Il governo ha deciso di tagliare 816 scuole in Piemonte. È una delle sorprese contenute nel decreto legge 154 emanato dal governo Berlusconi il 7 ottobre, legato alla "riforma" della scuola del ministro Gelmini: la denuncia è della presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, che sottolinea come questo sarebbe il risultato del provvedimento, che impone al Piemonte il taglio di 456 milioni di euro da realizzare cancellando le sedi scolastiche con meno di 50 allievi.
Ma in Piemonte, dove il 52% del territorio è montano – spiega Bresso – le scuole materne, elementari e medie con meno di 50 alunni sono appunto 816, tutte concentrate in zone periferiche e montane, con grandi difficoltà di accessibilità e trasporti, soprattutto nella stagione invernale.
Come ognuno può ben intuire questo taglio avrà pesanti ricadute anche nel territorio del Verbano Cusio Ossola. “Ancora non sappiamo con esatezza il numero delle scuole a rischio, ma ci mobiliteremo per evitare che questa scure colpisca anche il Verbano Cusio Ossola che è di scuole in montagna, visto la nostra morfologia, ne ha molte”. Sono queste le prime parole del coordinatore provinciale del PD Aldo Reschigna che annuncia iniziative istituzionali e politiche per far cambiare idea al governo. Il provvedimento, sottolinea ancora la Bresso ,prevede addirittura il commissariamento per le Regioni che non riusciranno a predisporre un piano di tagli entro il 15 dicembre. E tutto ciò, rimarca, non è stato concertato e neppure annunciato E gli oneri derivanti dall’attivazione di trasporti e dall’adeguamento delle strutture edilizie – conclude – dovrà essere pagato dalle Regioni e dagli altri enti locali, ovviamente con risorse loro.
Già è vergognoso – afferma la presidente del Piemonte – che un governo distrugga finanziariamente una funzione essenziale che passerà alle Regioni fra un anno senza confrontarsi con gli amministratori che si ritroveranno a gestirla con fondi molto inferiori a quelli avuti a disposizione da loro. Ora il governo decide anche che le Regioni dovranno provvedere a ulteriori tagli per 456 milioni di euro. E come dire ’noi non ci siamo riusciti, fatelo voi, cancellando le sedi scolastiche con meno di 50 allievi. è una scelta obbligatoria contenuta nel decreto, ma che formalmente dovrebbero fare le Regioni. Forse al governo non se ne sono accorti, ma l’Italia è morfologicamente complessa e zeppa di comuni piccoli.
Raramente – commenta – si è visto in Italia un esecutivo più centralista di questo che, a parole e nell’impegno di alcuni esponenti, dovrebbe essere invece federalista. Ma a ogni teorico passo avanti ne corrispondono tre indietro. è giusto che la gente sappia: i soldi delle tasse dei cittadini, quelli destinati alle Regioni, ma anche quelli delle altre autonomie locali, vengono gestiti dal governo come se fossero di sua proprietà, senza alcun confronto, contraddicendo gli accordi presi.
PD Ufficio stampa
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Salva la Scuola! 26-27-29 settemre
Venerdì 26, sabato 27 settembre davanti alle scuole secondarie superiori della nostra provincia, i Giovani Democratici incontreranno gli studenti per presentare la campagna Nazionale del Partito Democratico "Salva La Scuola", contro i tagli alla scuola pubblica, per una scuola più moderna, per investire anziché disinvestire sui giovani, sulla conoscenza e sul futuro del nostro Paese.
Alle numerosi iniziative parteciperanno anche l’Assessore Provinciale all’Istruzione Liliana Graziobelli , il coordinatore provinciale dei Giovani Democratici Marco Tartari e molte ragazze e ragazzi per dire "No" ai tagli alla scuola ma per una politica di investimento in cultura, conoscenza ed innovazione.
Le iniziative si terranno:
- a Verbania, davanti all’Istituto Cobianchi venerdì 26 dalle 12 alle 14, sabato 27 alle 12 all’istituto Cavalieri;
- a Domodossola, sabato 27 dalle 12 davanti al Liceo Spezia;
- ad Omegna, sabato 27 dalle 12 davanti al Liceo Scientifico e Artistico;
Invitiamo tutti i cittadini ed in particolare i giovani a partecipare. Ulteriori iniziative saranno segnalate su questo sito. Di sequito il link alla proposta "Salva La Scuola" del Partito Democratico.
La conferenza stampa si terrà giovedì 25 settembre alle ore 17.00 presso la sede del Coordinamento Provinciale PD del VCO, in via Roma 24 Verbania Intra.
A Verbania si pagano meno tasse locali
Lo studio della CGIA di Mestre sulle tassazione locale (comunale, provinciale e regionale) 2006 conferma la situazione di eccellenza di Verbania nel panorama nazionale.
La nostra città – spiega il Sindaco, Claudio Zanotti – impone tasse comunali per un importo di 393 € pro-capite/anno: un importo che – al netto dei capoluoghi di provincia delle Regioni a Statuto Speciale, che notoriamente beneficiamo di risorse statali elevatissime e possono quindi permettersi di far pagare meno in tasse comunali – pone Verbania al vertice delle città del centro-nord: come noi pagano i cittadini di Teramo e meno di noi quelli di tutte le città dell’Italia meridionale e insulare, dove la qualità, l’efficienza e l’estensione dei servizi offerti ai residenti è distante anni-luce da quelle offerte a Verbania.
È per l’Amministrazione motivo di grande soddisfazione rilevare che la nostra città – al top per raccolta differenziata e unica città d’Italia a garantire a tutti i residenti il trasporto pubblico gratuito con LiberoBus e la totale gratuità del trasporto scolastico e dello scuolabus, oltre alla gratuità del wifi e degli internet point e a un complesso di servizi scolastici, sociali e culturali di prim’ordine – abbia il livello di imposizione tributaria e fiscale più basso dei capoluoghi delle Regioni a statuto ordinario del Nord e Centro Italia.
Una dimostrazione ulteriore che si può fare non solo buona amministrazione, ma amministrazione d’eccellenza con grande sobrietà e con un autentico e reale contenimento dei costi a carico dei cittadini"
Verbania: un’altra eccellenza nazionale
Lo studio della CGIA di Mestre sulle tassazione locale (comunale, provinciale e regionale) 2006 conferma la situazione di eccellenza di Verbania nel panorama nazionale.
"La nostra città – spiega il Sindaco, Claudio Zanotti – impone tasse comunali per un importo di 393 euro pro-capite/anno: un importo che – al netto dei capoluoghi di provincia delle Regioni a Statuto Speciale, che notoriamente beneficiamo di risorse statali elevatissime e possono quindi permettersi di far pagare meno in tasse comunali – pone Verbania al vertice delle città del centro-nord: come noi pagano i cittadini di Teramo e meno di noi quelli di tutte le città dell’Italia meridionale e insulare, dove la qualità, l’efficienza e l’estensione dei servizi offerti ai residenti è distante anni-luce da quelle offerte a Verbania.
È per l’Amministrazione motivo di grande soddisfazione rilevare che la nostra città – al top per raccolta differenziata e unica città d’Italia a garantire a tutti i residenti il trasporto pubblico gratuito con LiberoBus e la totale gratuità del trasporto scolastico e dello scuolabus, oltre alla gratuità del wifi e degli internet point e a un complesso di servizi scolastici, sociali e culturali di prim’ordine – abbia il livello di imposizione tributaria e fiscale più basso dei capoluoghi delle Regioni a statuto ordinario del Nord e Centro Italia.
Una dimostrazione ulteriore che si può fare non solo buona amministrazione, ma amministrazione d’eccellenza con grande sobrietà e con un autentico e reale contenimento dei costi a carico dei cittadini"
Salva l’Italia: al via la raccolta di firme. Scarica la petizione. Dai il tuo contributo
Nei giorni scorsi Walter Veltroni ha presentato la petizione “Salva l’Italia”, iniziativa che culminerà il 25 ottobre, data in cui è stata convocata la manifestazione nazionale del PD.
La petizione del PD pone al centro due questioni: la difesa delle regole democratiche contro le forzature e le leggi sbagliate del governo; la lotta per far ripartire l’Italia, cominciando da stipendi e pensioni.
Anche nel VCO il PD si muoverà con una campagna per agevolare la raccolta delle firme.
Innanzitutto si potrà firmare da subito presso le feste democratiche: in questi giorni a Verbania presso la stadio dei Pini, e poi ad Agosto a Villadossola e a settembre ad Omegna.
Inoltre a settembre partirà una campagna di banchetti sul territorio, nei comuni, nelle piazze e nei mercati, che replicherà la campagna, conclusasi oggi con il banchetto al mercato di malesco.
Una campagna con un obiettivo più ambizioso: raddoppiare il numero di tavoli/banchetti organizzati: ovvero da 20 a 40.
Ovviamente si potrà firmare in queste settimane a tutti gli appuntamenti pubblici promossi dal PD sul territorio.
Cllicando qui potete leggere e stampare il volantino con l’appello e lo spazio per le firme. Infatti anche Voi potete essere protagonisti della raccolta.
Fate firmare la petizione ai vostri amici, colleghi di lavoro, vicini di casa ecc e poi rispedite il modulo alla sede provinciale del PD in via roma 24 a Verbania (cap 28921).
L’obiettivo è ambizioso: 5 milioni di firme, insieme possiamo farcela. Pubblichiamo l’appello di Walter Veltroni.
Cinque milioni di firme per dire no ad un governo che non rispetta le regole democratiche, forza la mano sui temi della giustizia e non fa nulla per far crescere salari e pensioni mentre l’Italia vive una pesante crisi e le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese. Il Partito democratico lancia dalla prossima settimana una petizione e punta a raccogliere milioni di firme tra gli italiani che stanno vedendo come il governo non mantiene gli impegni: avevano detto che le tasse sarebbero scese invece aumenteranno per tutta la legislatura, avevano fatto una campagna elettorale promettendo più sicurezza e ora tagliano le risorse proprio alle forze di polizia, parlavano di innovazione e la scuola avrà centomila insegnanti in meno…
Quella del PD è una iniziativa che durerà nel tempo e coinvolgerà i cittadini in tutto il Paese, non la fiammata di un giorno ma una campagna capillare chd andrà dove gli italiani vivono. Nelle Feste in tutt’Italia, nelle piazze delle città, anche nei luoghi di lavoro: queste milioni di firme saranno anche la base della grande manifestazione che il PD ha promosso per l’autunno, tenendo insieme la difesa della democrazia, della nostra Costituzione, il rispetto delle regole e la necessità di un intervento immediato e forte per dare respiro e risorse alla famiglie, per rilanciare l’economia."
La riforma delle comunità montane è legge.
Il Consiglio regionale ha approvato la riforma delle Comunità montane del Piemonte. Attualmente sono 48, con la riforma verranno ridotte a un numero massimo di 23. Tra VCO e novarese passeranno da 11 a 4, di cui una interprovinciale. Il Consiglio regionale, con apposita delibera, ridefinirà entro 4 mesi gli ambiti territoriali delle nuove comunità. Il provvedimento non ne riduce solo il numero, ma ridefinisce, rafforzandoli, compiti e ruolo delle Comunità, e riforma le procedure di elezione dei membri, riducendone il numero ma garantendo rappresentatività e democrazia. Le nuove comunità vedono rafforzato il ruolo di gestore associato dei servizi comunali presenti, e assumono anche il compito di “agenzia per lo sviluppo” del territorio montano che rappresentano. Avranno anche funzioni proprie nell’artigianato artistico, nell’energia, nel patrimonio forestale, nelle produzioni tipiche e nel turismo. Sul piano istituzionale viene introdotta l’assemblea dei sindaci e l’ elezione diretta del presidente svolta dai consigli comunali che ne fanno parte. Ridotte anche le indennità di presidente e dei componenti dell’organo esecutivo. “Con questo provvedimento – dichiarano Marco Travaglini e Aldo Reschigna – abbiamo rispettato i termini temporali definiti dalla finanziaria e l’impegno a ridurre i costi delle comunità montane. Ma abbiamo anche riconosciuto e rafforzato il ruolo di enti che svolgono un’azione fondamentale di salvaguardia e sviluppo dei nostri territori montani. (continua)Speriamo che questa riforma piemontese possa essere da modello per un ridisegno più generale dell’ente, e soprattutto serva a scongiurare la minaccia di abolizione delle comunità montane e di cancellazione delle risorse finora erogate, ribadita più volte dal nuovo esecutivo nazionale”.
E, sempre a proposito del riordino varato oggi in Consiglio Regionale, il presidente nazionale dell’Uncem, l’ossolano Enrico Borghi, commenta: “Non è retorica definire storico questo momento, nel quale la regione nella quale venne scritta la carta di Chivasso, che ha dato i natali ai primi Consigli di Valle e nella quale nacque l’Uncem, riordina il sistema delle Comunità montane piemontesi con un provvedimento che ci auguriamo possa fare scuola sull’intero territorio nazionale.
La scelta di diminuire drasticamente il numero degli enti per attribuir loro funzioni proprie nel campo della gestione delle risorse montane e di supporto dei piccoli Comuni apparirà presto come coraggiosa e lungimirante. Desidero esprimere in questo momento il ringraziamento dell’Uncem nazionale al presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso , all’assessore alla Montagna Bruna Sibille, al presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio e all’intero consiglio regionale per avere operato secondo le aspettative e le attese degli amministratori della montagna piemontese, che da oggi nelle nuove e riformate Comunità montane hanno uno strumento fondamentale per il riscatto delle popolazioni montane piemontesi”.
Dal sito di televco