É ormai qualche settimana che si susseguono notizie di vario contenuto sul tema sanità in Provincia. Riteniamo che questo sovrapporsi di piani, di comunicati vari, di prese di posizione rischia di generare ulteriore caos a quello ormai costante a cui, colpevolmente, la Regione Piemonte ha esposto il territorio del VCO negli ultimi anni.
Proviamo, quindi, ad analizzare i fatti e a riordinare le idee.
Partiamo dal bilancio della ASL del VCO che ha ricevuto, recentemente, parere sfavorevole dai Revisori dei Conti. Cosa ci dice questo bilancio? Che per una gestione della sanità in linea con quanto è stato prospettato dalla Regione Piemonte si genera uno sbilancio di 40 milioni di euro sul budget preventivato che la Regione stessa assegna alla nostra Provincia.
Questo vuol dire che la Regione prospetta una riorganizzazione (presunta perché, lo ricordiamo, mancano ancora le carte) della sanità ospedaliera senza fornire le risorse necessarie a realizzare questo stesso progetto e che, quindi, di fatto, afferma di voler mantenere due DEA e due presidi ospedalieri nella nostra Provincia ma non fornisce i fondi necessari per farlo. Ciò decreta, in sostanza, l’insostenibilità e l’irrealizzabilità, nei fatti, di questa proposta.
Passiamo, poi, al progetto di sanità territoriale con l’investimento dei fondi del PNRR. Anche qui, fa bene il nostro gruppo Consiliare Regionale a denunciarne l’assoluta mancanza di coinvolgimento del territorio. Con chi si è confrontata la Regione? Ma soprattutto, per quale motivo tiene scollegato questo piano con quello della riorganizzazione ospedaliera? In che modo sanità ospedaliera e territoriale possono dialogare e collaborare tra loro se non sono pianificate e studiate in sinergia? Questo rimane uno dei molti misteri, mai risolto, di questo metodo strampalato di fare pianificazione della Regione Piemonte che rischia di mettere letteralmente a repentaglio le risorse del PNRR, come, del resto, ci ha già abituato e sta accadendo anche per altri ambiti, non solo sanitari.
Proponiamo, infine, una riflessione sul personale sanitario. É indubbio che la mancanza di risorse umane in ambito ospedaliero (che si aggiunge a quella dei medici di famiglia esplosa solo qualche mese fa) esponga il nostro territorio ad un lento e inesorabile deterioramento della qualità dell’offerta sanitaria. I concorsi vanno deserti e chi rimane è costretto a turni massacranti con un utilizzo massiccio di gettonisti, modalità non esattamente in linea con principi di economicità e continuità del servizio di cura. É forse questo il motivo per cui nel bilancio dell’asl alla voce “consulenze” vi è un impiego così rilevante di risorse (5 milioni di euro)?
É questa la prima preoccupazione che dovrebbe avere chi governa la Regione e che dovremmo avere anche tutte e tutti noi, cittadini che nel VCO vivono, e che qui vorrebbero curarsi. É evidente, lo si percepisce chiaramente quando si prenota semplicemente una visita, che la sanità del VCO stia sparendo dai radar, già ora, nei fatti, senza aspettare una riorganizzazione sanitaria come quella, a parole, prospettata e che non avverrà mai. Questo dovrebbe togliere il sonno a chi ci governa e soprattutto a chi in Regione, questa Provincia, la rappresenta. Invece si continuano a proporre progetti irrealizzabili, in cui nemmeno si crede perché, per gli stessi, non si forniscono risorse adeguate. Evidentemente il fatto che i cittadini del VCO si curino fuori provincia o fuori regione non è così rilevante per la Regione.
Tirando le somme, quindi, siamo di fronte ad un totale fallimento della proposta politica della Regione Piemonte e riteniamo sia opportuno che questo territorio torni a dialogare per formulare una seria proposta organica e sostenibile che tenga conto di medicina ospedaliera, medicina territoriale e risorse umane e che, certamente, ci vedrà seriamente impegnati nell’elaborare una riflessione nei prossimi mesi.
Segreteria provinciale PD VCO
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