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PREIONI NON SCARICHI SUL GOVERNO LA RESPONSABILITA’ DELLA GESTIONE DISTASTROSA DELLA SANITA’ PIMONTESE

PREIONI NON SCARICHI SUL GOVERNO LA RESPONSABILITA’ DELLA GESTIONE DISTASTROSA DELLA SANITA’ PIMONTESE. NOI FACCIAMO FATTI: LEI FACCIA MENO BATTUTE E DIA LE RISPOSTE CHE IL VCO ATTENDE.

Comunicato Stampa

Ancora una volta, il consigliere regionale Preioni dà ampia prova della politica dello scaricabarile, tirando in ballo il governo (che probabilmente non sa neppure essere sostenuto anche dalla Lega) sulle note vicende della difficoltà di personale ospedaliero e sanitario da tempo sollevate anche dal Partito Democratico del VCO.
Quello che il capogruppo leghista in Regione Piemonte omette dal dire, forse perché non lo sa, è che alle Regioni sono stati attribuiti dallo Stato ulteriori 600 milioni, che si assommano ai 500 per le spese sostenute in tema Covid che risultano essere aggiuntive rispetto a quelle stanziate nei vari decreti legge leggi di bilancio di questi due anni. Cifre che, fra l’altro, permetteranno all’ASL VCO di colmare il pesantissimo deficit accumulato, sul quale non viene spesa una parola dal consigliere. Per cui, i buchi di bilancio che emergono ad Omegna (intesa come sede ASL VCO) e Torino (intesa come Regione Piemonte), vengono poi coperti dalla deprecatissima Roma, caro consigliere.
Per quel che riguarda il ricorso agli appalti, dovrebbe essere noto che essi sono autorizzati soprattutto per il personale di emergenza perché in questo modo potesse rientrare nel bilancio come spese per beni e servizi, anziché come voce di personale, bypassando in tal modo il limite assunzionale fissato. Se però l’ASL VCO non è appetibile per le professionalità sanitarie per i noti problemi strutturali dovuti alla sua rete ospedaliera vetusta, e quindi i bandi assunzionali vanno deserti, anche in questo caso la colpa non è di Roma, ma di chi tra il VCO e la Regione Piemonte ha sostituito gli slogan e le parole al vento alla programmazione e alle scelte di lungo periodo, tenendo colpevolmente fermi i (tanti) soldi già stanziati per il nuovo ospedale di eccellenza e non sbloccando la vicenda ospedaliera. (A proposito, si può sapere quando il presidente Cirio si degnerà di incontrare il territorio dopo mesi di rinvii costanti ed elusioni di appuntamenti dallo stesso annunciati?).
Nei tre anni pandemici  lo Stato ha stanziato oltre 20 miliardi di euro aggiuntivi (10 per l’emergenza pandemica e 10 per il Fondo Sanitario Nazionale), prevedendo investimenti crescenti fino ad arrivare a 128 miliardi. A ciò si aggiunta che nella legge di bilancio di quest’anno, per l’attuazione del DM 71 (rafforzamento dell’assistenza territoriale) sono state stanziate risorse per il personale in deroga ai tetti con uno stanziamento iniziale di 90 milioni che arriva a 1,1 miliardi nel 2026.
Di grazia, consigliere Preioni, oltre a intestarsi lei il merito di questi soldi statali con risibili manifesti, ci può dire come si intende rafforzare l’assistenza territoriale nel VCO in connessione con la rete ospedaliera, oppure non si riesce mai ad andare oltre allo slogan?
Il Partito Democratico in questi anni, laddove ha avuto responsabilità di governo ha dimostrato il proprio impegno con i fatti. Dal consigliere regionale del VCO ci si attendono meno battute, e soprattutto la capacità di dare le risposte che il VCO attende in materia sanitaria.

Partito Democratico
Coordinamento provinciale Verbano Cusio Ossola
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Preioni e Icardi basta assenze e annunci: cosa è stato fatto in tre anni per la sanità? Nulla!

È da quasi tre anni che la Regione Piemonte sul tema sanità e Ospedale, nella Provincia del VCO, non decide e mette in campo annunci senza nessun fondamento e senza nessun documento approvato, generando solo caos.
Il consigliere regionale Alberto Preioni e l’assessore alla sanità regionale Luigi Icardi, sono stati assenti e hanno fatto annunci senza costruire un solo fatto concreto: ora basta. Devono spiegare a questo territorio cosa è stato fatto in tre anni.
Perché, nel frattempo, i tempi di attesa per visite ed interventi non si sono ridotti anzi, sono clamorosamente aumentati.
Perché vi è stato un dirottamento sistematico verso la sanità privata.
Perché continua la fuga dei professionisti con un esponenziale ricorso a medici gettonisti “mordi e fuggi” che non sopperiscono alla cronica carenza di personale sanitario.
Perché il nostro territorio vede un calo drammatico della qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie.
Perché il bilancio ASL è in clamoroso passivo con un debito importante.
Tutto questo supportato da una serie di “perle” del duo Preioni /Icardi: come l’annuncio nel giugno 2019 della privatizzazione dell’Ospedale di Verbania e del DEA, seguito nell’ottobre 2019 dall’annuncio  del nuovo ospedale a Domodossola da 250 posti con Dea e un Ospedale a Verbania da 100 posti con Pronto Soccorso.
E poi dopo due anni di silenzio il 29 aprile 2021 si annuncia un piano IRES che conferma a posteriori il progetto del nuovo ospedale a Domodossola sino ad oggi, aprile 2022, dove nulla è ancora stato fatto e gli annunci sembrano essere stati sconfessati!
Nel frattempo politicamente a Verbania si è avuto il Consiglio Comunale aperto nel 2019 che ha visto la spaccatura della Lega (con la perdita di tre consiglieri) e l’ex candidato Sindaco Albertella a fianco del sindaco Marchionini, fino ad arrivare ad oggi dove il neoconsigliere della Lega Giovanni Brigatti abbandona il gruppo ed il partito in aperta polemica sulla politica sanitaria.
In tutti questi anni il consigliere Preioni e l’assessore Icardi hanno sempre rifiutato il confronto pubblico più volte richiesto dal territorio e dai Sindaci.
I cittadini del VCO non si meritano questa fallimentare gestione che pesa sulla pelle dei cittadini. Improvvisazione e incompetenza si associano a un disegno scientemente premeditato che vuole azzerare la sanità pubblica.
Questo è il risultato di tre anni di “lavoro” della regione Piemonte. Verbania e il VCO si meritano altro.

Marco Magni
Segretario PD Circolo di Verbania
Raffaele Allevi
Capogruppo Consiliare PD Verbania

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Dall’ASL VCO i numeri confermano il fallimento delle politiche del centro destra su sanità ed ospedali

Le dichiarazioni agli organi di stampa dei giorni scorsi, della Direttrice Generale dell’ASL VCO dott.ssa Chiara Serpieri, sono illuminanti e talmente chiare che suonano come l’ennesimo campanello di allarme sugli annunci fatti dal centro destra per questo territorio.
Nell’intervista appare chiaramente la totale assenza di risorse per ciò che il centro destra ha annunciato di voler realizzare, a partire proprio dal nuovo ospedale di Domodossola, una promessa irrealizzabile, caduta nel vuoto. É di tutta evidenza che ciò avvenga anche in ragione del fatto che manca il personale per realizzarla. È già in corso, infatti, un uso massiccio e costosissimo dei gettonisti, e cioè professionisti di altri territori non dipendenti dalla nostra ASL.
Quindi il bilancio ASL è in enorme difficoltà, con un enorme debito, bocciato dai suoi stessi revisori dei conti, e certifica come il progetto fatto di soli annunci del centro destra è fallito ancora prima di iniziare o di vedere un solo atto concreto, dopo oltre due anni di sole parole a partire dall’assessore alla sanità Icardi.
Le responsabilità non possono essere attribuite indistintamente alla politica tutta, ma sono del centro destra che ha voluto stoppare il percorso già iniziato del nuovo ospedale baricentrico (che aveva le risorse e gli atti e progetti concreti per la sua realizzazione) per uno non sostenibile.
Inoltre, il mancato coinvolgimento del territorio e dei Sindaci è sotto gli occhi di tutti e continua a perdurare colpevolmente malgrado i primi cittadini abbiano, per legge, notevoli competenze e responsabilità in ambito locale in merito alla tutela della salute dei cittadini.
Dopo due anni e mezzo dall’insediamento della nuova amministrazione regionale del Presidente Alberto Cirio, siamo alla mancanza più totale di una strategia: a pagarne le conseguenze la salute dei cittadini del VCO per un servizio sanitario ormai ai minimi livelli nel VCO.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD VCO
e Segreteria Provinciale

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Sanità ed ospedali nel VCO: regna il caos in regione Piemonte. A pagarne le conseguenze la salute dei cittadini

É ormai qualche settimana che si susseguono notizie di vario contenuto sul tema sanità in Provincia. Riteniamo che questo sovrapporsi di piani, di comunicati vari, di prese di posizione rischia di generare ulteriore caos a quello ormai costante a cui, colpevolmente, la Regione Piemonte ha esposto il territorio del VCO negli ultimi anni.

Proviamo, quindi, ad analizzare i fatti e a riordinare le idee.

Partiamo dal bilancio della ASL del VCO che ha ricevuto, recentemente, parere sfavorevole dai Revisori dei Conti. Cosa ci dice questo bilancio? Che per una gestione della sanità in linea con quanto è stato prospettato dalla Regione Piemonte si genera uno sbilancio di 40 milioni di euro sul budget preventivato che la Regione stessa assegna alla nostra Provincia.

Questo vuol dire che la Regione prospetta una riorganizzazione (presunta perché, lo ricordiamo, mancano ancora le carte) della sanità ospedaliera senza fornire le risorse necessarie a realizzare questo stesso progetto e che, quindi, di fatto, afferma di voler mantenere due DEA e due presidi ospedalieri nella nostra Provincia ma non fornisce i fondi necessari per farlo. Ciò decreta, in sostanza, l’insostenibilità e l’irrealizzabilità, nei fatti, di questa proposta.

Passiamo, poi, al progetto di sanità territoriale con l’investimento dei fondi del PNRR. Anche qui, fa bene il nostro gruppo Consiliare Regionale a denunciarne l’assoluta mancanza di coinvolgimento del territorio. Con chi si è confrontata la Regione? Ma soprattutto, per quale motivo tiene scollegato questo piano con quello della riorganizzazione ospedaliera? In che modo sanità ospedaliera e territoriale possono dialogare e collaborare tra loro se non sono pianificate e studiate in sinergia? Questo rimane uno dei molti misteri, mai risolto, di questo metodo strampalato di fare pianificazione della Regione Piemonte che rischia di mettere letteralmente a repentaglio le risorse del PNRR, come, del resto, ci ha già abituato e sta accadendo anche per altri ambiti, non solo sanitari.

Proponiamo, infine, una riflessione sul personale sanitario. É indubbio che la mancanza di risorse umane in ambito ospedaliero (che si aggiunge a quella dei medici di famiglia esplosa solo qualche mese fa) esponga il nostro territorio ad un lento e inesorabile deterioramento della qualità dell’offerta sanitaria. I concorsi vanno deserti e chi rimane è costretto a turni massacranti con un utilizzo massiccio di gettonisti, modalità non esattamente in linea con principi di economicità e continuità del servizio di cura. É forse questo il motivo per cui nel bilancio dell’asl alla voce “consulenze” vi è un impiego così rilevante di risorse (5 milioni di euro)?

É questa la prima preoccupazione che dovrebbe avere chi governa la Regione e che dovremmo avere anche tutte e tutti noi, cittadini che nel VCO vivono, e che qui vorrebbero curarsi. É evidente, lo si percepisce chiaramente quando si prenota semplicemente una visita, che la sanità del VCO stia sparendo dai radar, già ora, nei fatti, senza aspettare una riorganizzazione sanitaria come quella, a parole, prospettata e che non avverrà mai. Questo dovrebbe togliere il sonno a chi ci governa e soprattutto a chi in Regione, questa Provincia, la rappresenta. Invece si continuano a proporre progetti irrealizzabili, in cui nemmeno si crede perché, per gli stessi, non si forniscono risorse adeguate. Evidentemente il fatto che i cittadini del VCO si curino fuori provincia o fuori regione non è così rilevante per la Regione.

Tirando le somme, quindi, siamo di fronte ad un totale fallimento della proposta politica della Regione Piemonte e riteniamo sia opportuno che questo territorio torni a dialogare per formulare una seria proposta organica e sostenibile che tenga conto di medicina ospedaliera, medicina territoriale e risorse umane e che, certamente, ci vedrà seriamente impegnati nell’elaborare una riflessione nei prossimi mesi.

Segreteria provinciale PD VCO

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Manifestazione a difesa dell’ospedale Castelli sabato 22 maggio

SALVIAMO IL CASTELLI, LOTTIAMO PER IL NOSTRO OSPEDALE è lo slogan con cui il Comitato di difesa del nosocomio verbanese annuncia un nuovo presidio sul piazzale di fronte all’ingresso del Castelli sabato 22 maggio alle ore 15.  

L’iniziativa è stata illustrata oggi per il Comitato da Laura Sau, Giovanni Alba, Mariano Bolognesi (a cui hanno aderito consiglieri comunali del PD). Dopo la precedente mobilitazione LIBERIAMO IL CASTELLI del 24 aprile, le cose non sono certo migliorate, anzi il Piano Ires ha provocato la divisione del territorio ed ha accresciuto le preoccupazioni per il futuro del Castelli, di fronte a riduzione dei posti letto, chiusura di maternità e pediatria, chiusura del Dea. 
Si invita a partecipare numerosi senza simboli e bandiere perchè non si tratta di una lotta politica, ma per la salute dei cittadini.

Mentre l’ospedale verbanese è quello che ha pagato più duramente l’emergenza ed è tuttora in attesa del rientro dei servizi spostati, il futuro appare sempre più incerto. Al  Piano Ires si dice un NO che non è contro nessuno, ma vuole rivendicare il diritto alla salute di oltre 100.000 residenti nel sud della provincia (la maggioranza degli abitanti del Vco), ponendo fine a falsità, mistificazioni e manipolazioni.   Si ritiene inconcepibile la penalizzazione dei servizi sanitari nella parte più popolosa della provincia, con il ridimensionamento del Castelli, la riduzione a 125 posti letto, la scomparsa di interi reparti e quella che di fatto sarà la chiusura del Dea.  Si aggiunge che Verbania e il Verbano devono avere il diritto di ottenere chiare risposte alle loro esigenze di salute oggi insufficienti, come dimostra l’elevatissima mobilità passiva colpevolmente tollerata senza assumere i correttivi necessari.

Da Verbaniamileeventi

La proposta della Regione Piemonte: verso una sanità di serie C per il VCO

Ennesima presa in giro della Regione Piemonte e ancora solo slide per un progetto che delinea una sanità di serie C per il VCO e nessun investimento per la sanità territoriale. Questo sembra essere il riassunto della riunione di oggi della rappresentanza dei Sindaci del VCO con i vertici della regione Piemonte.In poche parole la regione presenta oggi un’idea, diversa da quella illustrata in pompa magna nell’ottobre 2019 ( e che fermò purtroppo il percorso verso l’ospedale nuovo baricentrico che aveva già i fondi necessari per la sua realizzazione), che ribadisce i contenuti dell’annuncio fatto alla stampa due mesi fa dal capogruppo della Lega in regione Alberto Preioni.La proposta, per ora son sempre solo slide, perché atti concreti o delibere non se ne vedono dopo due anni di governo del centro destra, vede un piccolo e nuovo ospedale a Domodossola e un Castelli ridimensionato e in odore di privatizzazione.La Regione, inoltre, dovrebbe dire come è compatibile questa proposta con quanto previsto dal PNNR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che prevede l’attuazione del decreto Balduzzi con il potenziamento della medicina territoriale e la realizzazione degli “ospedali di comunità” che sono strutture diverse dagli attuali ospedali (cioè senza DEA).Una scelta inaccettabile che, se mai si realizzerà, porterà la sanità del VCO in serie C , con due “ospedalini” non in grado di dare quel livello qualitativo necessario. L’ennesima mancanza di rispetto per il nostro territorio di una Regione Piemonte che pensa di più, per non scontentare la Lega, a mantenere i propri equilibri politici interni che a dare risposte adeguate alle necessità del territorio.Inutile scrivere che medicina e sanità sul territorio sono parole sconosciute per la Giunta Cirio.Slide e parole che, molto probabilmente rimarranno tali, perché le risorse economiche voleranno altrove, in altre province, facendo precipitare la nostra offerta sanitaria verso una qualità decisamente più bassa e marginale.

Alice De Ambrogi – Segretaria Provinciale –
e la Segreteria Provinciale Partito Democratico

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