Archivi tag: Verbania

Per non dimenticare: fiaccolata a Verbania per le vittime delle mafie

Segnaliamo la Fiaccolata per le vie di Verbania di mercoledì 21 marzo 2012 in occasione della XVII giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Ore 20:30 ritrovo presso Palazzo Flaim;
ore 21:00 partenza fiaccolata;
ore 22:00 arrivo in piazza Ranzoni, lettura dei nomi delle vittime.
Le forze politiche, associazioni e movimenti sono invitate a partecipare senza esporre simboli o bandiere di appartenenza.
La serata è organizzata dal coordinamento di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” della provincia del Verbano Cusio Ossola che comprende alcune realtà associazionistiche del territorio: le sezioni verbanese dell’Anpi e del Gruppo Abele, Sottosopra, la sezione di Stresa di Legambiente, associazione 21Marzo, Contorno Viola, Spi-Cgil, Arci Vco, Associazioni a Distinguere e Presidio Giorgio Ambrosoli.

Evento facebook cliccando qui

Incredibile. Annullato il bando e cancellati i fondi per l’affidamento dell’Informagiovani a Verbania

A pochi giorni dalle polemiche in merito al bando sullo spazio giovanile il Kantiere, apprendiamo che l’amministrazione comunale di Verbania ha deciso di dare un nuovo “segnale” di attenzione ai giovani della città, annullando il bando di gara per il servizio Informagiovani a Verbania.
Ricordiamo che già in estate il servizio Informagiovani presso la biblioteca civica era stato chiuso, e l’assessore competente aveva promesso a metà settembre la ripresa del servizio e lo svolgimento della gara per l’affidamento del servizio.
Il servizio è in effetti ripreso, anche se solo da metà ottobre, e la gara per il rinnovo del bando è stata fatta con la partecipazione di soggetti interessati alla gestione del servizio.
Fatto clamoroso è invece la decisione dell’amministrazione comunale a metà gennaio, dopo mesi di ritardo, di annullare il bando di fatto già svolto e con le buste dei partecipanti già arrivate in Comune.
Il motivo di questa scelta? I fondi destinati allo sportello Informagiovani non ci sono più perchè dirottati da un’altra parte.
Una scelta incredibile per una cosa “mai vista”, ovvero un bando fatto e poi cancellato su un capitolo di bilancio in cui soldi erano presenti.
Sorvoliamo sull’assurdità di svolgere un bando senza poi assegnarlo ma quello che conta, purtroppo, è che di fatto non esiste più in bilancio la somma di 32 mila euro per l’Informagiovani e che, se ci aggiungiamo il taglio degli 8 mila euro per il bando del Kantiere, fanno 40 mila euro in meno per il bilancio delle politiche giovanili nel 2012.
Insomma la percentuale che Verbania dedica ai giovani è oggi lo 0,05% delle uscite correnti!
E se le risorse sono poche ci chiediamo se l’assessorato alle politiche giovanili, con i suoi assessori (ben 4 diversi in questo ciclo amministrativo), abbia mai messo in campo progetti per avere ed ottenere risorse dalla Regione Piemonte, dai bandi delle varie Fondazioni, dai progetti Inter. Reg ecc.
Per “fortuna” che a livello nazionale il governo Monti afferma che l’attenzione alle giovani generazioni è una priorità nazionale.
A Verbania un servizio che funzionava ed utile alle nuove generazioni, creato dalle giunte di centro sinistra, viene con un colpo di spugna di fatto cancellato.
Lo sportello, da quello che sappiamo, va avanti con del personale interno dell’amministrazione che però, ognuno può facilmente intuire, non avrà quelle caratteristiche e competenze che uno sportello Informagiovani deve avere.
Ovviamente la richiesta che facciamo è quella di riattivare subito il capitolo di bilancio perché questi fondi siano usati ed investiti in politiche per i giovani della città.

articolo di Alberto Nobili

PD Ufficio Stampa

La “bomba” dell’assessore Mantovani contro Zacchera: dimissioni e critiche. La posizione del PD!

Marco Zacchera

Il comunicato del PD: La durissima nota con la quale l’assessore Mantovani ha rassegnato le dimissioni esplicita in maniera addirittura imbarazzante le stesse ragioni di critica che la minoranza da due anni e mezzo solleva all’ Amministrazione Zacchera: la scelta -totalizzante e completamente sbagliata – del Centro Eventi, trascurando ogni altro aspetto della vita cittadina; l’incapacità di costruire rapporti positivi con le realtà associative cittadine, resa evidente dalla fallimentare gestione della “partita” del Museo del Paesaggio; la tracotanza di un sindaco che neppure di fronte al pronunciamento della Corte Costituzionale sull’illegittimità del “doppio incarico” rinuncia a mantenere la carica di sindaco e quella di parlamentare.
Zacchera perde un assessore al mese: ora staremo a vedere se anche Mantovani, come ha fatto a ottobre Parachini, azionerà il meccanismo della “porta girevole” in uso negli alberghi. E che dire del graduale sfaldamento del Gruppo consiliare del Pdl, che ha appena perso un altro componente a beneficio del Gruppo “Popolari Italia Domani”, peraltro fortemente critico verso la gestione Zacchera, come abbiamo avuto modo di sentire nell’ultima seduta di Consiglio Comunale?
Davvero il “cambiaverbania” di Zacchera non sta facendo mancare nulla alla città!
Claudio Zanotti, Angelo Rolla, Corrado De Ambrogi

Le dimissioni dell’assessore
L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Verbania, Roberta Mantovani Didero, ha rassegnato oggi le proprie dimissioni irrevocabili dall’incarico nelle mani del sindaco on. Marco Zacchera. Per spiegare la sua scelta l’assessore ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“Giunti alla metà del mandato amministrativo – dice Roberta Mantovani – ho sentito la necessità di fare il punto sul mio impegno da assessore. La mia decisione di impegnarmi nell’amministrazione comunale, infatti, non dipende da nessuna esigenza personale ma dal desiderio di operare concretamente per il bene della città, contribuendo al cambiamento, dopo 64 anni di un’altra amministrazione. Mi pare, invece, che l’amministrazione Zacchera abbia voluto concentrare la propria attenzione su un solo progetto, quello del Centro Eventi, che è certamente importante ma non può esaurire tutto l’arco dell’impegno amministrativo. La prima motivazione che mi aveva spinto a candidarmi era la volontà di migliorare la gestione del verde pubblico, dell’arredo urbano, insomma delle cose che più stanno a cuore ai comuni cittadini, in una città molto trascurata sotto questo aspetto. Pur riconoscendo le gravi difficoltà finanziarie che colpiscono tutti gli enti pubblici, debbo ammettere con rammarico che questa volontà di cambiamento non è ancora diventata una priorità del governo cittadino”.
“Nella mia valutazione c’è anche un giudizio negativo, più generale, sulle difficoltà della politica – prosegue Mantovani – a prescindere dal colore delle coalizioni che governano, ad attuare degli interventi concreti per venire incontro alle reali esigenze dei cittadini. Spesso ci si lancia in progetti avveniristici, senza riuscire a superare i problemi quotidiani, la cui soluzione consentirebbe ai cittadini di “riconciliarsi” con la città, di migliorare la vita sociale e di avere un ben diverso apprezzamento per i loro amministratori”.
“Un altro aspetto che mi ha indotto perplessità – continua Mantovani – è la gestione che è stata fatta della questione Museo del Paesaggio, un patrimonio culturale e artistico di grandissimo livello che la città dovrebbe tutelare e difendere con maggiore passione. Dopo l’abbandono dell’incarico da parte di Philippe Daverio, purtroppo non ho visto un forte impegno dell’amministrazione nel voler superare quelle resistenze al cambiamento che resistono all’interno dell’ente Museo. Sono profondamente delusa dal fatto che non si sia voluto prendere ancora una decisione risolutiva per il futuro del Museo, che è oggi completamente nel limbo, senza alcuna certezza e prospettiva”.
Infine, Roberta Mantovani sottolinea la sua perplessità per il fatto che “il sindaco Zacchera continui a dilazionare la scelta se occuparsi o meno a tempo pieno della città, lasciando l’incarico da parlamentare. Più volte il sindaco ha dichiarato di preferire il ruolo da sindaco, ma finora non ha dato seguito ai suoi intendimenti, scegliendo con nettezza, come ad esempio ha fatto il suo collega di Catania. Questa situazione di incertezza, contribuisce a una clima difficile nei rapporti di Giunta. Un contesto non piacevole per chi, come me ma non sono la sola, pratica la vita amministrativa senza secondi fini che non siano il bene della città. Meglio dunque lasciare l’incarico, essendo chiaro che mi dimetto perchè ho deciso io di farlo, senza alcuna pressione politica esterna, perché se la politica è un servizio, come l’ho sempre concepita, deve almeno consentire a chi la fa di poter esprimere i propri valori e la propria personalità”.

Amministrazione di Verbania: l’anno zero del giro di boa.

E’ ormai iniziato il ciclo discendente della Giunta PdL/Lega Nord, che ci porterà alle elezioni del 2014. Una città ferma, in blocco, demotivata, paralizzata nella risacca di un immobilismo che – prima ancora d’essere socio-economico – è culturale e civile. Una città all’anno zero, senza progettualità e senza passione, che la classe politica oggi al governo cerca di confondere con il totem del mastodonte cementizio dell’arena.
La Giunta PdL/Lega Nord compie mestamente in queste settimane il giro di boa di metà mandato e si infila nel biennio discendente che ci porterà alle elezioni amministrative del 2014. In quale condizioni giunge la città a questo appuntamento?
L’immagine forse più convincente è quella dell’anno zero.
La crisi del 2008 ha sorpreso Verbania in una fase socio-economica molto delicata: da un lato giungeva ormai a piena maturazione di quell’equilibrato assetto di piccola-media industria, artigianato di servizi, commercio, turismo e terziario pubblico e privato  che aveva favorito la fuoriuscita della città dalla drammatica crisi prima industriale e poi occupazionale degli anni ’80; dall’altro stava prendendo forma un nuovo modello di sviluppo allargato ad una più vasta area territoriale, in grado di integrare e gradualmente sostituire i segmenti più “usurati” del modello socio-economico del ventennio 1990-2010.
La piena consapevolezza della classe politica locale (di Centrosinistra) di questa nuova sfida aveva dato corpo a una serie di importanti iniziative: il Programma Territoriale Integrato, costruito sul trinomio turismo-energie rinnovabili-logistica; la Pianificazione Strategica; la formazione specialistica e universitaria; la valorizzazione culturale del turismo (dalla sede espositiva di Villa Giulia a LetterAltura, dalla Symphonica Toscanini a Editoria & Giardini); la difesa delle attività manifatturiere esistenti; le nuove attività nel campo della sanità (l’ospedale riabilitativo dell’Auxologico a Intra) e della ricettività turistica (ex colonia Motta); la valorizzazione commerciale di Intra con il grande centro commerciale naturale compreso tra il nuovo polo teatrale e socioculturale di piazza F.lli Bandiera e il nuovo ospedale dell’Auxologico; il rafforzamento dei servizi pubblici locali con iniziative inedite e ambiziose (LiberoBus, la gestione integrata del ciclo dei rifiuti)
La Giunta Zacchera nella prima parte del suo mandato è andata in direzione diametralmente opposta: ha buttato a mare il Programma Territoriale (PTI), che aveva il grande pregio di guardare non solo a Verbania ma a tutto il Vco, sostituendo con un Progetto Integrato Sviluppo Urbano (il famoso PISU) chiuso nel perimetro cittadino e costruito su un’opera completamente sbagliata (il centro eventi); ha azzerato la collaborazione sovracomunale avviata con la Pianificazione strategica; ha perso l’occasione irripetibile dell’ex colonia Motta; ha assistito, talvolta con masochistico compiacimento, allo smantellamento del tessuto manifatturiero e industriale cittadino (Acetati, Ondulati del Verbano, termovalorizzatore dei rifiuti, Cover Industrial….); ha distrutto l’idea del centro commerciale naturale di Intra, sfilando il teatro dalla Sassonia; ha sacrificato sull’altare dell’inesistente capitale dei laghi le più significative iniziative di promozione turistico-culturale.
Oggi la nostra città appare ferma, in blocco, demotivata, paralizzata nella risacca di un immobilismo che – prima ancora d’essere socio-economico – è culturale e civile. Una città all’anno zero, senza progettualità e senza passione, che la classe politica oggi al governo cerca di confondere con il totem del mastodonte cementizio dell’arena. Eppure è la stessa città che solo una manciata d’anni fa scalava, conquistava e manteneva la vette delle classifiche nazionali delle buone pratiche nei settori dell’ambiente e dei servizi; che concepiva, gestiva e portava a termine un progetto internazione di progettazione per riqualificare  con il nuovo teatro il suo cuore-cerniera; che finalmente si regalava quattro nuove spiagge; che creava da zero un grande centro storico pedonalizzato e riqualificato a Intra; che mandava in esecuzione il progetto di Verbania connettiva; che finiva sui media nazionali per LiberoBus e l’abbonamento di municipalità; che unificava nel segno dei grandi progetti (il PTI) e dei grandi servizi (i cicli integrati di acqua, trasporti e rifiuti) l’intero territorio provinciale.
Oggi, nulla di tutto questo. E se chiedete in giro come sarà la Verbania del 2020, più d’uno vi risponderà: “una cittadina per anziani pensionati e un po’ di seconde case per il week end di milanesi e varesotti”. Un po’ poco.
Claudio Zanotti, consigliere comunale PD

Da Verbania Settanta

Zacchera: sindaco illegittimo.

«A questo punto pensiamo che le prossime sedute del consiglio comunale non possano considerarsi valide, ma con un sindaco illegittimo». Il Pd di Verbania va all’attacco e chiede al sindaco Marco Zacchera, di fare una scelta «o si dimette da parlamentare o da primo cittadino».
L’affondo è stato portato ieri dal segretario di Verbania del partito, Corrado De Ambrosi, e dall’ex sindaco Claudio Zanotti. «Ora – hanno detto i due – dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha giudicato incompatibile la doppia carica per i sindaci sopra i 20 mila abitanti, c’è pure una circolare del presidente della Giunta delle elezioni della Camera». Nel documento si legge che la mancata incompatibilità può generare «conflitto d’interessi tra l’impegno del deputato e quello del sindaco». Per dichiarare la loro scelta, si legge ancora, «i deputati hanno trenta giorni di tempo».
Pronta la replica di Zacchera: «Le cose non stanno così. La prossima settimana si riunisce un Comitato ristretto per esaminare le diverse situazioni, dopodiché verrà presa una decisione». Zanotti, però, insiste: «Corte costituzionale e Giunta delle elezioni parlano chiaro. Certamente c’è una scappatoia ed è indicata nel passaggio che, in caso di mancata decisione dell’interessato, rimette la scelta all’assemblea. Volete che in un parlamento a maggioranza Pdl e Lega venga imposto a Zacchera di dimettersi? Non resta che accettare la conclusione di una pluriennale illegalità».
«Noi chiediamo alla maggioranza – dice ironicamente Zanotti – di mettersi una mano sulla coscienza: c’è Daniele Galli del Pdl che è stato uno dei primi non eletti del Pdl alle ultime elezioni e ha diritto a entrare perché Zacchera non avrebbe nemmeno dovuto candidarsi».
Da “La Stampa”

Doppio incarico parlamentare sindaco: il primo dei non eletti della lista del Pdl alla Camera nella circoscrizione Piemonte 2 Daniele Galli ha inviato un reclamo al presidente Fini. Se infatti il sindaco di Verbania Marco Zacchera o il presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino si dimettessero in seguito alla sentenza della Corte Costituzione per il caso Stancanelli, a Roma si libererebbe un posto per lui. Protesta ripresa in un documento nel quale il presidente della Camera chiede alla Giunta di accertare “in tempi rapidi” l’incompatibilità per chi ricopre i doppi incarichi.  Documento che il Pd di Verbania ha ripreso in una conferenza stampa. “Chiediamo a Zacchera – dice il segretario cittadino del Pd Corrado De Ambrogi – di chiarire al più presto cosa vuole fare. E se intende lasciare la Camera di presentare le proprie dimissioni e ripristinare una legalità che è stata violata”.
Da Tele VCO

Foto tratta dal sito di TeleVco

La giunta Zacchera perde pezzi: se ne va Paracchini.

La giunta comunale di Verbania perde uno dei suoi pezzi forti: si è dimesso l’assessore Marco Parachini amministratore di lunga esperienza, alla guida dell’urbanistica, quasi ininterrottamente, dall’inizio degli anni ‘90, anche con il centrosinistra. I motivi della sua decisione, in una lettera che è stata protocollata martedì mattina, sarebbero da attribuire ad una presunta mancanza di collegialità nelle decisioni. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso riguarda la scelta del riscaldamento ad aria a Palazzo Flaim, quando, invece, sarebbe stato concordato un impianto con la diffusione del calore sotto il pavimento. Non è stato, però, un fulmine a ciel sereno: Parachini in questi ultimi mesi aveva mostrato qualche insofferenza, votando più di una volta in maniera differente dagli altri componenti dell’esecutivo. E’ stato così sul progetto per le sponde del San Bernardino, è stato così anche sulle zone a traffico limitato a Pallanza. Parachini ieri non ha rilasciato commenti.
Zacchera, primo sindaco di centrodestra del capoluogo, ieri era a Roma alle prese con la sua attività parlamentare. «Non ho ancora capito che cosa voglia fare Parachini – ha risposto a caldo – L’altro giorno ha detto “basta me ne vado”. Non c’è, però, niente di politico. Domani (oggi, ndr) tornerò da Roma e cercherò di parlargli, Marco è un ottimo amministratore».
Chi, invece, pensa che questa amministrazione abbia vita breve è l’opposizione. «Queste dimissioni – sottolineano Angelo Rolla e Claudio Zanotti del Pd dimostrano la debolezza dell’esecutivo, sempre meno coeso. Si perde un amministratore competente ed esperto, difficile da rimpiazzare. Ci pare che a questo punto siano troppi gli episodi di questo lento stillicidio. Crediamo che si stia preparando l’uscita di scena anche del sindaco».
I colleghi di Parachini sono tutti sorpresi della decisione ed escludono che nella giunta le decisioni non vengano prese tutti insieme. «Prima di rilasciare delle dichiarazioni – dice l’assessore ai lavori pubblici Sergio Pella – voglio leggere le motivazioni delle dimissioni. Credo, tuttavia, che una decisione, se si è dibattuto fino in fondo l’argomento, è collettiva anche se qualcuno si è espresso in maniera contraria». Prudentissimo Gian Maria Vincenzi assessore al turismo: «E’ una notizia che mi giunge nuova. Comunque a me pare che in giunta tutti i componenti sono attivi e stanno lavorando parecchio».
L’assessore al bilancio Stefano Calderoni non ha dubbi sul proprio stile di lavoro: «Io ho sempre cercato il consenso di tutti anche se le mie, in questo periodo, sono sempre proposte di sofferenza. Parachini me ne deve dare atto». Molto dispiaciuto, per l’uscita di scena dell’assessore all’urbanistica, il coordinatore del Pdl, Valerio Cattaneo: «Non so quali siano i motivi che hanno portato Parachini a questa decisione ma mi auguro che questo strappo possa essere ricomposto. L’assessore è per noi una risorsa politica, perché il suo apporto ci ha consentito di vincere le elezioni, e amministrativa visto che ha grandi capacità ed esperienza». Cattaneo esclude che questo episodio possa avere ripercussioni sulla tenuta della giunta. Enrico Montani, segretario provinciale della Lega e capogruppo in consiglio comunale legge una motivazione forte: «Evidentemente Parachini con questa decisione vuole sollevare dei problemi».

Da La Stampa del 6.10.2011