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RILANCIARE L’AZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DOPO IL REFERENDUM COSTITUZIONALE.

L’Assemblea del Circolo PD di Verbania ha esaminato e discusso il documento elaborato a livello nazionale intitolato “Spunti di riflessione per il Pd di domani”. Il documento viene pertanto offerto come contributo della riflessione degli iscritti e dei militanti verso l’assemblea nazionale del partito .

Durante l’assemblea del Circolo PD di Verbania del 29 novembre si è riconosciuto unanimemente che il documento diffuso tra i Circoli dal PD costituisce un contributo importante per il rilancio dell’azione politica sul piano nazionale e locale. Qui di seguito di riporta il contenuto del documento approvato dal Circolo di Verbania.

Si condivide la proposta di dare compiuta attuazione alla previsione statutaria di istituire l’Albo degli Elettori come strumento per definire la platea dei votanti alle elezioni primarie e per valorizzare il contributo degli elettori alla formazione dei contenuti politico-programmatici del PD a ogni livello.

Risulta razionale e ragionevole la proposta di accorpare in una data unica l’elezione per le cariche interne, superando la polverizzazione delle competizioni elettorali interne che si sono verificate negli ultimi anni.

Si ritiene infine di condividere e sostenere, nei termini proposti dal documento,  una più stringente e rigorosa procedura per l’effettuazione delle elezioni primarie finalizzate a designare i candidati del partito alle cariche istituzionali. In particolare: al  fine di raccogliere la domanda e le proposte della cittadinanza attiva che guarda al Pd e di evitare derive personalistiche, ogni primaria per la selezione dei candidati alla guida di Comuni e Regioni dovrà essere preceduta da una «elaborazione e condivisione da parte dei candidati stessi di un’agenda essenziale di riferimento», frutto di un confronto acceso, informato, aperto e ragionevole fra iscritti, arcipelago delle militanze e appartenenti all’Albo degli elettori.

Per quanto  concerne il tema “Organizzazione interna” si ritiene importante perseguire:

– un modello organizzativo che trova nell’articolazione di base del “Circolo” lo snodo fondamentale dell’azione politica del partito sul piano territoriale condividendo le proposte contenute nel documento del nazionale, in particolare è importante creare i presupposti  per fare  del partito una «palestra di formazione politica per creare nuova classe dirigente» e per «sperimentare nuove forme organizzative che interagiscano con l’arcipelago delle militanze». A tale scopo nei circoli si dovranno «promuovere e sostenere progettualità, rivolte a raggiungere obiettivi chiari, misurabili e rilevanti per la qualità di vita dei cittadini» e promuovere «filiere di progettazione che coinvolgano gli elettori appartenenti all’Albo e tutti i cittadini interessati» per dare «un contributo concreto all’azione di governo del territori, e mettere alla prova nuove leve dentro il partito»

 -un profondo ripensamento nella linea indicata dal Documento dovrà riguardare sia l’individuazione e la strutturazione del livello intermedio di partito tra la dimensione del Circolo e quella dell’Unione Regionale sia la composizione – oggi pletorica e farraginosadegli organismi dirigenti di livello nazionale (assemblea nazionale, composta da 1.000 eletti e molti membri di diritto; direzione nazionale composta da 120 membri).

un adattamento i confini di responsabilità dei circoli ai contesti territoriali. «La scelta dei confini di responsabilità di un circolo» non deve essere rigida, ma deve dipendere dalle caratteristiche del territorio. Questo ridisegno della mappatura dei circoli deve avvenire, in collaborazione fra organismi territoriali e Segreteria nazionale in coerenza con la promozione di un partito progettuale, e sulla base di un’analisi delle caratteristiche socio-economiche dei territori.

 Si riconosce unanimemente che il documento rappresenta un primo ed importante orientamento per avviare una fase di rinnovamento e di riorganizzazione del partito, indispensabile per permettere alla comunità politica dei democratici di affrontare le complesse sfide che la realtà sociale ed economica del paese impone.

Quindi la Segreteria del Circolo di Verbania ritiene utile che il partito persegua tale strada, avviando una fase di studio dei problemi indicati e dei principi proposti nel documento. In questa direzione impegnerà nei prossimi mesi attenzione ed energie per portare la discussione e l’approfondimento di queste tematiche anche negli altri circoli democratici del territorio limitrofo. Si ritiene infatti che la sintesi dei punti sopra riportati corrisponda a una valutazione ancora parziale dei problemi e che sia prioritario condividere ogni ragionamento all’interno di uno scenario sempre più ampio e condiviso.

Tale sforzo, però, può portare a risultati positivi solo mediante un’attenzione maggiore e un sostegno concreto da parte del livello nazionale del Partito e in questa direzione AUSPICHIAMO che proprio in quella sede si avvii una vera e propria fase di revisione dell’organizzazione del nostro Partito partendo da quanto proposto anche in questa occasione.

Responsabilità su Madonna di Campagna, ora si cambi passo su strategie urbanistiche.

Madonna di campagnaNella serata di ieri il gruppo del PD ha votato in Consiglio comunale la variante che interessa il piano di  rigenerazione urbana di via Madonna di Campagna che prevede l’atterraggio della metratura cubica della ex Squassoni in Via alla Bolla  e la realizzazione di alcune delle opere previste in area cimitero e campo sportivo di Suna.

Lo ha fatto per responsabilità, nell’interesse nella Città, intervenendo sulla variante in maniera migliorativa stabilendo che nulla, oltre l’attuale piattaforma per i bus, sarà destinabile a parcheggio.

Rileviamo tuttavia con forte criticità che il parcheggio dei pullman sia in tutto e per tutto  difforme rispetto all’indirizzo politico espresso dal Partito Democratico nel luglio 2015 in cui si chiedeva  di ottenere un piccolo parcheggio di auto a ridosso su via Acquetta, quindi sull’area degradata dal deposito, illegale e continuo, da parte di ditte che hanno  riversato per anni avanzi di catrame sull’area.

– Mai abbiamo desiderato i bus in quell’area, a fianco di un campo sportivo dove i bambini vanno a giocare.

– Mai abbiamo pensato ad una piastra di cemento così grande proprio  dove probabilmente serve intervenire con una vasca sotto terra per raccogliere le acque pluviali e quelle del rio Acquetta che invadono le cantine dei cittadini del quartiere e creano problemi di sicurezza significativi.

– Mai abbiamo voluto un impatto di cemento così prepotente che provoca oltre tutto aumento delle temperature in questi giorni caldi.

Riteniamo il percorso mal gestito dalla Giunta comunale.

Un percorso che doveva essere di urbanistica concertata, sul quale avevamo ritenuto si potesse giungere a risultati interessanti.      Come lo pensavamo per la farmacia comunale al Caterina Alvazzi,   o per lo spostamento di mezzi di Conser Vco da Via Perassi a Viale Azari nella proprietà privata a ridosso della sede della ex municipalizzata.

Risultati deludenti quelli a cui assistiamo.

Ci preme rilevare che il piano di rigenerazione urbana di Madonna di campagna è un intervento contenuto  se considerato all’interno di un quadro complessivo in cui risultano evidenti le necessità della città di recuperare vaste aree degradate che presentano un livello di difficoltà d’intervento certamente maggiore rispetto a questo singolo caso.  La sinergia col privato può facilitare  le possibilità di intervento e di risoluzione di numerosi problemi con effettivi vantaggi per il pubblico, a patto che le Istituzioni e gli organismi democratici della città riescano ad esprimere chiari indirizzi politici e di reale interesse generale.

Pensiamo, ad esempio, a sfide ambiziose che certamente in questa Città dovranno essere affrontante, come quella relativa all’area Acetati.

Bene, se le modalità di conduzione politica saranno analoghe a quelle adottate per il piano di rigenerazione di Madonna di Campagna, bisognerà riconoscere che la strategia dell’Assessorato all’Urbanistica non è in grado di ridisegnare e valorizzare la città nel modo più opportuno.

Segreteria Partito Democratico di Verbania

AVANTI IN AUTONOMIA PERSEGUENDO IL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2014.

Nella serata del 16 giugno l’Assemblea del Circolo PD di Verbania ha approvato a larga maggioranza il documento con cui  nei giorni scorsi la segreteria cittadina ha severamente censurato le dichiarazioni sul partito democratico rese a Eco Risveglio dal sindaco Marchionini e “ha impegnato il Gruppo Consiliare del partito ad agire in Consiglio Comunale in maniera autonoma, raccordandosi organicamente con gli organi del Circolo PD di Verbania per assicurare la realizzazione dei contenuti del programma amministrativo proposto ai cittadini nelle elezioni comunali  del 2014”.

Con questa decisione il Circolo chiede alla propria rappresentanza in Consiglio Comunale di avviare una nuova fase politica caratterizzata dall’elaborazione di proposte che in maniera sistematica e coerente diano graduale e progressiva attuazione ai punti più qualificanti del programma 2014-2019 elaborato in occasione delle “Comunali” di due anni fa, divenuto poi Programma di Mandato al momento dell’insediamento della nuova compagine amministrativa. L’azione del PD si tradurrà nella produzione di specifici atti amministrativi e nell’eventuale integrazione di quelli proposti dalla Giunta al Consiglio Comunale, nella convocazione delle Commissioni consiliari per l’approfondimento dei contenuti deliberativi propedeutico alla loro approvazione da parte del Consiglio, nell’acquisizione puntuale di materiale tecnico e di informazioni su tematiche complesse attraverso la segreteria generale e i dirigenti di dipartimento, nell’elaborazione di contenuti programmatico-progettuali di più ampio respiro in grado di ricostruire – dopo gli anni della grande crisi socio-economica, della fallimentare esperienza amministrativa destro-leghista e del commissariamento del Comune – una riconoscibile e realistica “idea di città”.

Verbania 17 giugno 2016

 

 

Dimissioni segretario e capogruppo PD Verbania

palazzo FlaimDopo averlo fatto lunedì in segreteria in presenza del sindaco, ieri sera Davide Lo Duca e Riccardo Brezza hanno ufficializzato di fronte al gruppo consiliare le dimissioni irrevocabili come capogruppo del PD e come segretario di Circolo.

Davide Lo Duca dichiara:”nell’anno e mezzo in cui ho condotto il gruppo abbiamo lavorato in maniera compatta e sostanzialmente senza sbavature. Abbiamo sostenuto l’amministrazione nel rispetto delle posizioni espresse al nostro interno e della mediazione che si è sempre raggiunta. Talvolta magari con fatica, ma ciò non deve stupire quando un gruppo è composto da ben 17 persone: assolutamente belle persone, animate da un profondo senso di disponibilità per la Città.

Non posso sottrarmi però, oggi, dal riconoscere l’esistenza di un problema politico nei rapporti tra partito, gruppo e amministrazione. Un problema politico che va affrontato e risolto, con i dovuti tempi e nei dovuti luoghi.

Un’altra conduzione del gruppo arriva, quindi, in un momento delicato. Rimango, convintamente, per il rispetto nei confronti di chi mi ha votato, per la comunità che rappresento e per la Città, per dare una mano al gruppo ed al capogruppo impegnandomi a caratterizzare il mio contributo, come sempre, al massimo del mio impegno.”

Ecco invece le dichiarazioni del segretario Riccardo Brezza:”dopo un ampio e approfondito confronto durato giorni con la mia segreteria, ed infine alla presenza del sindaco Marchionini, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni come segretario di circolo, che saranno effettive quando rimetterò il mio mandato di fronte all’assemblea degli iscritti già convocata per la prossima settimana.

Questa scelta arriva dopo aver constatato che le distanze politiche in termini di scelte, modi e stili, con il Sindaco , non sono state superate da alcuna mediazione possibile durante gli incontri di questi giorni. Penso sia una scelta giusta e di responsabilità rimettere il mio mandato, per permettere a tutto il Partito Democratico verbanese di confrontarsi e discutere sui problemi della nostra comunità politica in modo libero e trasparente durante un congresso.

Lascio con difficoltà questo ruolo che ho svolto sempre con passione e onore ma, convinto come sono che la Politica non sia mai un fatto personale ma sempre collettivo, mi trovo costretto a prendere questa scelta. Di fronte agli iscritti del mio Partito darò più ampie spiegazioni sulle dinamiche che mi hanno portato a prendere questa decisione. Rinnovo il mio impegno verso la città come consigliere comunale, e verso il Pd come iscritto.”

Partito Democratico – Circolo di Verbania

PD Verbania sulle dimissioni del Presidente Diego Brignoli

Diego BrignoliLe dimissioni di Diego Brignoli da Presidente del Consiglio e da Consigliere Comunale sono un fatto che non avremmo mai voluto vivere e commentare.

Una scelta sofferta, maturata da Diego e comunicata al Partito quando ormai compiuta. Un atto da lui stesso definito irrevocabile.

Si tratta di dimissioni che hanno lo scopo di tutelare le istituzioni e la nostra comunità, ma sono dimissioni amare poiché causa di una vicenda giudiziaria dai contorni paradossali.

Il Partito e il Gruppo Consiliare hanno espresso sempre vicinanza e sostegno a Diego in questo periodo duro e oggi la nostra squadra rimane più sola e più povera.

Viene meno in Consiglio una memoria storica importante che riguarda il centrosinistra verbanese e un consenso ampio in Città.

Questo abbandono deve far riflettere tutti.

Le questioni politiche riguardanti le sue dimissioni verranno prontamente discusse nelle sedi politiche opportune, come lo stesso Diego ha comunicato, dopo la sentenza.

A Diego chiediamo però di non smettere di fare politica e di continuare a portare la sua preziosa esperienza dentro al nostro Partito e a favore di tutto il centrosinistra di Verbania.

Segreteria Partito Democratico Verbania
Gruppo Consiliare PD Verbania