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PREOCCUPAZIONE PER IL PATROCINIO DEL COMUNE DI VERBANIA AL MOVIMENTO NEO FASCISTA DI CASA POUND

image Abbiamo atteso oggi, 27 gennaio, giorno dedicato alla memoria, al ricordo della tragedia dello Shoah, per esprimere la nostra indignazione e preoccupazione per il patrocinio concesso dal Comune di Verbania a un iniziativa, svoltasi sabato 23 gennaio, organizzata da Casa Pound, un organizzazione politica di estrema destra che si rifà direttamente all’ideologia del fascismo.
Ancor più aberrante è aver letto la risposta del Sindaco Zacchera alla presa di posizione dell’ex assessore Gnemmi il quale aveva criticato la concessione del patrocinio.
Crediamo che sia quasi provocatorio e sfrontato quello di immaginare che “La Casa della Resistenza sarebbe stato forse il luogo più adatto” per svolgere l’iniziativa. Ripetiamo, è sconcertante pensare che chi si rifà al fascismo, come casa Pound, in modo del tutto naturale possa essere ospitato nel luogo simbolo del martirio di 44 antifascisti trucidati da quel sanguinario regime. Siamo consapevoli, che oggi a distanza di tanti anni si stia tentando di cancellare una pagina oscura della nostra storia, una pagina che ha portato l’Italia ad essere colpevolmente dalle parte dei carnefici nazisti, siamo, altresì, preoccupati di come si stiano sottovalutando questi segnali che arrivano da più parti, di un rigurgito fascista. Noi non vogliamo essere indifferenti, non vogliamo chiudere gli occhi e far finta che non succeda nulla.
Siamo anche noi dalla parte del popolo cariano, oppresso dal regime militare birmano, ma se a Zacchera non interessano le “firme” di un’iniziativa a loro sostegno, a noi sì. Sarebbe come se Caino si opponesse al fraticidio…una contraddizione in termini.
Per questo non abbiamo paura di passare come farisei, anche perché, è utile ricordarlo al sindaco, il movimento fariseo rappresentava nel giudaismo la corrente più fervente, più aperta e più moderata che fra i duemila e i 2500 anni fa gettò le basi dell’Ebraismo Rabbinico, (altra battuta infelice nel giorno dello Shoah).

PD Circolo di Verbania
PD VCO

Ufficio stampa

TEATRO ALL’ARENA. COSTA GIA’ 1.000.000 IN PIU’ !

image In merito all’incredibile decisione della Giunta Destra/Lega Nord di trasferire paro paro il “nostro” progetto di nuovo teatro (quello disegnato da Arroyo per piazza P.lli Bandiera) all’Arena diamo ulteriori informazioni ricavate dai documenti ufficiali.
Se il progetto esecutivo affidato dalla Giunta di Centrosinistra lo scorso maggio all’arch. Arroyo prevedeva un costo di 349.000, l’incarico affidato qualche giorno fa dalla Giunta Zacchera costa 531.000 €.
Sì, avete letto e capito bene: la stessa opera trasferita otto mesi dopo da un posto all’altro costa di sola progettazione (preliminare e definitiva, cui si sommano le spese per un fantomatico “progetto culturale” di cui parleremo nei prossimi numeri) 182.000 € in più. Un affare straordinario! A questa cifra vanno aggiunti 350.000 € per l’acquisto del terreno (l’area Arena è infatti di proprietà demaniale, a differenza di piazza F.lli Bandiera, già comunale); e poi l’indennizzo (qualche centinaio di migliaia di euro) all’attuale gestore dell’Arena per le opere realizzate (nuovo bar, spiaggia, zona camper) e non ammortizzate e per il lucro cessante dell’appalto novennale. E poi le spese per il nuovo parcheggio, quelle per il nuovo pozzo geotermico, quelle per tutte le campagne di rilevazioni e sondaggi, quelle per il progetto esecutivo, quelle per imprevisti. Fate i conti: siamo già così vicini a un aumento di costi di 1.000.000 di €., senza avere ancora considerato che il costo delle opere (10.000.000 di € nel 2007) molto difficilmente potrà essere lo stesso nel 2012, data di una possibile gara d’appalto. Ma a questo aumento dovete sommare i costi di realizzazione del nuovo parcheggio, che non potrà più essere interrato di un piano (75 posti auto) come previsto in Sassonia, ma realizzato altrove (dove? Area ex Padana gas? Area San Bernardino?)
Una scelta insensata, promossa da chi ha imbastito nella primavera 2009 fa la propria campagna elettorale scagliandosi contro i costi troppo elevato del teatro in piazza F.lli Bandiera. E che ora si accinge a devastare un’area come quella dell’Arena, finalmente risanata, preservata e recuperata ad un’intensa fruizione pubblica, con un edificio concepito per tutt’altra zona della città. Spendendo già solo per partire un milione in più.
Claudio Zanotti, consigliere comunale

VERBANIASETTANTA. POLITICA E SOCIETA’

image VERBANIASETTANTA è un foglio virtuale di informazione prodotto da Claudio Zanotti, consigliere comunale di Verbania. All’indirizzo verbaniasettanta@alice.it possono essere inviati contributi, riflessioni, testi, nuovi indirizzi di posta elettronica. Tutti i numeri di questo foglio possono essere letti cliccando su: http://file.webalice.it inserendo l’username: verbaniasettanta e la password: Verbania
Come nostro solito pubblichiamo qualche articolo tratto dal foglio. Oggi si parla del "famoso" Teatro. NUOVO TEATRO. LA FORZA INVINCIBILE DI UN PROGETTO
Torna, con il nuovo anno, il “tormentone” del nuovo teatro cittadino. La Giunta Destra/Lega ha infatti approvato una Delibera abbastanza confusa (se avete voglia, la potete leggere qui: http://www.comune.verbania.it/binary/comune_verbania/delibere_giunta/DELG0001.1262939087.pdf) con la quale decide due cose.

La prima: va avanti come prima il recupero dell’ex Camera del Lavoro in piazza Mercato, che nel progetto definitivo approvato dalla mia Giunta nel settembre 2008 era integrata nell’attiguo nuovo teatro; dunque, stesura del progetto esecutivo e poi (se ci saranno i soldi) appalto e lavori. Siccome però non ci sarà più il teatro, siamo curiosi di vedere come sarà utilizzato.

La seconda: il progetto Arroyo, quello – per intenderci – voluto dall’Amministrazione di Centrosinistra e vincitore del Concorso Internazionale, quello con le due sale (500 e 200 posti), il bookshop, ristorante e caffetteria, la torre scenica alta 23 metri, i quattro “gusci” elissoidali in cemento armato, la piattaforma/cavea d’accesso, le soluzioni innovative di risparmio energetico. Quello, insomma, da 13,6 milioni di euro; quello che Zacchera – ricordate?- in campagna elettorale sosteneva che sarebbe costato 20 milioni; quello che sempre Zacchera in Consiglio Comunale definiva privo “delle cose fondamentali senza le quali non si può fare un teatro, e ve ne leggo undici” (undici, mica una o due! Ma andate a leggervi quell’intervento dell’attuale sindaco, il 30 marzo 2009, pag.6 della Deliberazione di Consiglio Comunale n. 27: http://www.comune.verbania.it/binary/comune_verbania/delibere_consiglio/DELC0027.1239016993.pdf; confrontate le cose dette allora con le decisioni assunte oggi: c’è da restare a bocca aperta); insomma, proprio quel vituperato progetto viene – parola di Salvador Perez Arroyo, il progettista – “traslato” all’Arena. E per non rischiare di essere frainteso, Arroyo precisa a La Stampa: “Cambia il luogo, non i contenuti. Certo, occorrerà qualche adeguamento, ma il progetto è quello che ha vinto il concorso, quello scelto dalla giuria. Il costo resterà intorno ai 10 milioni [di opere, impianti e attrezzature, cui si aggiungono Iva, progettazione e spese tecniche per arrivare, appunto a 13,6, ndr], avrà le stesse caratteristiche di quello previsto in piazza Fratelli Bandiera, l’idea è inalterata”. Ah, piccolo particolare: ai parcheggi (previsti interrati in piazza F.lli Bandiera) ci si penserà in seguito.

Qui c’è qualcosa che non funziona. Zacchera ha passato i mesi a dire che il progetto era sbagliato (addirittura in undici punti!), che il costo non sarebbe stato di 13,6 milioni ma almeno di 20, che con la crisi economica il teatro sarebbe stato uno spreco di soldi, e adesso lo prende così com’è e lo trasferisce da un punto all’altro della città? Gli sbagli, i costi e lo spreco di denaro valevano in Sassonia e non valgono più all’Arena? O forse valevano in campagna elettorale e non valgono più ora? Ma il senso del pudore (politico, s’intende) che fine ha fatto? Ma decenza e coerenza (politiche, s’intende) che fine hanno fatto?

La verità è un’altra. Il progetto di nuovo teatro voluto dalla mia Giunta aveva (ed ha) una tale forza, un tale valore architettonico, tecnico e strutturale, una tale adeguatezza ai bisogni culturali e artistici della città, una tale congruità economica, da imporsi prepotentemente anche a coloro che – non avendolo mai compreso – lo hanno sempre avversato. E per cercare (maldestramente) di mascherare questo clamoroso e radicale voltafaccia, ci si è inventati una diversa localizzazione, l’Arena appunto. Ma è una scelta profondamente sbagliata.

TEATRO TRASLATO: ADESSO COMINCIA IL BELLO

Dunque, traslazione del nuovo teatro all’Arena. Il migliore dei progetti in uno dei posti più infelici. E adesso davvero si comincia a ballare, perché il nostro obiettivo diventa adesso quello di mantenere la localizzazione in piazza F.lli Bandiera, dopo aver conseguito il risultato di costringere una Giunta totalmente e pregiudizialmente ostile ad accettare il progetto Arroyo. A questo proposito, davvero provvidenziale è stata la scelta – fatta lo scorso maggio dalla precedente Amministrazione – di procedere all’assegnazione ad Arroyo dell’incarico per la redazione del progetto esecutivo. Senza questa impegnativa e lungimirante decisione, il teatro di Verbania sarebbe stato dimenticato il giorno dopo le elezioni.

Vediamo sinteticamente i problemi aperti. La decisione di trasferire un’opera pubblica da un posto all’altro è certamente azzardata e sul filo (in realtà, a mio giudizio ben oltre il filo) della legittimità. Infatti il Concorso Internazionale di Progettazione prevedeva il nuovo teatro in piazza F.lli Bandiera e su un sedime ben delimitato (grosso modo l’attuale palatenda); prevedeva il contestuale recupero in un unico orizzonte progettuale dell’edificio dell’ex Camera del Lavoro e il suo strutturale inserimento nel nuovo polo culturale e sociale tra la Sassonia e Sant’Anna; prevedeva un parcheggio interrato di settanta posti; prevedeva la sistemazione dell’area esterna compresa tra ex Camera del Lavoro e nuovo teatro. Ognuno dei dieci progettisti ammessi alla fase finale del Concorso di Progettazione può sollevare opposizione alla decisione di spostare altrove il teatro, perché questo fa venire meno in radice alcuni elementi fondamentali e vincolanti a base del Concorso Internazionale (il recupero e inserimento della Camera del Lavoro, il parcheggio interrato, l’organizzazione dello spazio esterno…). Per non parlare dei presupposti urbanistico-architettonici del Concorso, e cioè la progettazione di un’edifico pubblico pensato per riqualificare (anche architettonicamente) la zona-cerniera tra Pallanza e Intra, valorizzando contemporaneamente le piazze Mercato e F.lli Bandiera come attestamento occidentale del grande “centro commerciale naturale” rappresentato dal centro storico di Intra. Tutto ciò viene spazzato via dal cambiamento della localizzazione e non è molto difficile capire che ciò inficia il rispetto dei vincoli (dimensionali, economici, tecnici, impiantistici, localizzativi, urbanistici e architettonici) ai quali si sono attenuti tutti i partecipanti al Concorso Internazionale.

Sarà perciò nostra cura informare non solo tutti i partecipanti al Concorso Internazionale del 2007, ma anche l’Ordine Nazionale e quello Provinciale degli Architetti, con i quali sono state condotte tutte le fasi del Concorso Internazionale, l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici per Lavori, Servizi e Forniture. Tutti questi soggetti hanno infatti pieno titolo a verificare la sussistenza dei presupposti per impugnare la Delibera di Giunta che sancisce lo spostamento del teatro.

Una seconda questione riguarda le caratteristiche dell’area scelta per la traslazione, e cioè il parco Arena/Villa Maioni. Le ragioni della nostra contrarietà sono state illustrate in Consiglio Comunale a settembre e riprese nei numeri precedenti di questa newsletter. In buona sostanza, noi denunciamo il fatto che si rinuncia a riqualificare dal punto di vista urbanistico, architettonico, funzionale e sociale un’area (la Sassonia) storicamente marginale della città, ma divenuta centrale dopo la costruzione del terzo ponte come “cerniera” tra Pallanza/Sant’Anna e Intra, e si stravolge con un’imponente cementificazione un’altra area (Arena/Villa Maioni) gradualmente recuperata a funzioni pubbliche (parco urbano, spiaggia, spazio per camper, percorso ciclopedonale, struttura per manifestazioni sportive e musicali) e di elevato valore ambientale e paesaggistico proprio per la sua preservata naturalità. Collocato lì, il teatro, progettato per il contesto urbano ad alta concentrazione edilizia della Sassonia, spiccherebbe come un palazzo di cinque piani a picco sul lago! Ben più imponente e incombente della caserma dei Carabinieri. Per questa ragione faremo ogni sforzo per rappresentare alla Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali la necessità che sull’area a lago dell’Arena e di Villa Maioni venga mantenuto un rigido vincolo di inedificabilità, a tutela delle sue caratteristiche e delle sue specificità.

Infine, ultima questione di rilevante impatto economico. Tutta l’imponente progettazione sinora eseguita è stata finanziata con risorse (700.000 € complessivi) messe a disposizione dalla Regione Piemonte grazie ad un Accordo di Programma tra Comune, Regione e Provincia del Vco. Questo Accordo è però legato al recupero e alla riqualificazione dell’ex Camera del Lavoro e della Piazza F.lli Bandiera, di cui il nuovo teatro è uno degli elementi. Se si toglie da quel contesto (piazza ed ex Camera del Lavoro) il nuovo teatro, viene meno il presupposto per l’erogazione del finanziamento. In altre parole: stia attento il Comune a spostare altrove il nuovo teatro, perché gli toccherà pagare di tasca propria tutta la progettazione sinora eseguita. Niente riqualificazione di quel contesto urbano, niente finanziamento regionale.

Insomma, ho la sensazione che di nuovo teatro e di localizzazione avremo ancora molte occasioni di parlare.

TRENI IN AFFITTO, ELEZIONI E SCARICABARILE

image I giornali danno in questi giorni la notizia della proposta di Zacchera per risolvere il problema dei pendolari sulla linea del Sempione: prendere in affitto un treno. Siccome la gattina frettolosa fa i gattini ciechi, le dichiarazioni del sindaco si chiudono con questa affermazione: “Questa è una delle proposte concrete…, sperando che la gente ci stia. Perché poi se le amministrazioni si sfilano, partendo dalla Regione, allora la gente prenda atto di chi vuole veramente risolvere i problemi e chi no”. Dunque, la proposta del “treno in affitto” (non nuova, perché già esaminata anni fa dal Comitato Pendolari e da amministratori provinciali) è buttata lì come una novità (e non lo è) con l’obiettivo di scaricare a priori la responsabilità della mancata soluzione del problema sulla Regione. E a marzo per la Regione si vota: siamo purtroppo come sempre dentro la propaganda elettorale, che spero i consiglieri regionali sappiano smascherare. Veniamo alla proposta del “treno in affitto”, come detto già presa in esame in passato e non sviluppata per intrinseche difficoltà. Infatti le proposte più meditate del Comitato Pendolari prevedevano non l’inserimento di un nuovo treno, ma una razionalizzazione degli orari esistenti per renderli più veloci (in sintesi sommaria: togliere le fermate tra Arona e Gallarate da qualcuno dei treni del mattino e risparmiare così qualche minuto per portare a un’ora e quaranta la percorrenza Domo-Milano) perchésulla linea, soprattutto nelle tratte Gallarate-Milano e peggio ancora Rho-Milano c’è una tale concentrazione di convogli diretti alla metropoli che nelle ore di punta non c’è lo spazio nemmeno per uno spillo, figurarsi per un treno! Il problema dunque non è quello di avere un treno in più, ma quello di ridurre i tempi di percorrenza. Inoltre, l’idea un po’ demagogica di far effettuare al treno in affitto “tutte le fermate” nel Vco non è assolutamente compatibile con l’obiettivo di compiere il viaggio in un’ora e trenta. Se poi si mette in campo la questua tra tutti i Comuni coinvolti (servono 700.000 € all’anno), ciascuno in cambio del soldo messo vorrà che il treno fermi nella propria stazione e diventerà un localissimo.
Come si può agevolmente ricavare già da queste prime, sommarie note, la soluzione (difficilissima) dei principali problemi dei pendolari (rispetto degli orari e qualità minima del comfort a bordo) sta altrove. E richiede un autorevole e convergente azione di tutti i soggetti coinvolti (in primis, parlamentari nazionali, amministratori regionali e provinciali, Regione Lombardia e Trenitalia) per conseguire gli obiettivi della velocizzazione dei convogli ”piemontesi” sulla tratta Arona-Gallarate-Rho-Milano e della decorosa manutenzione ordinaria e straordinaria dei convogli. Magari velocizzando anche i lavori di Movicentro, in modo che la stazione di Verbania assuma a tutti gli effetti lo status di fermata ferroviaria a servizio dell’intera provincia, come già detto nello scorso numero di questo foglio. Altre divagazioni sul tema rischiano di essere propagandistiche e, per questa ragione, sostanzialmente inefficaci.
Prima di chiudere, due commenti (in forte sintonia con quanto scritto più sopra) sulla proposta ”treno in affitto” ricavati dalla lettura odierna de “La Stampa”. Dice Massimo Nobili, Presidente PdL della Provincia: “Piuttosto che versare soldi a Trenitalia per due corse al giorno, meglio portare avanti quanto inserito nel piano di sviluppo della provincia: un collegamento veloce, una sorta di metropolitana leggera tra il nostro territorio e Milano..ecc”. Proposta bocciata dal compagno di partito. Argomenta Aldo Reschigna, consigliere regionale Pd: “Attenzione a non fare scelte populiste…il problema del trasporto pubblico su rotaia è drammatico, ma la soluzione deve passare attraverso un’assunzione di responsabilità di Trenitalia, non versando alla società altri soldi. Capisco che un sindaco stretto dalla pressione della comunità locale possa arrivare a lanciare queste idee; me lo immagino meno da chi è anche parlamentare e dovrebbe avere una visione globale”. Proposta rimandata in quattro materie.
Claudio Zanotti, consigliere comunale PD

Troppi benefit a palazzo. Non tengono vergogna.

image Riportiamo una lettera inviata al sito di teleVCO.
INCREDIBILE!!! Evidentemente al sindaco-deputato (Zacchera), dopo l’aereo gratis, il treno gratis, i pasti a prezzo politico alla bouvette, gli oltre quattromila euro di telefonate gratuite, mancava un benefit.
Ecco allora la delibera di giunta che testualmente recita: " Ritenuto opportuno estendere ai veicoli privati del Sindaco e degli Assessori del comune di Verbania, la possibilità di transito e sosta nelle aree in cui la circolazione è vietata oltre alla sosta libera nelle aree di parcheggio subordinate al pagamento di una somma di denaro, allo scopo di consentire l’agevole compimento delle pubbliche funzioni e limitatamente al tempo strettamente necessario all’espletamento delle stesse". Siccome è un democratico, il benefit è esteso anche a tutti gli assessori. Sarebbe bello sapere chi controllerà lo stretto tempo necessario all’espletamento di funzioni pubbliche, in che modo potrà distinguersi il pubblico dal privato. Davvero triste per chi si era illuso che cambiare (in meglio) Verbania fosse possibile. LETTERA FIRMATA
Inoltre con lo slogan NON TENGONO VRRGOGNA interviene sull’argomento l’ex sindaco Claudio Zanotti NON TENGONO VERGOGNA. 1
Notizia fresca di giornata. Zacchera e i suoi assessori si sono regalati con una bella Delibera di Giunta (n. 288) la gratuità totale per le rispettive auto private in tutti i parcheggi a pagamento della città. E siccome non bastava, si sono regalati anche il permesso di circolare liberamente – sempre con le loro auto private – nelle zone vietate al traffico (aree pedonali, Ztl, ecc.). Naturalmente, solo per svolgere compiti istituzionali (?) e per il tempo “strettamente necessario” al loro espletamento! Ve lo immaginate voi il vigile urbano che ferma il sindaco o l’assessore e lo interroga puntualmente su quale sia l’impegno “istituzionale” che sta svolgendo? E se tale impegno sia stato svolto o meno nel tempo “strettamente necessario”? Suvvia, non facciamo ridere.
Si tratta di un vero e proprio permesso per circolare e posteggiare impunemente e gratuitamente in tutta la città. Una manifestazione grossolana di arroganza del potere, che è tra l’altro al limite della legittimità e che non so in quale altra città sia stata adottata. Un privilegio insensato, che nessun altro sindaco e nessun’altra Amministrazione ha mai neppure pensato di proporre e attuare: sindaco e assessori, come i dipendenti del Comune e tutti i cittadini, posteggiano dove è consentito, pagano la sosta negli stalli blu e non possono certo – in virtù del loro “status” – circolare come e dove vogliono, con la “foglia di fico” dell’ “impegno istituzionale”. Per questo motivo confidiamo nell’immediata revoca della Delibera n. 288/09.

NON TENGONO VERGOGNA. 2
Per tentare di giustificare il privilegio della sosta gratuita, Zacchera sostiene (su La Prealpina) che gli assessori “prendono meno di 1.000 euro al mese e sono stanchi prendere multe a raffica durante le riunioni di Giunta”. Gli assessori in passato hanno sempre preso meno di 1.000 euro euro e ciò nonostante si sono sempre pagati (il sindaco no, perché in Municipio andava in bici) il loro bel posteggio blu, così come fanno molti cittadini che hanno la necessità di sostare in zone centrali della città. E possiamo confermare a Zacchera che molti di questi cittadini paganti prendono meno di 1.000 euro al mese, proprio come i privilegiati assessori non paganti!

NON TENGONO VERGOGNA. 3
Ultima, incredibile “chicca” sulla sosta gratuita per i politici verbanesi. Sempre Zacchera (e sempre su La Prealpina) testualmente afferma: “In questi mesi gli assessori hanno preso un sacco di multe nel parcheggio blu sotto il Municipio. Non si poteva andare avanti così: c’è qualcuno che evidentemente è molto attento alla scadenza dei tagliandi sulle auto degli amministratori”. Non poteva certo mancare la congiura, classico “topos” berlusconiano: i vigili urbani cattivi, che quando c’è riunione di Giunta stazionano occhiuti e vendicativi sotto Palazzo di Città con il cronometro alla mano. Cose da non credere, se non le avessimo lette e testualmente citate. Attendiamo una serena e dignitosa smentita da parte del Comandante e degli agenti della Polizia Municipale.
Se volevano regalarsi un ulteriore, originale e grazioso privilegio in sede locale, da aggiungere ai cento e cento di cui godono i parlamentari a livello nazionale, potevano almeno risparmiarci il piagnisteo sui 1.000 euro di indennità e sulla persecuzione dei vigili!

Verbania: la più ecologica d’Italia. Presidio d’informazione

image Il Partito democratico di Verbania ha organizzato un presidio di informazione e sensibilizzazione sul primato raggiunto dalla città e sui passi indietro che l’attuale amministrazione sta compiendo, sabato 28 novembre dalle ore 15,00 alle ore 18,00 a Verbania Intra P.zza Ranzoni
La città capoluogo è al primo posto tra i capoluoghi italiani, nella classifica di Legambiente: “ECOSISTEMA URBANO XVI EDIZIONE”, meritando questo successo per le politiche della precedente amministrazione tra le quali spiccano:
la raccolta differenziata, una mobilità sempre più sostenibile e LiberoBus. Per l’amministrazione comunale verbanese, presieduta dal sindaco, On. Zacchera, tutto ciò sembra avere scarso valore. Non solo l’ostinato sussurro al posto della celebrazione per i comportamenti virtuosi dei cittadini amministrati ma addirittura la nefasta prospettiva di eliminare gli strumenti che ci hanno fatto salire alla vetta dei capoluoghi ecologici e per la qualità della vita fino ad arrivare alla progettazione di pratiche opposte di deleteria significatività (drastica riduzione di liberobus, cancellazione progetto bike-sharing e progetto CO2zero ecc.)
Il programma del Partito Democratico per i prossimi anni, contiene ancora tanti progetti e spunti di miglioramento per sostenere la continuità dei risultati raggiunti e cercare il continuo miglioramento come ad esempio:
Continua promozione di Campagne Educative
Servizio bike-sharing
Ampliamento patrimonio verde della città
Valorizzazione dei lungofiumi
Continua evoluzione ed integrazione del sistema piste ciclabili
Ecc.
Per tutto questo il Partito Democratico ha deciso di organizzare un presidio per dimostrare e ricordare a tutti i cittadini ciò che per Verbania ha saputo raggiungere, quello che vorrebbe migliorare ma soprattutto quello che sembra non si intenderà fare nei prossimi anni.
Si invitano tutti i cittadini Sabato, 28 Novembre dalle ore 15,00 alle ore 18,00 a Verbania Intra P.zza Ranzoni.
Paolo Sulas
Il Coordinatore del Circolo Verbanese del Partito Democratico