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LA VITTORIA DELLA LEGA IN SVIZZERA: LA LEGA NORD FESTEGGIA QUESTO RISULTATO! FESTEGGIANO ANCHE MARINELLO, DE MAGISTRIS E MONTANI?

Roberto Cota uguale a Jean Claude (per sorridere.. si può?)

Abbiamo visto i risultati del voto nel Canton Ticino nella vicina Svizzera.
La Lega Ticinese ha vinto con oltre il 30% dei consensi: ci aspettano tempi bui ed a rischio sono soprattutto i soldi dei ristorni dei frontalieri, soldi fondamentali per i lavoratori e per i bilanci, già al collasso, dei comuni del Vco vicini al confine.
Il loro “capo” Giuliano Bignasca ha già sparato in queste ore “allegre” sentenze: un bel “fora dai ball” (per dirla alla Bossi) ai nostri frontalieri con affermazioni del tipo“i frontalieri rubano il lavoro agli svizzeri”, “adesso comandiamo noi”, “Tremonti deve venire a trattare”, “adesso chiudiamo i valichi per tre giorni”.
Cannonate della Lega ticinesi non contro i clandestini ma contro i lavoratori italiani frontalieri regolari.
Concetti questi della lega ticinese, ripetuti fino alla noia dalla nostra Lega Nord riferendosi o ai “terroni” che vivono e lavorano regolarmente in “padania” (ops, al Nord).
Oggi quelli da mandare fora dai ball – afferma Antonella Trapani segretario provinciale del PD – siamo proprio noi del VCO, migliaia di lavoratori regolari insultati come “ratti”.
La Lega Nord italiana in queste ore sta festeggiando la vittoria dei “fratelli” svizzeri (come si legge dai commenti della stampa nazionale).
“Che vergogna – continua il segretario provinciale Trapani – Ci piacerebbe sapere se festeggiano anche Cota? Ed i consiglieri locali Marinello e De Magistris ed il senatore Montani hanno anche loro brindato al successo dei “fratelli” svizzeri? Speriamo che i nostri frontalieri, riflettano, a partire dai molti che votano Lega Nord”.
E lo immaginiamo già il “ministro delle riforme” ticinese Giuliano Bignasca ad incontrare il suo omologo Bossi e a dirgli: voi “meridionali fora di ball, ci riprendiamo i nostri soldi dei frontalieri”! Ora i meridionali sono Bossi e Maroni.
Altro che festeggiare questa vittoria dei fratelli leghisti ticinesi, bisogna combattere duro contro questo movimento e le sue proposte.
Speriamo che i frontalieri del VCO riflettano: si fideranno di quelli che oggi festeggiano la vittoria dei “fratelli” svizzeri e che domani affermeranno di voler difendere i loro diritti?
Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO – Ufficio Stampa

Tavola rotonda: quale Sanità a Cannobio e in Valle Cannobina

Venerdì 8 aprile 2011 dalle ore 21 press la Saletta Superiore del Nuovo Teatro a Cannobio si terrà una tavola rotonda su “quale Sanità a Cannobio e in Valle Cannobina: dalla Medicina Territoriale alle possibili ricadute del piano della Regione Piemonte”. Potete scaricare l’invito alla [download id=”46″]cliccando qui
Con la presenza del dott. Antonio Lillo Presidente Centro Medicina Attiva, dott. Valter Costantini Presidente Opera Pia Domenico Uccelli, Diego Brignoli Presidente CISS Verbano.
Partecipano Aldo Reschigna Capogruppo PD Regione Piemonte, Antonella Trapani Segretario provinciale PD VCO, un volontario della Croce Rossa Italiana di Cannobio.
Modera Francesca Zammaretti, Coordinatore Circolo PD Alto Verbano.
Organizza il PD circolo Alto Verbano e il Coordinamento provinciale.

COTA: UN ALTRO ANNUNCIO DEVASTANTE PER LA SANITÀ DEL VCO: I PRIVATI ALL’OSPEDALE DI VERBANIA.

Antonella Trapani

Siamo stati dei fomentatori di allarmi e protesta? No.
Siamo stati invece attenti ed abbiamo da subito capito che il fine ultimo da raggiungere per l’amministrazione Lega Nord- Pdl in regione nel campo della sanità locale è lo smantellamento della struttura pubblica in favore di interessi privati. Diciamo questo a seguito delle dichiarazioni fatte oggi sui mass media (copertina su un settimanale locale cliccate qui per vederla) del governatore Cota che interrogato sulla possibile entrata di un privato nella gestione dell’Ospedale Castelli di Verbania così risponde: “credo che l’ipotesi, sul modello del Coq di Omegna, di una gestione mista pubblica e privata non sia affatto da scartare”.
Insomma si defila un ennesimo durissimo colpo alla sanità Pubblica con la possibile privatizzazione dell’Ospedale di Verbania. Un fatto inaccettabile.
Tra l’altro la privatizzazione di Verbania  non coinciderà nemmeno con un potenziamento dell’ospedale San Biagio di Domodossola o con un aumento dei servizi, ma è solo l’ennesimo progressivo smantellamento dei reparti e dei servizi offerti. Insomma  avremmo una sanità pubblica nel VCO ridotta ai minimi termini e quelli che rimarranno saranno degli “ospedalucchi” da serie “C”, con l’unico vero ospedale del territorio che sarà Novara!
Ricordiamo che sulla sanità pubblica i cittadini e le amministrazioni locali hanno un potere, se pur limitato, di contrattazione.
Nello sviluppo privatistico della sanità, invece, non conta il servizio offerto ma i numeri ed i guadagni che la prestazione porta nelle casse del finanziatore privato!
In tutto questo schema ci sembra, e lo ribadiamo con forza, quanto mai inopportuna la nomina del presidente della provincia Nobili, esponente Pdl, nel c.d.a. del Coq di Omegna perché è evidente che sia a favore dell’ingresso dei privati al Castelli. Oltretutto in considerazione del fatto che la sua è una nomina regionale!
Sulla legittimità di tale scelta, non entriamo perché non è una verifica che spetta ad un partito politico, ma chiediamo al suo datore di lavoro, il commissario Cattrini di esprimersi pubblicamente.
Sono mesi che veniamo bombardati da dichiarazioni contrastanti, da atteggiamenti deboli dei rappresentanti di Lega Nord e Pdl in regione su questo argomento.
Sul territorio difendono la sanità e dichiarano di portare strumenti e servizi ma di fatto a Torino prendono altre decisioni, con il loro sostegno!
Ad oggi nessuna delle preoccupazioni, smantellamento del DEA, riduzione dei reparti e delle attrezzature, riduzione posti letto per la degenza, ecc…sono state smentite nei fatti!
Non vogliamo più garanzie solo a parole ma nei fatti.
La Lega Nord, con i consiglieri Marinello e De Magistris, e il Pdl con il presidente del consiglio regionale Cattaneo devono con atti deliberativi del Consiglio Regionale garantire i servizi sul territorio del VCO. Non privatizzare!
Non lo chiediamo per rivendicazione politica ma per i cittadini della provincia che progressivamente hanno assistito, ed assistono ancora, allo svuotamento dei servizi alla persona.

Vogliamo fatti, non manifesti ed anunci!

Antonella Trapani
segretario provinciale pD VCO

Federalismo: le conseguenze nel VCO. Seminario a Domodossola sabato 2 aprile.

Si svolgerà sabato 2 aprile 2011 alle ore 9.00 presso l’Hotel Corona a Domodossola un Seminario del PD sul tema: “il VCO verso il federalismo fiscale. Le conseguenze socioeconomiche“. Cliccare qui per scaricare l’invito.
Un seminario per capire davvero, numeri alla mano, le ricadute che il Federalismo avrà nel nostro territorio a partire dalle conseguenze sui Comuni e sui loro bilanci. Diversi e di qualità i relatori e i contributi.
Modera Moreno Minacci Resp. enti locali PD VCO, introduce Enrico Borghi Presidente nazionale.
Il federalismo regionale, ne parla Aldo Reschigna Capogruppo PD Regione Piemonte.
Il federalismo provinciale, ne parla Giuseppe Grieco, capogruppo PD Provincia VCO.
I costi standard, ne parla Dott. Salvatore Parlato Responsabile Ufficio Studi IFEL Istituto per la Finanza e l’Economia Locale.
Conclude Marco Stradiotto Senatore della commissione Finanza, ex sindaco ed esperto di federalismo
Partecipano Michele Paolino Dipartimento nazionale Enti Locali PD, Antonella Trapani Segretario provinciale, Mariano Cattrini Candidato sindaco a Domodossola.
Sono invitati cittadini, amministratori, associazioni, categorie economiche e sindacali. Iniziativa a cura del Coordinamento regionale, del Coordinamento provinciale VCO e del Circolo di Domodossola del Partito Democratico.

Forno inceneritore e rifiuti: se ne discute in un incontro pubblico.

Giovedì 31 marzo presso l’ex chiesetta parco CRI a Mergozzo, dalle ore 21 assemblea pubblica sul tema del futuro del forno inceneritore di Prato Michelaccio e delle proposte del PD in materia di politiche per i rifiuti nel VCO.
Parteciperanno all’incontro il responsabile ambiente del PD Giovanni Desanti, del capogruppo in regione Aldo Reschigna, del segretario provinciale Antonella Trapani e del capogruppo in provincia Giuseppe Grieco.
Modera la serata Lorenzo Maffioli coordinatore circolo PD Mergozzo
L’invito è esteso a tutti i cittadini, amministratori, associazioni, categorie economiche e sindacali.

Rifiuti. Le proposte del PD del VCO

È stato presentato  in conferenza stampa lunedì 21 febbraio il documento provinciale del Partito Democratico del VCo sul tema dei Rfiuti. A presentarlo il segretario provinciale Antonella Trapani, il responsabile ambinete provinciale Gianni Desanti, il capogruppo in provincia Giuseppe Grieco.
A slogan la sintesi del documento è:
– produrre meno rifiuti,
– più raccolta differenziata,
– impianto biogas per l’umido,
– ulteriore lavorazione a “secco” della parte non riciclata.
Di seguito pubblichiamo integralmente il sintetico documento con le sei proposte del PD in materia.
Scaricabile cliccando qui [download id=”43″]

GESTIRE IL CICLO DEI RIFIUTI NELLA NOSTRA PROVINCIA
Bisogna andare oltre i positivi risultati conseguiti in passato  Sono necessarie scelte ed investimenti che fino ad ora mancano
Se non ci saranno elezioni anticipate, nei prossimi mesi saremo chiamati a esprimere la nostra opinione su due referendum proposti dal Forum per l’Acqua Pubblica che hanno come obiettivo la cancellazione della normativa che “impone” la privatizzazione della gestione del ciclo idrico integrato. La Direzione Provinciale del PD si è espressa all’unanimità per un sostegno ai “SI”.

Per i rifiuti, la situazione è in parte diversa: pur essendo un servizio pubblico importante, non necessita di una tutela così stringente come quello dell’ “acqua” e si ritiene che debba essere gestito privilegiando efficacia ed efficienza senza temere la presenza dei “privati”. Già da tempo, inoltre, le infrastrutture e i mezzi tecnici sono, in diverse situazioni, di proprietà privata.
A livello locale, si è però avuta e consolidata – negli anni – una gestione quasi totalmente pubblica (per i rifiuti urbani o assimilabili agli urbani). I risultati sono stati generalmente positivi e si ritiene che questa esperienza non vada semplicemente “chiusa” con implicazioni gravi anche dal punto di vista occupazionale ed economico, ma razionalizzata. Lo impone anche la normativa di legge che sottopone a complesse procedure la possibilità di conferire oltre il 2011 servizi “in house”, cioè direttamente alla società di proprietà dei Comuni senza passare attraverso una “gara”.
Bisogna allora fare “massa critica”, unificare quanto meno le due società esistenti (ConserVCO e Ossola Spa) e – se non fosse possibile il conferimento “in house”, che rimane la scelta principale da verificare – individuare, con gara ad evidenza pubblica, un patner privato. Questa ci pare essere la proposta più interessante in merito alla società di gestione in modo che possa, anche giuridicamente, essere nelle condizioni previste dalla normativa per eventualmente assumere gestioni dirette o quantomeno partecipare con garanzie (solidità economica e gestionale) a gare che prevedano non solo competenza e buona organizzazione, ma anche capacità di investimento.
In questa cornice societaria e giuridica (su cui sappiano che il COUB sta tecnicamente lavorando) va però inserito un progetto politico e di merito rispetto alla gestione dei rifiuti che non vediamo praticato da chi ha oggi la responsabilità amministrativa prevalente a livello locale. Il centro destra oscilla tra la demagogica riduzione delle tariffe (forse un euro all’anno per utente, un’inezia, ma efficacemente pubblicizzata come se fosse uno sgravio consistente) e il nulla dal punto di vista progettuale e di prospettiva:
–    nessuna ipotesi pianificatoria o quantomeno gravi ritardi a livello regionale (quali ambiti? Quali politiche di smaltimento?)
–    nessun progetto a livello locale (che fine ha fatto la norma che il centro sinistra ha inserito nel Piano Territoriale Provinciale per garantire l’utilizzo del sito di Mergozzo? Quali incentivi e risorse la Provincia sta mettendo in campo per mantenere e incrementare la raccolta differenziata? Che fine ha fatto l’ipotesi di un impianto per produrre biogas con la raccolta differenziata dell’umido? Cosa si intende fare del forno inceneritore, visto che in campagna elettorale si giurava sulla sua chiusura entro (sic) il 31 dicembre del 2009 ? Quali investimenti si prospettano ?

Per quanto ci riguarda queste sono le nostre proposte:

  1. proseguire nella politica della raccolta differenziata “porta a porta” che ha portato la nostra Provincia ai primi posti a livello nazionale con percentuali medie intorno al 60%. Dal 2004 al 2009 la Provincia ha cofinanziato – assieme ai Comuni – investimenti per milioni di Euro (esempi hanno riguardato le ottime sperimentazioni di Gravellona e Pieve Vergonte, il compattatore di Domodossola, l’avvio della raccolta nella media Ossola, in val Vigezzo, a Baveno e a Stresa) mentre nei primi due anni dell’Amministrazione Nobili non sono stati stanziati fondi significativi al riguardo;
  2. dismissione programmata del forno nel 2011/2012 al termine dell’attuale Autorizzazione Ambientale Integrata; è una scelta doverosa poiché l’impianto di Mergozzo, che pure ha svolto fino ad ora un servizio importante e in condizioni accettabili da un punto di vista ambientale, è tecnologicamente vecchio e di dimensioni “troppo piccole” per essere opportunamente rigenerato con un rapporto costi benefici accettabile;
  3. trasformazione dell’impianto di incenerimento di Mergozzo in impianto a biogas per la produzione di energia; al proposito era stato fatto uno studio preliminare negli anni scorso inserendo addirittura il progetto all’interno del Piano Integrato Territoriale (con capofila il Comune di Verbania). In questo modo, non si tratterrebbe di “bruciare” i rifiuti, ma di recuperare dalla frazione umida (della nostra Provincia, ma anche di una parte di quella di Novara) il biogas che si sviluppa in un digestore e di sfruttare in parte l’impiantistica esistente a Mergozzo. Oltre al risparmio (abbattimento dei costi di smaltimento dell’umido) si avrebbero entrate legate  alla produzione di energia elettrica e di calore (teleriscaldamento);
  4. sinergia con aziende private per la realizzazione di  impianto/i di trattamento a freddo del residuo indifferenziato; politiche e pratiche di valorizzazione delle varie frazioni differenziate raccolte sono il corollario indispensabile per fare in modo che la raccolta differenziata dei materiali (che ha costi evidenti) possa diventare fruttuosa non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico. Esempi sono l’ulteriore separazione di materiali dalla frazione indifferenziata e la suddivisione della plastica nelle varie “plastiche”. Esistono positive e sperimentate tecnologie al proposito;
  5. garanzie di mantenimento degli attuali livelli occupazionali attraverso ricollocazioni del personale nelle attività sopra indicate; è una questione non secondaria ed è risolvibile anche e soprattutto prevedendo e realizzando da subito almeno alcune delle soluzioni che abbiamo prospettato;
  6. riduzione dello smaltimento delle frazioni residue a quantità assolutamente marginali da collocare possibilmente  in modo coerente con le scelte di programmazione regionale e sovra provinciali, quando venissero assunte.

Tutto ciò, nel medio termine, potrà garantire il mantenimento e il miglioramento di un servizio già positivo ed anche il contenimento delle tariffe attuali. Ogni altra scelta (esportazione dell’indifferenziato) o “non scelta” porta diritto alla dismissione di un grande patrimonio gestionale pubblico, ad un ulteriore impoverimento dell’offerta di lavoro sul territorio provinciale, alla privatizzazione del settore e ad una tariffazione sicuramente fuori controllo.
L’insieme di queste proposte costituisce non solo un programma di lavoro operativo, ma anche una evoluzione positiva dell’approccio culturale in tema di rifiuti; consapevolezza che, fin dalla produzione dei materiali e dal loro utilizzo, è possibile e necessario impegnarsi ad una riduzione significativa degli imballaggi e dei materiali non strettamente necessari per la loro funzione; determinazione nel considerare comunque i materiali utilizzati non un rifiuto da distruggere, ma materie prime secondarie sicuramente da valorizzare e da riutilizzare. Per fare questo è determinante l’impegno di tutti i soggetti coinvolti (produttori, distributori e utilizzatori) attraverso un processo di coinvolgimento e di educazione  ambientale che la Provincia e gli Enti Locali hanno il compito di coordinare e finanziare. L’obiettivo che tutti insieme potremmo porci è quello di ottenere una certificazione ambientale di piena sostenibilità del territorio provinciale in materia, spendibile anche in termini di attrazione turistica e di qualità della vita per i cittadini residenti.

documento  Commissione Provinciale Ambiente del PD VCO
febbraio 2011