Il PD domese, con una conferenza stampa organizzata ieri, fa pressing sul presidente dell’assemblea municipale, il leghista Ettore Angius, affinché indica in tempi brevissimi il consiglio comunale. Al centro dello scontro politico ancora una volta il caso “riordino scuole”. I democratici domesi puntano l’indice contro l’annunciata convocazione dei lavori consiliari il prossimo 4 giugno. “Data tardiva trattandosi un problema che non può essere ulteriormente rimandato “ hanno spiegato in una conferenza stampa questa mattina. I vertici del coordinamento cittadino del Pd hanno evitato di entrare nel dettaglio dei passaggi politici e non, che hanno portato all’attuale stallo, ma si dichiarano intransigenti su un punto: .Il Pd indirizza all’amministrazione Marinello precise richieste : in che misura si intende investire sulla scuola di via Terracini e soprattutto – alla luce del dibattito sviluppatosi in città – chiede indicazioni circa lo stato strutturale dell’edificio che oggi ospita le ex giovanni XXIII. I Democratici rivendicano un confronto tempestivo e soprattutto chiedono al sindaco di spiegare al consiglio quale siano le ragioni che hanno determinato il ripensamento su un percorso precedentemente concordato e quali siano le nuove – realistiche – proposte della sua maggioranza. Sulla scorta delle divisioni interne alle forze di governo evidenziati da passati consigli comunali, il Pd adombra che il dibattito scuole possa aver risentito di “ricatti” politici. Per questo motivo in indirizzano al sindaco Marinello una precisa domanda : . (dal sito di teleVCO)
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La comodità di semplificare e la fatica di capire.
C’è un bell’editoriale di Gramellini su La Stampa di oggi. Il giornalista si domanda se siamo tutti scemi, lui compreso. l’osservazione parte dall’indisponibilità ormai comunemente diffusa alla fatica di capire, di informarsi.
…Gramellini scrive (l’articolo completo qui): «Siamo tutti scemi, giornalisti e cittadini? è un’ipotesi da prendere in considerazione. Più che altro, però, siamo di fretta. Per poterci soffermare sulla retromarcia afghana di Sarkò bisognerebbe prima essersi domandati dov’è Kabul e cosa sia successo ultimamente da quelle parti. Processi logici che richiedono fatica e soprattutto tempo: almeno un minuto di mente sgombra. Impresa improba con il bambino che piange, la vicina che rompe, il telefono che squilla, l’appuntamento che incombe. Così uno si accontenta di sfogliare il mondo come un giornale a fumetti (le vicende della bella Carlà – n.d.r.): attraverso immagini e foto, indignandosi moltissimo per lo scadimento dell’informazione, ma concedendosi solo nei giorni di festa il brivido di spingersi fino alle didascalie».
Avere l’esigenza di proporre un “programma elettorale” è ormai un dramma: «troppo lungo… troppo complicato… mettici solo degli slogan…» sono solo alcune delle osservazioni che ti vengono rivolte se provi a cimentarti nella titanica impresa.
Eppure che comodità può mai offrire una prospettiva nella quale la soglia di attenzione per i problemi che sono il nostro quotidiano è spostata sempre più in basso? è un dramma di cui possiamo vedere i guasti nella scuola italiana, in caduta libera rispetto agli standard educativi di tutto il mondo civile.
Così succede che, anche in una piccola realtà di paese, proporre le ragioni della “politica”, quella che etimologicamente parte proprio dai bisogni della “polis” greca e che nell’era di “Lele Mora” è tradotto in “ggente”, sia molto faticoso, anche se si parla di cose che dovrebbero riguardare tutti.
Con incontri pubblici, molte liste (poche fino ad ora a dire il vero) ci stanno provando, molti candidati a Villadossola si stanno muovendo di casa in casa (speriamo spiegando anche i programmi piuttosto che ricercando un semplice voto) altri stanno provando strade diverse di comunicazione – non a caso i più giovani – sperimentando lo strumento nuovo della “rete” con loro “blog” (letteralmente “traccia su rete” dalla contrazione di “web-log”… una sorta di “diario” pubblico). è il caso di Michele (www.michele.graffieti.it) e Laura (www.lauraprete.blogspot.com) della lista del “Partito Democratico per Villadossola”.
Ma nell’era di “Lele Mora” anche a Villadossola ritorna con “prepotenza” l’uso dei “sondaggi” o sedicenti tali a svolgere un “ruolo” di animazione nella costruzione delle opinioni in vista del prossimo voto amministrativo. Ma di questo sarà il caso di parlarne in modo più approfondito prossimamente.
Giorgio Graffieti
Tre candidati del PD nel Vco in corsa per le elezioni:
Sono state varate ieri le liste dei candidati alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008.
I numeri nazionali dicono che non sono stati ricandidati 134 eletti nel 2006, nelle liste di Camera e Senato sono presenti 379 donne, pari al 42%; le donne elette nelle liste dell’Ulivo erano 52, ne verranno elette nel Pd da 100 a 130; i nuovi parlamentari saranno tra 125 a 248 e circa la metà non viene né dai Ds né dalla Margherita, e nelle liste della Camera ci sono 190 candidati sotto i 40 anni il doppio di quelli della passata legislatura
Coerenti con le impostazioni nazionali (rinnovamento, competenza e donne) sono state le scelte delle candidature espresse dal territorio del Verbano Cusio Ossola: Enrico Borghi al numero 8 e Alessandra Gebbia al numero 22 candidati alla camera nella circoscrizione Piemonte due, e Giovanna Agosti Bersi al Senato al numero 21.
Tra le candidature quella di Enrico Borghi ha buone chance di riuscire a centrare l’obiettivo della elezione. Questo il suo commento:
“Ho accettato la proposta di candidatura per la lista del Partito Democratico al Parlamento, perché da sempre sono convinto che la politica sia un fatto collettivo e non privato. E che vengono momenti nella vita di ciascuno in cui bisogna assumersi le proprie responsabilità, anche quando non sono comode.
La proposta fattami dal PD mi onora e mi impegna, e anche se riguarda una di quelle fasce "non sicure" credo vada accettata con impegno, entusiasmo e volontà. Anzi, proprio perchési tratta di una candidatura non blindata ma da conquistare sul campo è una sfida che va accettata, una battaglia che va condotta. A quanto mi risulta, dei candidati democratici piemontesi che hanno la possibilità di farcela sono l’unico a provenire da un comune di montagna. È un motivo in più per lottare. Per dare una voce a quelli che in questa politica di frastuoni, di immagini riflesse nello specchio e di slogan che sostituiscono i ragionamenti rischiano di essere messi sempre più ai margini.
Parlando di fronte a 30.000 persone, lo scorso 24 ottobre nella manifestazione della montagna italiana a Roma dissi che le ragioni dei più deboli non sono ragioni deboli. Ora, per dare forza alle nostre ragioni, è il momento in cui ciascuno faccia la propria parte.
Io, cari amici, cerco di farla e parto. Facciamolo insieme, come abbiamo fatto sin qui, e avremo un’altra bella pagina comune di passioni, entusiasmo e volontà da scrivere”.
http://www.enricoborghi.it/
I Curriculum dei nostri candidati:
Enrico Borghi, 40 anni è nato a Premosello Chiovenda, e risiede a Vogogna.
La politica lo cattura prima di ogni altra passione e così, dopo qualche anno da “infiltrato” nei Consigli Comunali del suo paese – Vogogna – come inviato del giornale locale “Il Popolo dell’Ossola”, e dopo alcune esperienze giovanili di impegno nelle file del volontariato e del laicato cattolico, a 22 anni viene eletto consigliere di minoranza a Vogogna, comune della Val d’Ossola e antica capitale dell’Ossola Inferiore.
Nel 1993 viene eletto Presidente del Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero ed entra a far parte della giunta nazionale di FederParchi.
Nel 1995 lascia la carica a seguito della sua elezione a Sindaco di Vogogna, avvenuta con il 57% dei suffragi. Verrà riconfermato Sindaco alle elezioni del 13 giugno 1999 con il 73% dei voti.
Non più eleggibile a sindaco per limiti di legge, oggi svolge in seno al Consiglio Comunale di Vogogna la funzione di capogruppo di maggioranza.
Nel settembre 1995 viene eletto Presidente della Comunità montana “Valle Ossola” (al tempo la più grande del Piemonte), carica che manterrà fino al novembre 1996.
Alle elezioni provinciali del 1999 è stato il candidato dell’Ulivo alla presidenza, portando il centro-sinistra ad un avvincente ballottaggio conclusosi con la vittoria per pochi voti della Casa delle Libertà.
Fino al 2003 è stato pertanto anche consigliere provinciale del Verbano Cusio Ossola, svolgendo per un anno la funzione di capogruppo del gruppo “Centro Sinistra per il VCO”, una sorta di anticipazione di “Uniti per l’Ulivo” visto che federava i gruppi Ds, Ppi e Sdi.
Lascia la carica di capogruppo nell’aprile del 2000, in quanto viene eletto Presidente dell’Uncem, l’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani, carica che mantiene ancora oggi.
In campo internazionale ha acquisito notevole esperienza: è membro della Camera dei Poteri Locali del Consiglio d’Europa (per la quale svolse anche il compito di osservatore alle elezioni municipali in Albania nel giugno 1998) e dal 2002 come componente effettivo del Comitato delle Regioni.
è Vicepresidente Vicario dell’AEM. Dopo le dimissioni del Presidente Marcelino Iglesias – Ricou ha preso le redini dell’Associazione del quale è attualmente il presidente facente funzioni.
È co-fondatore dell’Associazione Mondiale delle Popolazioni di Montagna (APMM) e membro della rete “Alleanza Mondiale per la Montagna” costituita presso la FAO.
Politicamente è stato iscritto alla Democrazia Cristiana, al Partito Popolare Italiano (di cui è stato responsabile nazionale per le comunità montane dal 1997 al 2000) e a "Democrazia è Libertà – La Margherita", di cui è stato coordinatore provinciale del Verbano Cusio Ossola dal marzo 2007 all’ottobre 2007.
Oggi milita nel Partito Democratico, di cui è uno dei fondatori essendo stato eletto nelle elezioni primarie del 14 ottobre 2007 membro dell’assemblea costituente nazionale nella lista "I democratici per Enrico Letta", conseguendo il miglior risultato percentuale di tutto il Piemonte.
Fa parte della commissione per la redazione del "Manifesto dei Valori" del Partito Democratico.
Dal maggio 2006 è consigliere politico e membro di staff del Sottosegretario di Stato on. Enrico Letta.
Dal 2003 è consigliere d’amministrazione del Formez, con delega ai progetti internazionali.
Nel dicembre 2004 è stato nominato all’unanimità Vicepresidente del Formez su indicazione dell’intero sistema delle autonomie locali.
Laureato a pieni voti in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Pavia, con una tesi di laurea cum laude in storia delle dottrine politiche (prof.ssa Marina Tesoro) dal titolo “Il compromesso storico: radici ideologiche ed iniziative politiche”.
è iscritto all’ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, sezione Piemonte Valle d’Aosta.
Consulente aziendale, ha acquisito notevoli esperienze nel campo del management avendo fatto e facendo parte – anche con incarichi operativi e dirigenziali – di alcuni consigli di amministrazione di società manifatturiere e di servizi.
è sposato e ha una bambina
Alessandra Gebbia, è nata e risiede ad Omegna e ha 25 anni.
Ha ottenuto un Diploma di Laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e attualmente frequentante il primo anno del biennio specialistico in Scenografia presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.
Tra l’ottobre 2006 e l’ottobre 2007 ha svolto servizio civile presso il FORUM di Omegna e
dal 2002 ad oggi ha collaborato con Ecomuseo Cusius (progettazione e svolgimento laboratori per classi della scuola dell’infanzia, primaria e media inferiore, visite guidate, accoglienza, promozione, riammodernamento Museo dell’Ombrello e del Parasole di Gignese).
Dal 2006 per la Sinistra Giovanile è stata Coordinatrice e responsabile organizzazione nella Segreteria SG VCO, responsabile territorio nella Segreteria SG Piemonte e membro del Consiglio Nazionale SG.
In queti mesi è stata Eletta all’Assemblea Costituente Nazionale del PD ed è membro del Coordinamento Provinciale VCO oltre che di quello Cittadino di Omegna.
Giovanna Agosti Bersi
Nasce a Oggebbio (VB) nel 1944, risiede a Cannobio fino al 1968. Coniugata con due figli.
Laureata in lettere classiche presso l’Università Statale di Milano, insegna per 38 anni nella
Scuola Superiore, all’Istituto Magistrale, al Cobianchi e al Ferrini, di cui è per anni vicepreside.
Dopo diverse esperienze soprattutto in ambito formativo, sociale e culturale, entra in politica nel 1993 e fino al 1995 come Assessore esterno alla Cultura, allo Sport e al Turismo con la giunta Reschigna a Verbania.
Nel 1995 viene eletta Sindaco nel Comune di Ghiffa (dove risiede con la famiglia dal 1975) e nel
1999 viene riconfermata per un secondo mandato.
Nel 2004, pur continuando come vicesindaco l’impegno amministrativo a Ghiffa, viene eletta
nel Consiglio Provinciale del Verbano Cusio Ossola presieduto da Paolo Ravaioli per il
partito della Margherita. Ha aderito fin dagli inizi al Partito Democratico.
Grazie a queste esperienze ha maturato un’ampia e profonda conoscenza del territorio e dei suoi molteplici problemi.
7.Idee di lavoro
IDEE DI LAVORO |
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1. Costi della politica
3. Le risorse |
5. Far tornare i conti
6. I cittadini |
DA ZERO A CENT’ANNI
• Politiche di “riuso” di materiale informatico proveniente dalla pubblica amministrazione stessa o da aziende private possono essere utilizzate per “adeguare” gli strumenti a disposizione della scuola; professionalità possono essere messe a disposizione per integrare proposte educative finalizzate alla formazione di una coscienza civica rispettosa dell’ambiente e degli altri, unico vero antidoto contro il “bullismo”.
• La formazione di una coscienza civica non riguarda solo i ragazzi. Azioni per ricostruire interessi verso il “bene comune” vanno ricercate anche partendo dalla fruizione più ampia di occasioni di incontro, momenti di festa, eventi sportivi.
• La Fabbrica, e altre strutture comunali come palestre o il campo sportivo, devono essere “produttori” di iniziative non solo “offrire un prodotto confezionato da altri”. Se per molti versi in campo sportivo questo succede già, in campo culturale ed in particolare ne “la Fabbrica”, non si è perseguita questa via per un’errata idea, che ne ha limitato il pieno utilizzo nella credenza che l’uso molto più intensivo ne avrebbe determinato l’aumento dei costi di gestione. Si è invece dimostrato che i costi non sono una variabile così dipendente dalla “quantità” di utilizzo della struttura, ma hanno incidenze strutturali fisse. Per questo è assurdo che iniziative musicali, di danza e teatrali promosse da associazioni che operano nel paese trovino sostanziali difficoltà a “produrre” ne “La Fabbrica”.
• Riteniamo positiva l’azione di coinvolgimento più organica nella gestione de “La Fabbrica” delle istituzioni provinciali e regionali, affinché questa struttura torni a essere nel “cuore” dei cittadini del territorio.
• Occorre improntare l’azione amministrativa ai valori fondanti dello stesso Statuto Comunale per quanto riguarda il sostegno alle manifestazioni di incontro popolare della festa Patronale, ma non solo: anche di tutte le occasioni tradizionali di festa che si svolgono nel paese. Parlando di sostegno non si intende solo e tanto una questione economica, quanto superare il carattere di delega con il quale un compito importante per l’identità di una comunità è stato sovente riversato senza aiuti tangibili, garanzie e tutela a persone di buona volontà.
• Un comune che persegua il senso civico, non può vedere nella presenza di persone anziane solamente gli aspetti problematici che ne possono derivare, ma deve farsi promotore dell’incontro tra le necessità e le caratteristiche delle diverse fasce sociali. Fare ciò significa mettere a disposizione del paese la provata esperienza che gli anziani sanno ancora offrire e allo stesso tempo prospettare loro occasioni di incontri sociali e di conoscenza ulteriori, consentire loro di essere animatori di momenti di incontro e di vacanza in soggiorni al mare o anche nelle nostre stesse montagne forse troppo trascurate e invece disponibili e attrezzate.
7.Linee guida
LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE | ||
1. Riduzione delle spese per la politica 2. Contro il degrado delle |
5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento
6. Il rispetto per le persone, |
l’IMPERATIVO è CRESCERE,
LO DOBBIAMO AI NOSTRI FIGLI
Il benessere non è solo capacità economica. Senza una crescita sociale, culturale e del senso civico non c’è espansione economica, ma aumentano solo le disuguaglianze.
Non è possibile pensare alla qualità di vita in un paese solo riferendosi all’inesistenza di buchi sulle strade; peraltro obiettivo da realizzare.
La qualità di vita è essere parte di qualcosa di più grande, è capacità del singolo di riuscire a stare in quel qualcosa che è la comunità stessa.
Per riuscire a “stare” e non “subire” la comunità, ognuno di noi ha bisogno di strumenti. Questi strumenti sono dati in primo luogo da una formazione che comincia al livello iniziale della vita con la scuola e prosegue con la fruizione di servizi che una comunità deve far crescere in campo sociale, culturale e sportivo.
Come dimostrato con il Centro Culturale La Fabbrica, compito dell’Amministrazione comunale è spingere verso un utilizzo il più possibile pieno di questi servizi, perché i loro costi non sono affatto proporzionali al loro utilizzo.
Oltretutto, il rilancio di strutture come La Fabbrica, per chi lo guarda dall’esterno, crea interesse verso il nostro paese e quindi benefici che anche se non facilmente misurabili, hanno anche una valenza economica diretta e indiretta.
Ciò dimostra che investire in cultura, nello sport, in attività di carattere sociale, partendo dalla scuola in primo luogo, non debba essere considerata una necessità secondaria.
Giovani del Partito Democratico
Sgretario provinciale Alessandro Buzio.
Un gruppo di ragazzi appassionati di politica, che provano a gettare le basi per un futuro migliore.
Ecco qual è la nostra visione della Giovanile del Partito Democratico.
Organizzando iniziative, forum e dibattiti e radicando la nuova organizzazione in modo profondo sul nostro territorio, proveremo insieme ad aprire gli occhi verso il futuro.
Sfruttando l’esperienza di alcuni di noi acquisita all’interno della Sinistra Giovanile, ci impegnamo ad accogliere chiunque proponga un dialogo costruttivo o voglia provare questa esperienza.
Crediamo che questo aiuterà a creare un’atmosfera propositiva di lavoro e di crescita.
Qualcuno aveva sostenuto che una giovanile di partito non avesse ragione di esistere all’interno del Partito Democratico.
Noi crediamo invece sia fondamentale che i ragazzi si avvicinino in modo graduale al mondo della politica, che lavorare e discutere con un gruppo di ragazzi e ragazze accomunati dal loro sentire possa combattere la disillusione e il sistematico disinteresse che le giovani generazioni provano verso la politica.
La giovanile si farà sentire sul nostro territorio soprattutto attraverso iniziative pubbliche, come volantinaggi o dibattiti, legate ai temi nazionali più attuali e più sentiti dai ragazzi e dalle ragazze; attraverso forum di auto-formazione in cui alcuni di noi cercheranno di superare i luoghi comuni su temi come il lavoro, la scuola, la diversità, …, per comprendere e svolgere attività propositive e di elaborazione politica a partire dalle acquisite conoscenze.
Un gruppo di amici che ci crede davvero.