“Nuova Provincia: la sfida della specificità montana e le proposte del Partito Democratico per il VCO“.
E’ questo il titolo dell’incontro pubblico che si svolgerà sabato 27 settembre dalle ore 09.15 alle 13.00 presso il Centro culturale Il Cerro, fr. Ramate, a Casale Corte Cerro.
Intervengono il sottosegretario agli affari regionali on. Gianluca Bressa e l’assessore regionale del Piemonte alla montagna Alberto Valmaggia.
Conclude Stefano Costa, sindaco di Baceno, candidato a presidente della provincia del VCO.
Saluti del sindaco di Casale Corte Cerro Grazia Richetti, modera Antonella Trapani segretario provinciale PD, partecipano Aldo Reschigna vicepresidente regionale del Piemonte e l’on. Enrico Borghi.
Appuntamento pubblico organizzato dal Partito Democratico del VCO in vista della giornata del 12 ottobre 2014 in cui gli amministratori comunali del nostro territorio saranno chiamati a votare per il nuovo ente di area vasta.
Occasione per presentare il programma e gli impegni del candidato Stefano Costa e della lista Progetto VCO, in rapporto con le politiche del governo nazionale e regionale.
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Annullata iniziativa con Davide Gariglio. Confermato Sergio Chiamparino alla Festa PD de l’Unità di Villadossola
Nell’ambito delle iniziative alla festa de l’Unità La Lucciola a Villadossola segnaliamo che l’iniziativa di oggi alle 18, in occasione dell’apertura della Festa, è annullata causa impegni che impediscono al segretario regionale del partito democratico Davide GARIGLIO di essere presente.
Confermata Giovedì 7 agosto, sempre alle 18, sul tema “Come cambia il Piemonte“ la presenza di Sergio CHIAMPARINO, presidente della giunta regionale del Piemonte.
Cliccando qui può visionare il programma completo della festa; di seguito le altre iniziative pubbliche della festa.
-Venerdì 8 agosto ore 21 proiezione del film “Quando c’era Berlinguer“.
-Venerdì 8 agosto ore 10, dibattito sul tema: crisi, pensionati, giovani: la piattaforma unitaria; introduce Mario NOVAZIO Segr. Gen. Piemonte Orientale FNP CISL, intervento di Marisa SACCO Segr. SPI CGIL di Novara e VCO. Organizzano Cgil, Cisl e UIL.
-Sabato 9 agosto ore 18: Presentazione del nuovo libro di Marco Travaglini “Voi personaggi austeri, militanti severi…”.
-Domenica 10 agosto ore 18: Michele Anelli – performance con musica / presentazione del suo ultimo libro “Radio Libertà”.
-Lunedì 11 agosto alle 18.00, nell’ambito della Giornata dedicata alle persone diversamente abili, convegno con dibattito sulla fornitura di “ Ausili e Protesi per Disabili ”, con la partecipazione della Dottoressa Valentina Barberi e di Corrado Albertinazzi.
-Martedì 12 agosto ore 18, “dal compromesso storico alle nuove sfide del PD”, incontro con Lorenzo GUERINI vice segretario nazionale PD e la partecipazione dell’istituto Gramsci di Torino.
– Lunedì 18 agosto ore 18, “nuova provincia e unione dei comuni: la riforma degli enti locali tra problemi e opportunità”. Enrico BORGHI deputato PD e Aldo RESCHIGNA vicepresidente della giunta regionale, incontrano i sindaci del VCO e gli amministratori del VCO.
Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO
Provincia: abbiamo una calcolatrice e priorità diverse dal centro destra
Oggi sul giornale “La Stampa” in un articolo dal titolo “Provincia, avance al PD -Facciamo una lista sola – Proposta del centrodestra: sette posti su dieci al centrosinistra” viene riportato l’esito di una discussione, da parte delle forze politiche del centro destra locale, che ci consegna una proposta priva di contenuti e piena solo di numeri.
Più volte – l’ultima alcuni giorni fa in un’altro comunicato clicca qui – ho espresso l’importanza che riveste questo momento politico per il Partito Democratico, la nostra volontà di cogliere una grande occasione in cui si dà corpo alla riorganizzazione degli enti locali per chiarire competenze, funzioni e strutture delle stesse.
Ma non solo: siamo anche impegnati a definire le priorità di un piano che dia nuova linfa vitale a questo territorio basandoci sui temi che mette in campo l’Europa per le Alpi.
Un piano di sviluppo e rilancio coordinato che sia portatore di sviluppo diffuso, che metta a valore il nostro esser territorio alpino che per me non è sinonimo di marginalità e/o debolezza, ma di storia, sviluppo, ambiente e opportunità. Su questo è impegnato il partito che rappresento nel Vco.
Non più tardi di una settimana fa la Commissione europea ha lanciato la consultazione generale di coloro che sono portatori di interesse sulla regione alpina, e il Vco deve considerarsi tale, finalizzata alla formazione di una strategia di interventi che resterà aperta fino al 15 ottobre, e i cui risultati saranno presentati nel corso di una conferenza che si terrà a Milano nel dicembre 2014, durante il semestre di Presidenza italiana.
La Commissione europea presenterà quindi un piano d’azione che sarà approvato dal Consiglio europeo nell’autunno 2015, quando avrà luogo anche l’evento di lancio di EUSALP la Strategia macroregionale per le Alpi.
Non siamo impegnati in spartizioni, in costruzioni di liste uniche, in atti di forza tra nord e sud provincia o altro che guarda al nostro ombelico.
Vogliamo proporre, e speriamo di ricevere in questo senso sollecitazioni e confronti con le forze politiche, economiche e sociali della nostra provincia, una strategia per il Vco che è un territorio alpino di grande potenziale. Tre i principali filoni su cui concentrarsi:
• garantire una crescita sostenibile e promuovere la piena occupazione, la competitività e l’innovazione mediante il consolidamento e la diversificazione delle attività economiche specifiche, con l’obiettivo di rafforzare la solidarietà tra zone di montagna ed aree urbane;
• promuovere uno sviluppo territoriale basato su una politica di mobilità, che rispetti l’ambiente, attraverso il rafforzamento della cooperazione universitaria e lo sviluppo di servizi ed infrastrutture di trasporto e di comunicazione;
• valorizzare una gestione sostenibile delle risorse energetiche, naturali e culturali e tutelare l’ambiente mediante la conservazione della biodiversità e delle aree naturali.
Per fare questo abbiamo bisogno di Unioni dei Comuni efficienti e di dimensioni omogenee, all’inizio di questa riforma avevamo proposto la formazione di sole tre grosse unioni oggi ne auspicherei non più di cinque, è necessario chiudere al più presto le Comunità Montane per liberare risorse umane ed economiche oggi bloccate, dobbiamo ridurre gli enti che dividono le stesse funzioni in più pezzi perchè la velocità di programmazione sta anche nella riduzione dei passaggi intermedi e nella chiarezza sulle competenze (avrà ancora senso un Coub? O un Ato? Non credo).
L’ente di area vasta, la provincia, che prenderà avvio alla fine di settembre sarà subito impegnato nella gestione delle funzioni che lo stato gli ha assegnato, ad affrontare un quadro economico preoccupante senza penalizzare i servizi essenziali ma non dovrà rinunciare al coordinamento di una proposta di rilancio che trova radici nella nuova strategia per le Alpi, nell’azione di programmazione territoriale.
Anche di questo dovremmo parlare domani con l’Assessore alla montagna Valmaggia e con il vice presidente Reschigna, perché il Piemonte è una delle 48 regioni coinvolte da UESALP e perché il Vco deve far valere il esser territorio alpino!
Oggi la nostra specificità è un grande valore aggiunto!
Quanto vale tutto questo? Sette consiglieri su dieci? … ad oggi la discussione per noi è su piani diversi.
Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO
“Con la Cultura si mangia! Incontro con il relatore del decreto cultura alla Camera, l’on. Arlotti
“Con la Cultura si mangia! Il patrimonio culturale come fonte primaria per lo sviluppo del territorio.”
E’ questo il titolo dell’incontro pubblico che si svolgerà venerdì 18 luglio alle ore 20.45 presso il Teatro Galletti a Domodossola.
Incontro con il relatore del decreto cultura alla Camera dei Deputati, l’on. Tiziano Arlotti.
Dossier di approfondimento sul decreto cultura – clicca qui –
Introduce Alessandro Chiello segretario Circolo PD Domodossola.
Partecipano l’on Enrico Borghi, il sindaco di Domodossola Mariano Cattrini, il vice presidente della regione Aldo Reschigna, il segretario provinciale del PD Antonella Trapani.
Modera Gabriele Ricci, vicesegretario Circolo PD Domodossola.
Tutti i cittadini, le forze economiche e sociali, le associazioni, gli amministratori sono invitati a partecipare.
Dossier di approfondimento sul decreto cultura – http://www.deputatipd.it/files/documenti/47_DECRETO%20CULTURA%20_ART%20BONUS_%20E%20TURISMO%20.pdf
Organizza
Circolo PD Domodossola
GRAVE ATTO DI VIOLAZIONE DEI TRATTATI
Non c’è pace in Medio Oriente. Mentre l’Iraq è in fiamme, torna a farsi tesa la situazione al confine tra Israele e Siria. Di questi avvenimenti, come di altre tragedie umane, ne parliamo con più frequenza solo al verificarsi di un evento che in qualche modo coinvolge la nostra piccola comunità. Le guerre che spingono migliaia di persone alla fuga diventano ogni giorno più reali anche per noi, la nostra marginale realtà non po’ più esimersi dall’accogliere, aiutare e cercare di attuare i trattati e i programmi che mirano a salvaguardare i diritti di coloro che hanno perso la propria libertà. Già la libertà di vivere in pace nel proprio paese, di farvi crescere i figli e non di metterli ogni giorno a rischio di morte. Ma quando un paese non rispetta un trattato e la tragedia avviene ci rendiamo conto che la situazione sfugge al controllo e che i singoli non si sento umanamente responsabili di chi si trova in difficoltà e non vivono l’obbligo di rispettare un accordo internazionale. La nazione prende il sopravvento, prima mi salvo io poi penso al resto. Questo è quanto accaduto ad un giovane donna, siriana, in cinta e che durante la fuga è stata respinta dalla Francia, e dalla svizzera e portata in Italia. Qui ha trovato umanità. Purtroppo la sua bimba di sette mesi non ce l’ha fatta. Il PD si sente partecipe del suo dolore. Non spetta a noi agire su coloro che non hanno rispettato nessun trattato, in modo particolare il trattato di Dublino il quale prevede che le donne incinte hanno diritto a richiedere asilo, altri sono deputati a questo e siamo certi che agiranno. E pensare che si scrivono e si sottoscrivono accordi che mirano proprio ad evitare tragedie come queste.La verità è che la tragedia si può evitare se tutti ci interroghiamo sul processo complessivo, quello che dal paese di origine porta le persone a fughe disperate. Quello che spinge famiglie a ritenere che la situazione a casa loro sia più pericolosa di una viaggio sulle carrette del mare, o attraversare l’Europa con mezzi di fortuna e in attesa di partorire. I paesi confinanti con queste nazioni in guerra erigono muri di contenimento perché non ritengono di poter gestire in altro modo la situazione, perché le tensioni sociali interne rischiano di aggravarsi, perché, come la Turchia si è agito da soli per troppo tempo per esser oggi in grado di reggere e contribuire al miglioramento del sistema di accoglienza e sostegno sottoposto a grande tensione. Un sostegno che non sia assistenza indiscriminata, come una parte della politica vuole insinuare e che dipinge come assistenzialismo che grava sulle sole casse dello stato e sulle tasche dei contribuenti.
Nei giorni delle commemorazioni ai caduti delle nostre montagne ripetiamo che il loro fu un gesto di grande coraggio e che dobbiamo ricordare ed onorare il loro sacrificio. Per il Pd il miglior modo per dare forza alle parole sono le azioni: il governo nel semestre europeo ha l’obbligo di dare ancora più concretezza alle poltiche di integrazione, di pace ed estere sui confini di un Europa che rinnega la guerra e che ha trovato la pace. L’on. Enrico Borghi ha già promosso un’interrogazione urgente al ministro Alfano per fare luce su responsabilità e attuazione delle norme intrenazioanali. In altro modo non potremmo impedire il verificarsi di tragedie umane che straziano i cuori di alcuni, ma purtroppo non di tutti.
Antonella Trapani
Riforma enti locali: avanti con decisione
La riforma che riguarda città metropolitane, province e unioni e fusioni dei comuni è una riforma semplice, ma soprattutto è reale. Nasce su alcuni principi base: condurre a due pilastri, regioni e comuni, le istituzioni locali a elezione diretta, dare il via alle città metropolitane attese da trent’anni, chiedere ai sindaci responsabilità che superino i campanili riorganizzandosi su aree vaste. Nello spirito della legge c’è, infatti, una profonda fiducia nella capacità delle comunità locali di pensarsi in un Paese unito, che sappia superare le difficoltà con coesione tra le comunità, che sappia vedere al di là di interessi specifici per abbracciare interessi collettivi: i comuni che si troveranno a lavorare insieme nelle province riformate o nelle unioni di comuni dovranno avere la capacità di pensarsi come attori dell’area vasta a cui appartengono. E’ un salto culturale al quale ci si prepara da decenni, di cui si sono scritte migliaia di parole. Adesso la legge c’è e continuare a discutere di come ognuno di noi la immaginasse più snella o migliore non ha molto senso. Adesso si deve passare ai fatti. Bisogna cogliere l’occasione che la riorganizzazione degli enti locali offre al territorio per mettere ordine fra le competenze e mostrare ai cittadini che la politica e gli amministratori si rimboccano le maniche per creare istituzioni efficienti ed efficaci. Altro punto stimolante è che per veder nascer tutto questo non bisognerà attendere anni ma prepararsi entro il 30 settembre: tre mesi d’intenso lavoro. L’obiettivo primario del riordino delle autonomie locali è dunque renderne trasparente l’assetto e più efficiente il loro funzionamento, in modo che siano chiare e riconoscibili ai cittadini le responsabilità delle singole amministrazioni e che queste possano svolgere al meglio i compiti loro affidati dalla Costituzione e dalla legge. Nel valutare la dimensione ottimale di associazione dei servizi, i sindaci dovrebbero porsi questa domanda: “Stiamo generando un sistema efficace per dare servizi pubblici? Stiamo attuando ogni iniziativa per semplificare la vita per imprese, famiglie e cittadini?”. Le istituzioni e la politica potranno riacquistare la fiducia del popolo italiano solo se contribuiranno a risolvere i problemi della vita quotidiana e non credo che questo si possa realizzare se si sfugge all’intento primario della riforma, se si dà origine a una frammentazione del territorio con unioni di comuni la cui dimensione si misura in appartenenza politica o salvaguardia di presunte “autonomie”. Invitiamo i sindaci a ridiscutere anche questo aspetto, per arrivare alla semplificazione del sistema non alla sua frammentazione. E’ il momento del coraggio, d’informare e sentire i propri cittadini anche su questioni che sembrano mettere in discussione le origini e le identità dei campanili, è il momento di verificare attraverso consultazioni popolari se le comunità locali sono disposte a modificare la dimensione del comune; il che non vuol dire perdere la propria storia, vuol dire iniziarne una nuova! Altro aspetto importante di discussione e caratterizzante la riforma è il superamento sostanziale delle province, e nella loro trasformazione in organi di secondo grado specificamente dedicati al coordinamento e supporto all’attività dei comuni. Le funzioni delle vecchie province sono attribuite in parte ai nuovi enti di area vasta, in parte alle regioni, con la relativa dotazione di risorse e personale. In attesa che il Parlamento affronti la modifica del Titolo V e la cancellazione delle provincie, la conseguenza più immediata è l’eliminazione di un livello politico e d’intermediazione amministrativa: i consigli provinciali e le nuove assemblee vengono, infatti, composti direttamente dai sindaci e dei consiglieri comunali dei comuni rappresentati. Sindaci e consiglieri per questo incarico non percepiscono compensi aggiuntivi. È il primo risparmio sensibile in un percorso che è anche orientato, come sta avvenendo in tutta la macchina pubblica, al recupero di risorse e al miglior utilizzo della spesa, ma che soprattutto vuole produrre semplificazione negli atti e nelle scelte, permettendo di dare risposte certe in tempi brevi riorganizzando i servizi. A questo proposito, di fondamentale importanza è la riorganizzazione territoriale degli enti periferici che deve avvenire come detto entro il 30 settembre. Si tratta di tracciare un percorso che garantisca la rappresentanza al territorio su due livelli. Un primo livello prettamente geografico: il nostro territorio tripolare portato avanti anche nell’esperienza della provincia del VCO deve trovare reale rappresentanza. Un secondo livello riguarda la dimensione demografica dei comuni: non si può pensare di rendere efficiente un sistema di coordinamento se non s’interpretano le diverse problematiche legate anche alle piccole realtà comunali. Bisogna garantire i piccoli e i grandi, dalla loro collaborazione effettiva si realizzerà lo spirito della riforma. Un ruolo fondamentale sarà quindi rivestito dai comuni, le cui funzioni amministrative, vecchie e nuove, rappresentano un elemento di forza e di coerenza con lo spirito costituzionale. Valorizzare le identità locali, attraverso la partecipazione in prima persona dei sindaci eletti, nelle scelte di programmazione dei territori, significa portare direttamente al cuore delle decisioni le istanze più concrete e reali delle comunità. Il processo di trasformazione a cui il Governo ha dato il via crea quindi le condizioni perché si possano ripensare i processi reali di funzionamento dei territori. Per questo, alle regioni sono stati volutamente lasciati ampi spazi per guidare i processi di riordino dell’assetto istituzionale o di ripensamento degli ambiti ottimali di gestione dei servizi, e per lo stesso motivo non si prevede più la coincidenza dell’organizzazione periferica dello Stato con il tessuto provinciale e si è data agli enti locali la possibilità di riconsiderare i distretti sociosanitari, le forme consortili tra comuni e tutti i livelli intermedi tra regioni e comuni. Dare vita concreta alla riforma, attuarne fino in fondo lo spirito potrà consentirci di rivendicare una specificità che la legge ci riconosce, la “montanità”, che rappresenta la nostra ostinazione a vivere in un territorio che richiede grandi costi di manutenzione e quindi una maggior efficienza a parità di risorse, dobbiamo dimostrare che abbiamo amministratori all’altezza di cogliere questa sfida. Antonella Trapani Segretario provinciale PD VCO