di 70 dipendenti, nei confronti dei quali veniva previsto un biennio di cassa integrazione e l’apertura della procedura di mobilità; nel corso dei due anni di applicazione degli ammortizzatori sociali previsti, però, le Organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie lamentavano una gestione non rispondente alle dichiarazioni programmatiche fatte al momento dell’acquisizione;
in particolare, i lavoratori e le organizzazioni sindacali criticavano la mancata realizzazione di prodotti di «alta gamma», dovuta all’inadeguatezza degli impianti produttivi esistenti, concepiti per grandi lotti di produzione, e alla carente formazione professionale del personale, impoverito dall’espulsione dei 70 dipendenti dichiarati in esubero dal piano industriale e non adeguatamente formato per produrre l’auspicata alta qualità;
il mancato raggiungimento dei volumi di produzione previsti – si è passati dal milione e 137.000 pezzi prodotti il primo anno ai 650.000 del 2008 – aggiunto all’espropriazione dell’autonomia decisionale della Lagostina spa, che aveva consentito all’azienda in oggetto di divenire leader mondiale nel suo campo e alla cancellazione della rete vendita esistente, hanno provocato l’allontanamento dei clienti storici della Lagostina spa, i quali si sono progressivamente rivolti ai concorrenti;
l’«esodo» verso altre aziende della clientela più affezionata è stato facilitato anche da altre scelte aziendali, assai discutibili: la scomparsa, ad Omegna, del reparto di ricerca e innovazione del prodotto e il mancato lancio di nuovi prodotti, dato che, dal momento dell’acquisizione, si è sempre e solo effettuato un restyling di prodotti già esistenti negli anni ’70 e ’80 in Lagostina;
la critica situazione della Lagostina finora descritta sembra, però, destinata a peggiorare nel futuro, visto che l’8 settembre 2009 la SEB ha presentato, verbalmente, alle organizzazioni sindacali e alle rappresentanze sindacali unitarie, un piano industriale per gli anni 2010 e 2011, il quale più che prevedere una riorganizzazione e ristrutturazione dell’azienda sembra preludere a una sua dismissione;
il nuovo piano industriale prevede una drastica diminuzione dei volumi di produzione, che scenderebbero a 350.000 pezzi, di cui solo 100.000 di pentole a pressione (Lagostina è leader in questo settore, detenendo l’8 per cento del mercato); la produzione della pentola a pressione classica Lagostina verrebbe spostata per ragioni economiche in Turchia, mentre lo stabilimento di Omegna si specializzerebbe nella produzione della pentola a pressione e del pentolone classico, a detta della SEB, di «alta gamma»;
tale progetto lascia perplessi poiché, come già detto, gli impianti produttivi esistenti non consentono lavorazioni diverse da quelle effettuate sinora e, senza la volontà di investire somme cospicue per l’ammodernamento degli impianti e per la formazione del personale, sembra molto difficile poter provvedere alla produzione di prodotti di
«alta gamma»;
l’aspetto più drammatico del nuovo piano industriale è costituito dalla previsione di 73 lavoratori, su 180 dipendenti, in esubero; gli ammortizzatori sociali esistenti sono inapplicabili per la Lagostina, poiché già quasi tutti utilizzati nel quinquennio in scadenza nel 2010, ma l’azienda ha preannunciato l’intenzione di aprire la procedura di mobilità,
la quale è aspramente criticata dalle organizzazioni sindacali e dalle rappresentanze sindacali unitarie, che mirano invece alla modifica del piano illustrato dalla dirigenza della SEB e chiedono un rilancio
dell’azienda, partendo dalle enormi potenzialità rappresentate ancor oggi
dal marchio Lagostina -:
se non ritenga di assumere iniziative urgenti al fine di convocare un tavolo di confronto tra la direzione SEB e le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie, allo scopo di favorire un accordo che consenta di rilanciare il marchio Lagostina e fare in modo che l’azienda presenti un piano industriale, che consenta di salvaguardare le condizioni occupazionali dei lavoratori dell’azienda medesima.(5-01820)
Interrogazione a risposta in Commissione 5-01820
presentata da
CESARE DAMIANO
mercoledì 23 settembre 2009, seduta n.219
DAMIANO, BOCCUZZI, ROSSOMANDO, GIORGIO MERLO, FASSINO,
BELLANOVA, BERRETTA, BOBBA, CODURELLI, GATTI, GNECCHI, LETTA,
MADIA, MATTESINI, MIGLIOLI, MOSCA, RAMPI, SANTAGATA, SCHIRRU,
CALGARO, VERNETTI, ESPOSITO, PORTAS, LUCà, LOVELLI, BARBI e
FIORIO. –