Venerdì 8 aprile 2011 dalle ore 21 press la Saletta Superiore del Nuovo Teatro a Cannobio si terrà una tavola rotonda su “quale Sanità a Cannobio e in Valle Cannobina: dalla Medicina Territoriale alle possibili ricadute del piano della Regione Piemonte”. Potete scaricare l’invito alla [download id=”46″]cliccando qui
Con la presenza del dott. Antonio Lillo Presidente Centro Medicina Attiva, dott. Valter Costantini Presidente Opera Pia Domenico Uccelli, Diego Brignoli Presidente CISS Verbano.
Partecipano Aldo Reschigna Capogruppo PD Regione Piemonte, Antonella Trapani Segretario provinciale PD VCO, un volontario della Croce Rossa Italiana di Cannobio.
Modera Francesca Zammaretti, Coordinatore Circolo PD Alto Verbano.
Organizza il PD circolo Alto Verbano e il Coordinamento provinciale.
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COTA: UN ALTRO ANNUNCIO DEVASTANTE PER LA SANITÀ DEL VCO: I PRIVATI ALL’OSPEDALE DI VERBANIA.
Siamo stati dei fomentatori di allarmi e protesta? No.
Siamo stati invece attenti ed abbiamo da subito capito che il fine ultimo da raggiungere per l’amministrazione Lega Nord- Pdl in regione nel campo della sanità locale è lo smantellamento della struttura pubblica in favore di interessi privati. Diciamo questo a seguito delle dichiarazioni fatte oggi sui mass media (copertina su un settimanale locale cliccate qui per vederla) del governatore Cota che interrogato sulla possibile entrata di un privato nella gestione dell’Ospedale Castelli di Verbania così risponde: “credo che l’ipotesi, sul modello del Coq di Omegna, di una gestione mista pubblica e privata non sia affatto da scartare”.
Insomma si defila un ennesimo durissimo colpo alla sanità Pubblica con la possibile privatizzazione dell’Ospedale di Verbania. Un fatto inaccettabile.
Tra l’altro la privatizzazione di Verbania non coinciderà nemmeno con un potenziamento dell’ospedale San Biagio di Domodossola o con un aumento dei servizi, ma è solo l’ennesimo progressivo smantellamento dei reparti e dei servizi offerti. Insomma avremmo una sanità pubblica nel VCO ridotta ai minimi termini e quelli che rimarranno saranno degli “ospedalucchi” da serie “C”, con l’unico vero ospedale del territorio che sarà Novara!
Ricordiamo che sulla sanità pubblica i cittadini e le amministrazioni locali hanno un potere, se pur limitato, di contrattazione.
Nello sviluppo privatistico della sanità, invece, non conta il servizio offerto ma i numeri ed i guadagni che la prestazione porta nelle casse del finanziatore privato!
In tutto questo schema ci sembra, e lo ribadiamo con forza, quanto mai inopportuna la nomina del presidente della provincia Nobili, esponente Pdl, nel c.d.a. del Coq di Omegna perché è evidente che sia a favore dell’ingresso dei privati al Castelli. Oltretutto in considerazione del fatto che la sua è una nomina regionale!
Sulla legittimità di tale scelta, non entriamo perché non è una verifica che spetta ad un partito politico, ma chiediamo al suo datore di lavoro, il commissario Cattrini di esprimersi pubblicamente.
Sono mesi che veniamo bombardati da dichiarazioni contrastanti, da atteggiamenti deboli dei rappresentanti di Lega Nord e Pdl in regione su questo argomento.
Sul territorio difendono la sanità e dichiarano di portare strumenti e servizi ma di fatto a Torino prendono altre decisioni, con il loro sostegno!
Ad oggi nessuna delle preoccupazioni, smantellamento del DEA, riduzione dei reparti e delle attrezzature, riduzione posti letto per la degenza, ecc…sono state smentite nei fatti!
Non vogliamo più garanzie solo a parole ma nei fatti.
La Lega Nord, con i consiglieri Marinello e De Magistris, e il Pdl con il presidente del consiglio regionale Cattaneo devono con atti deliberativi del Consiglio Regionale garantire i servizi sul territorio del VCO. Non privatizzare!
Non lo chiediamo per rivendicazione politica ma per i cittadini della provincia che progressivamente hanno assistito, ed assistono ancora, allo svuotamento dei servizi alla persona.
Vogliamo fatti, non manifesti ed anunci!
Antonella Trapani
segretario provinciale pD VCO
L’ospedale rischia la fine di Montefibre
Reschigna (Pd): “Pronti al confronto sulla sanità ma la giunta Cota ritiri il piano di rientro”. I timori del capogruppo Pd: “Tagli di reparti e cessione di un ospedale ai privati”
Il paragone è quello con la crisi Montefibre: “Tutti temevano che chiudesse, e dopo una lenta agonia di anni, progetti di spostamento, ha chiuso riducendone man mano l’attività per una decisione presa altrove e non sul territorio”.
Aldo Reschigna, capogruppo Pd in Regione Piemonte, l’ha usato stamani in conferenza stampa, assieme al segretario provinciale del Pd Antonella Trapani, per parlare degli ospedali del Verbano Cusio Ossola.
Reschigna ha iniziato denunciando come la delibera sul piano di rientro della giunta Cota ha nel suo addendum criteri che se applicati equivarrebbero alla chiusura nel Vco di Oncologia, Malattie infettive e tropicali, Nefrologia e Neuropsichiatria infantile, ma anche l’addio alle speranze per Emodinamica.
“Cota domenica a Domo, in un comizio privo di confronto con il territorio, ha dato la colpa ai tecnici, ma la delibera è un atto politico – afferma Reschigna -. E nell’addendum alla delibera per alcune specialità (quelle sopra indicate, ndr) si parla di bacini minini di 300mila abitanti (l’Asl Vco ne ha circa 170mila, ndr). E non si può ogni volta l’indomani dire che ci sarà una deroga per il territorio. Il rischio è che vincano così i padrini politici. Ho girato tutto il Piemonte e i rappresentanti locali di centrodestra mi hanno detto che si declassificheranno sei Dea, ma non sarà nella loro provincia. Probabilmente Cota li chiuderà in Liguria o Lombardia”.
Per Reschigna la giunta deve ritirare il piano di rientro e iniziare le consultazioni coi territori per un piano socio-sanitario. “Anche noi diciamo che vanno fatte delle operazioni di tagli – ha dichiarato Reschigna -, ma non si possono fare in modo autoritario con studi di accademia e deroghe discrezionali e senza valutare la realtà esistente. Noi siamo pronti al confronto non a ratificare decisioni già prese da altri. Il confronto è ancora possibile, altrimenti la sanità diventerà solo scontro politico”.
Nel mirino del Pd anche la delibera sul blocco delle assunzione e dei turn over. “Secondo le stime si parla di 40-50 infermieri professionali in meno per l’Asl Vco”, ha detto Reschigna.
Ma il “pericolo immane” denunciato dall’ex sindaco di Verbania è quello sull’accorpamento degli ospedali. “Se passa la riforma che prevede il passaggio degli ospedali dall’Asl Vco all’Aso di Novara, con questo piano chi si troverà a dover decidere cosa fare dei reparti di Verbania e Domodossola sarà il direttore dell’Aso. E’ inutile che Cattrini parli di accordi di quadrante. L’Asl non c’enterà più nulla. E con questa delibera il direttore dell’Aso potrà tagliare le specialità che non rispettano i parametri”
E allora ecco i rischi paventati dall’esponente Pd per gli ospedali del Vco: il primo è che uno dei due ospedali diventi un grande poliambulatorio, un ospedale di terzo livello; il secondo è quello, “ventilato da certi voci che iniziano a circolare”, su un ingresso di società private sull’esempio dell’ospedale di Omegna. “Ma il privato non è tenuto a garantire i servizi di emergenza – ha detto Reschigna -, guadagna solo su diagnostica e chirurgia, gli interventi programmati; d’altro canto l’ospedale che resterebbe pubblico si troverebbe la concorrenza sulle specializzazioni degli ospedali privati e sarebbe un ospedale svuotato. Il nostro timore è che non si taglierà forse subito ma si lasceranno decadere i servizi offerti sino a dire che a quel punto sono inutili e vanno tolti. Com’è successo con la Montefibre”.
Articolo tratto dal commento della conferenza stampa programmata sabato 19 marzo dal Partito Democratico
Piano sanitario: smascherato il bluff. Ora si convochi l’assemblea dei sindaci
Finalmente, viene smascherato il Piano di rientro regionale firmato con lo Stato e che prevede il declassamento del DEA di Domodossola. Le nostre preoccupazioni non erano, quindi, come alcuni esponenti della Lega affermavano, campate per aria e solo strumentali. Purtroppo la Regione Piemonte ha individuato dove tagliare e a farne le spese sarà il San Biagio e i cittadini ossolani.
Avevamo accolto con una certa disponibilità l’offerta della Lega Nord di discutere insieme il futuro della sanità nel Vco, ma il solo fatto di aver tenuto il Piano di rientro nascosto, ci porta a dire che diventa assai difficile discutere a carte coperte. Ieri queste carte le abbiamo viste ed il bluff è stato individuato. Da giorni è partita una richiesta formale di convocazione dell’assemblea dei sindaci che, almeno stando alle notizie in nostro possesso, non sembra la si voglia radunare. Per quanto ci riguarda, se prima non si ascoltano i sindaci e quindi i territori, noi come partito politico, non ci siederemo a nessun tavolo, ma ci muoveremo per difendere la sanità del nostro territorio come abbiamo sempre fatto. Di certo, è che ad oggi la situazione è quella che da settimane noi e il nostro capo gruppo regionale denunciamo con forza. Gli esponenti di Pdl e Lega continuano a minimizzare, addirittura a dire che i tagli presenti nel piano sono solo a titolo esemplificativo. E’ quanto mai strano, ma anche se con difficoltà, ci auguriamo che sia così perché in caso contrario a perderci non sarebbe la Lega o la Pdl, ma tutti cittadini della nostra provincia.
PD VCO
Ufficio stampa
SANITA’: PRESIDIO DEI GRUPPI DI OPPOSIZIONE DAVANTI ALLA GIUNTA REGIONALE.
I gruppi del centrosinistra in Consiglio regionale hanno tenuto stamane una conferenza stampa-manifestazione davanti al palazzo della Giunta regionale, in piazza Castello a Torino. Sono stati esposti due striscioni con
sopra scritto “Sanità, dite la verità” e “I cittadini devono sapere”.
Durante la manifestazione il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna ha annunciato la presentazione di un esposto alla procura della Repubblica contro la decisione della Giunta di non mettere a disposizione dei consiglieri regionali gli atti del piano di rientro dal debito sanitario già firmato a Roma.
“Quello all’informazione è un diritto sancito dallo Statuto della Regione Piemonte e da altri regolamenti – ha spiegato Reschigna – E’ un diritto dei consiglieri e della comunità piemontese. Non stiamo protestando per un fatto tecnico, ma contro una scelta politica illegittima. (SEGUE)
E’ evidente che nelle 160 tra delibere e determine che concretizzeranno il piano di rientro c’è il vero piano sanitario regionale, ed é evidente che su questo la Giunta Cota non intende confrontarsi non solo con l’opposizione, ma neanche con le comunità locali e le associazioni di categoria.
Non a caso lo stesso assessore Ferrero ha spiegato la mancata consegna degli atti con il timore che possa provocare
proteste sui diversi territori. Chiediamo trasparenza e consultazioni e discussioni nelle province sulle scelte della Giunta in materia sanitaria, lo prevede la stessa legge che istituisce il piano sanitario regionale”.
Successivamente i consiglieri sono entrati nel palazzo della Giunta e hanno occupato simbolicamente con uno striscione la sala della Giunta, chiedendo di essere ricevuti dal presidente Cota. Data la sua assenza e quella degli assessori, è stato chiesto al capo di gabinetto dott. Conterno di far giungere nuovamente al presidente Cota la richiesta di poter accedere agli atti.
Reschigna risponde anche alle critiche rivolte dal presidente Cota all’iniziativa del centrosinistra: “Per quanto riguarda i conti della sanità, Cota se la prenda con i debiti lasciati da Ghigo che lo hanno costretto al piano di rientro, e con i tagli del ministro Tremonti.
Ancora una volta Cota ci ha invitato a tacere. Sappiamo bene che vorrebbe una opposizione silenziosa e plaudente alle sue iniziative. Ma la democrazia è un’altra cosa”.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
Bugie e false promesse e intanto smantellano la nostra sanità
Qualcuno ci può dire che cosa veramente il centro destra ha in mente per la sanità del VCO?
Alla prossima rassicurazione dell’assessore Ferrero, del consigliere Marinello o di altri esponenti che oggi sono alla guida della regione Piemonte ci sentiremo di dire “ma chi vi crede più!”.
Non solo il PD, ma anche le organizzazioni dei medici avevano prefigurato uno scenario di progressiva demolizione del nostro sistema locale della sanità, tuttavia, siamo stati zittiti da confortanti e false dichiarazioni. Bhè qualcuno ha intenzione di far seguire alle parole i fatti o andremo avanti per altri quattro anni a dire una cosa e far l’opposto??
Pian piano, vediamo il nostro territorio perdere servizi ed assistenza, in modo strisciante, senza far rumore, da Torino ci tolgono pezzi. Importanti pezzi.
Da “La Stampa” di oggi, cronaca di Torino pag. 70, apprendiamo che il dott. Zanon, uomo di fiducia del presidente leghista, prevede la declassamento del DEA di Domodossola a semplice Pronto Soccorso. Per noi aver ragione sta’ diventando non un motivo di soddisfazione, perché ci sarebbe piaciuto veder aumentare i servizi per il nostro territorio, ma di profonda preoccupazione.
Costruire una proposta sanitaria regionale senza un minimo di confronto con le realtà territoriali, valutando solo tabelle e numeri è un modo centralista ed arrogante.
Certo che molti ossolani e molti cittadini di Domodossola, si sarebbero aspettati qualcosa di meglio dal loro ex sindaco che dopo averli abbandonati per andare a scaldare una poltrona più comoda e conveniente, sta avvallando senza problemi il disegno del suo Presidente Cota di declassare la sanità non solo ossolana, ma di tutto il Vco per concentrarla su Novara.
E’ giusto che i cittadini sappiano che trasformare un Dea in Pronto Soccorso, significa per tutti gli ossolani affidare la loro salute alla fortuna di non essere mai afflitti da patologie improvvise gravi, come ictus, infarti ecc. ecc. Ecco cosa sta producendo il governo Cota in Piemonte, altro che essere vicini alla gente, altro che avere a cuore il proprio territorio.
E’ una situazione che noi non accetteremo e faremo di tutto per impedire che il progetto Cota-Lega vada in porto. Per questo chiediamo a tutte le istituzioni del territorio, a tutti i cittadini di mobilitarsi per fare sentire la propria voce, a partire da domani mattina dove, dalle 9.30, saremo davanti ai cancelli del San Biagio insieme a tutti coloro che hanno a cuore una sanità seria e vicina alla gente
Crediamo che il progetto dell’Ospedale Plurisede , Domo Verbania, sia l’unico che garantisca una sanità seria a tutta la provincia, una provincia che fa della specificità montana una bandiera che non può essere sventolata solo per raccogliere voti alle elezioni. O questa specificità, lor signori sono in grado di farla valere sui tavoli che contano oppure che dicano quanto la loro politica sia solo finalizzata a interessi che ai normali cittadini sfuggono.
Comunicato stampa PD VCO