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Acque Nord: l’incompatibilità di Gallina è evidente. Non l’ha inventata il PD. L’unificazione delle società una scelta condivisa e non di una parte

A seguito del comunicato stampa dell’assessore di Verbania Manzini e della lettera aperta di alcuni lavoratori della società Acque Nord puntualizziamo quanto segue.
La creazione di un’unica Società a capitale pubblico – affermano il segretario provinciale del PD Antonella Trapani e del circolo di Verbania Corrado De Ambrogi è stato l’obiettivo condiviso, ricordiamo a Manzini e a tutto il PDL, dalla grande maggioranza dei Comuni delle province di Novara e del Vco, quindi sia centro-destra che centro-sinistra.
Una scelta compiuta nel 2006, volta a mettere a regime le indifferibili razionalizzazioni organizzative, la riduzione dei costi gestionali e l’eliminazione delle spese per mantenere i posti negli inutili Consigli di Amministrazioni delle Società operative.
Una razionalizzazione che certo deve difendere il posto dei lavoratori di queste aziende, ma non certo il proliferare dei Cda e dei loro presidenti. Non c’entra nulla infatti, con la difesa dei posti di lavoro, il doppio incarico del presidente Gallina che resta per noi e per i comitati dell’acqua locali – concludono Antonella Trapani e Corrado De Ambrogiuna palese violazione delle regole (non si può essere presidente di due società, dove una controlla l’altra) e anche un’esagerazione dal punto di vista economico per la sua doppia indennità da oltre 70 mila euro annui. Se Manzini e il centro destra locale vogliono difendere “carrozzoni e Cda” si accomodino. Noi non ci stiamo.

PD VCO
Ufficio Stampa

Riforma società pubbliche nel VCO: è ora di agire. Accettiamo la sfida di Montani.

Antonella Trapani

Molti nodi stanno venendo al pettine ed è giusto che la politica faccia la sua parte.
Come partito Democratico del Vco abbiamo già detto che questa complessa situazione economica deve diventare un’opportunità per ristrutturare un sistema amministrativo e politico in grado di guardare al futuro e alle prossime generazioni. “Crediamo – afferma il segretario provinciale del PD Antonella Trapani che il modo migliore per approcciare questi problemi sia quello di ragionare senza pregiudizi, ma sviscerando il problema per trovare le adeguate soluzioni. La prima cosa da fare è stabilire chi fa che cosa evitando di avere più enti che si occupano delle stesse cose“.
Il caso, ad esempio, delle competenze legate al turismo è eloquente. (E come per il turismo lo stesso può valere per molti altri settori: acqua, rifiuti, trasporti ecc).
Di turismo se ne occupa il Distretto Turistico dei Laghi (società mista pubblico privata), la Provincia, le Comunità montane, i Comuni, le Unioni dei Comuni, il Gal “laghi e monti del VCO” (altra società mista pubblico privata).
A noi sembra – continua Antonella Trapaniche questo sia il tipico caso in cui il denaro pubblico è disperso in mille rivoli producendo meno del dovuto; con un paragone con la fisica possiamo tranquillamente affermare che l’efficienza della macchina è molto bassa.
Il Partito Democratico del Vco vuole cogliere la sfida lanciata dall’assesore di Verbania Montani che, nei giorni scorsi, sul tema ha affermato ai mass media: “va rivisto il ruolo delle Atl che certamente non stanno svolgendo il lavoro che avevano pensato quando le hanno istituire”.
Con questo non vogliamo dire che il lavoro svolto dai distretti o degli altri enti citati sia stato inutile.
Crediamo però convintamene che ci si debba mettere tutti in gioco, perché una riforma istituzionale che ottenga come unico risultato quello di accorpare qualche provincia e qualche comune, ma che lasciasse intatto il mondo delle società pubbliche, degli enti di secondo e terzo grado, sarebbe non solo inutile e infruttuosa, ma addirittura pericolosa.
Quindi chiediamo – conclude Antonella Trapani che venga istituito un tavolo politico/istituzionale dove ci si possa confrontare per discutere del futuro delle società partecipate del territorio, della loro “mission”, delle loro difficoltà economiche per progettare assieme una seria proposta di riforma delle stesse. Spetta a chi governa questo territorio, a partire dalla Provincia, mettere in campo questo strumento. Noi siamo pronti a parteciparvi per dare il nostro contributo“.

PD VCO
Ufficio stampa

Casa di Massimo Nobili. I fatti sono veri. La difesa del Presidente è debole per un atto grave e altamente inopportuno. Ne tragga le conseguenze. Si dimetta.

Massimo Nobili

In merito alle risposte date dal Presidente della Provincia, nonché presidente di CESA spa, Massimo Nobili alle domande fatte dal Partito Democratico sulla vicenda che lo vede coinvolto relativamente ai lavori eseguiti da CESA stessa per la costruzione della sua abitazione privata, osserviamo che le nostre denunce (clicca al link per leggerle) corrispondono alla realtà dei fatti. Per vedere i servizi TV clicca qui.
Rimaniamo basiti dalla risposta del Presidente Nobili tutta tesa a sminuire l’accaduto, tentando addirittura di trasformarla nell’azione paternalista di chi si “sacrifica” per il bene pubblico.
L’ho fatto per far lavorare i nostri dipendenti” è l’incredibile risposta data ai mass media, risposta che ci suona coma la dichiarazione dell’ex presidente del consiglio quando dichiarò di elargire denaro per “il sostentamento di giovani ragazze senza lavoro”!
E’ nostra convinzione che il lavoro in CESA andrebbe generato e non offerto come atto di bontà andando a mescolare indebitamente pubblico e privato.
Riteniamo debbano essere incompatibili incarichi di primaria responsabilità politico-amministrativa direttamente derivati dal voto popolare (il presidente della Provincia, il sindaco di un’importante città, il consigliere regionale) e lucrosi incarichi in Società, Enti ed organismi legati alla politica. Riteniamo che incarichi importanti debbano esser esercitati in via esclusiva.
CESA essendo, di fatto, una società che dipende anche dalla Provincia ( è controllata al 98% da Saia che a sua volta tra i suoi “azionisti” vede la Provincia del Vco) ci sembra un “simpatico” metodo volto a superare la conflittualità controllore/controllato ma che, nella sostanza, è il solito modo “all’italiana” per aggirare le norme.
Riteniamo eticamente e politicamente grave la scelta di farsi costruire il proprio appartamento personale dalla società di cui è Presidente, visto l’importante ruolo politico amministrativo che ricopre nel nostro territorio. Inoltre la giustificazione addotta, che la società versa in cattive condizioni economiche, non è per noi una risposta assolutamente accettabile.
Pensiamo che i lavoratori avrebbero maggiormente apprezzato la rinuncia al suo compenso da Presidente di CESA, di parecchie migliaia di euro, come forma partecipativa al bene della società o di vera attenzione verso i lavoratori in cassa integrazione. Crediamo, infatti che  per  condurre una società fuori dalla crisi il suo presidente debba rispondere con indirizzi e strategie di medio e lungo periodo.
Chiediamo alla Provincia, in quanto socio di Saia (controllore di CESA spa al 98%) di verificarne lo stato economico: bilancio, spese telefoniche, fatture, investimenti, rimborsi, le spese per la casa di Nobili, ecc.
Ed è in questa nostra legittima richiesta che emerge la contraddizione evidente che chi dovrebbe controllare (la Provincia) e il controllato (CESA) sono in questo caso la stessa persona: ovvero Nobili.E’ arrivato il momento di fare scelte chiare e univoche. Non crediamo, e ne abbiamo motivato le ragioni, che il Presidente Nobili debba continuare a ricoprire entrambi gli incarichi.
Si dimetta.

PD VCO
Ufficio stampa

Iniziativa PD sul federalismo: buona riuscita e buon confronto

Aldo Reschigna

Venerdì 10 febbraio al Forum di Omegna Reschigna (vedi qui il link al servizio Televisivo) ha parlato ad una vasta platea della proposta di legge regionale sulla “disciplina dell’esercizio associato di funzioni comunali”. Il consigliere regionale del Pd è tornato sul discusso  articolo 16 della legge 14 del settembre 2011 e sulle dispute avute con l’assessore leghista Elena Maccanti.
Reschigna ha sottolineato come «fino ad agosto con l’assessore Maccanti c’è stato un confronto chiaro e onesto. Su diversi punti c’era convergenza, poi di punto in bianco tutto è cambiato».  Ma prima di tutto l’ex sindaco di Verbania ha sottolineato come «grazie all’intervento di due rappresentanti del Pd, Lovelli e Fiorio, è stata introdotta una norma che sterilizza per nove mesi l’entrata in vigore dell’articolo 16.
Questo spostamento in avanti consentirà al parlamento di valutare il problema sulla base della carta delle autonomie».
Reschigna è stato chiaro in merito alla questione: «Il sistema va riformato perché il Paese non ha più soldi.
La Regione è ricca di esperienze associative ma la nostra proposta è quella di partire dall’esistente e migliorare la
situazione. La proposta che viene dalla Lega nord è di ripartire da zero, buttando a mare tutto quello che c’è». Reschigna è entra più ancora nel dettaglio: «Il nostro progetto prevede di mantenere l’omogeneità degli ambiti territoriali e creare ambiti di popolazione di 60/70.000
abitanti con l’eccezione delle zone montane». «La proposta del Pd – ha concluso Reschigna – è tesa a suddividere la Regione in quattro aree: Torino e Asti, Cuneo, Alessandria e Verbania, Novara, Biella e Vercelli».

Articolo di Eco Risveglio del 15.02.2012

Enti locali: le proposte del PD in un incontro pubblico venerdì 10 febbraio ad Omegna

Confronto con le forze del territorio, amministratori, categorie economich e sociali, sulla proposta di disegno di legge regionale presentato dal gruppo consigliare del Partito Democratico in materia di enti locali. Venerdì 10 febbraio 2012 alle ore 20.45 presso il Forum ad Omegna verranno presentate le proposte di riforma del Partito Democratico piemontese.  Cliccando qui potete leggere la [download id=”92″]
Ad illustrarle sarà Aldo Reschigna Capogruppo Consigliare del PD in regione Piemonte; partecipano Antonella Trapani Segretario provinciale del  PD, Enrico Borghi vicepresidente nazionale ANCI, Maria Adelaide Mellano candidata sindaco di Omegna.

Invitati al funerale della Provincia del VCO.

«Non è stato approvato un ordine del giorno di poco conto martedì scorso in consiglio provinciale eppure mi sembra che il tutto sia

Antonella Trapani

passato sotto silenzio. Ci hanno invitato a celebrare il funerale della Provincia e nessuno se ne è accorto».
Per la segretaria provinciale del Pd Antonella Trapani il documento approvato all’unanimità dal Consiglio Provinciale al Tecnoparco di Fondotoce di fatto solo in apparenza sarebbe nato con l’intento di salvare le Province ma al contrario avrebbe segnato in modo chiaro la fine del Vco.
«Nell’ordine del giorno – continua Trapani – si parla di Province in termini molto generali ma si dice anche che è indispensabile rivederne i confini, le funzioni. L’Upi (Unione province italiane) ha sollecitato i consigli provinciali ad approvarlo ma in realtà ci sono molte Province che hanno preferito aspettare, rimandarlo al mittente o comunque tentare di modificarlo.
Nel Vco non è avvenuto nulla di tutto questo. Non c’è stata alcuna discussione su questo argomento. Forse
ci va bene tornare insieme a Novara? Siamo tutti d’accordo? Potevamo almeno parlarne.
Pensavo sinceramente che fossimo ancora nella fase della difesa della Provincia del Vco e invece mi sembra che l’abbiamo superata e la Lega nord non dice niente, è d’accordo».
Con l’odg approvato martedì il consiglio provinciale del Vco chiede ai parlamentari del territorio di farsi promotori in di iniziative “volte a garantire l’esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione democratica dei cittadini nel governo del territorio”; alle organizzazioni sindacali di “mobilitarsi contro l’abolizione o lo svuotamento delle Province, per tutelare le persone che ci lavorano”; alle forze economico-sociali di “mobilitarsi per ristabilire un punto di riferimento istituzionale certo nel territorio, per garantire il rilancio degli investimenti per lo sviluppo locale”; ai cittadini tutti, “agli uomini di cultura, alle associazioni e ai gruppi di volontariato di manifestare il loro amore per il territorio, opponendosi all’abolizione o allo svuotamento delle nostre Province, o alla loro trasformazione in enti nominati dai partiti e non eletti direttamente dal popolo”.
Intervista tratta da Eco Risveglio